Basso, test al Melinda
"L'obiettivo è la Vuelta"

Il varesino sabato sarà in gara per rifinire la preparazione in vista della corsa a tappe spagnola, a cui tiene particolarmente: "In Trentino mi impegnerò, ci tengo a far bene e mi vedrete davanti. In Spagna avrò tanti rivali, ma voglio fare bene"

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MALE’ (Trento), 21 agosto 2009 - Un percorso di 194 chilometri, un’altimetria che sembra un elettrocardiogramma sotto sforzo, un arrivo che costringe a stare sui pedali. Ecco il Trofeo Melinda. Partenza alle 10 da Malè, arrivo intorno alle 15 a Fondo. Fra i 110 iscritti, con il dorsale 11, Ivan Basso.

Basso, che cosa rappresenta il Melinda?
"L’ultimo impegno prima della Vuelta. Garantisco il massimo impegno, chiedo un segnale importante. Ma se non arriva, fa niente. Prima del Giro avevo avuto segnali fantastici, poi il rendimento non è stato sempre a quell’altezza".

La sua stagione?
"Una settantina di giorni di corsa. Troppi prima del Giro, ma avevo bisogno di correre per ritrovare quelle sensazioni che per tre anni non ho potuto avere. Sensazioni agonistiche e, diciamo così, esistenziali. La nostra vita da corridori che è - corse alberghi allenamenti viaggi - un po’ da nomadi".

Il suo Trittico Lombardo?
"Ne ho fatte due su tre: Tre Valli Varesine e Coppa Agostoni. Non sono stato brillante come speravo, ma venivo da un periodo di allenamento in altura, al Passo San Pellegrino, quota 2100 e la mattina 15 gradi, cioè 25 meno di quando abbiamo corso. Ma se le sensazioni particolari non sono state buone, quelle generali sì".

Ivan Basso sarà protagonista alla Vuelta. Afp

Obiettivo Vuelta?
"Siamo all’ultimo terzo di una stagione cominciata in gennaio in Argentina. Ci tengo in modo speciale. E’ la prima Vuelta della mia vita: la affronto con curiosità e interesse, con attenzione e passione. E’ una Vuelta che mi piace. E molto. Cinque arrivi in salita, di cui tre consecutivi, cioè 72 ore decisive. Due crono medie. E una bella concorrenza".

Gli avversari?
"Valverde, Evans, Samuel Sanchez, l’olandese Gesink che si è quasi subito ritirato dal Tour perché è caduto e si è fratturato. C’è anche Cunego. Ma dipende da quali sono le sue ambizioni. Se pensa al Mondiale, non farà classifica".

Il suo avvicinamento alla Vuelta?
"Diverso da quello al Giro. Si avrà bisogno di freschezza atletica e mentale. Negli ultimi 15 giorni di allenamento, d’accordo con il preparatore Aldo Sassi, non mi sono affidato esclusivamente alle tabelle, ma mi sono lasciato guidare anche dalle sensazioni e dalle voglie".

Cioè?
"Ho affrontato la Marmolada alla velocità di gara, ho fatto la distanza con sei salite ma a ritmo tranquillo, ho scalato un passo con la bici da crono...".

A che cosa serve?
"A farti sentire più comodo, più facile, più a tuo agio quando con la bici da crono vai in pianura".

A che punto è l’atleta Basso?
"Avevo affrontato il Giro con qualche legittimo dubbio dopo l’inattività. Ho avuto risposte confortanti. Adesso ho lavorato per migliorarmi: per esempio, nei cambi di ritmo. Ho molta fiducia. E già al Melinda, se la corsa si mette in un certo modo, mi vedrete davanti".