Basso: nei miei pensieri c'è solo il Giro d'Italia

| 25/02/2009 | 18:05
È un Ivan Basso motivato e sorridoente quello che ha incontrato oggi giornalisti e tifosi al Lotto Store di Corso Buenos Aires 42 a Milano, rispondendo a molte domande e intrattenendosi con grande disponibiltà con il pubblico. Molti gli argomenti toccati questo pomeriggio, tra questi anche la sua posizione sulla lotta al doping e sul protocollo Adams: «Sono convinto che ci sia l’assoluta necessità di essere trasparenti il più possibile, per questo non ho nulla da dire contro i controlli a sorpresa. L’unica cosa che introdurrei è un pochino di buon senso da parte degli ispettori. Hanno tutti i nostri recapiti: quando magari non ti trovano, basta un colpo di telefono alle persone interessate, corridore o diesse che siano, per evitare un mancato controllo». Molte le domande sui mesi trascorsi pedalando lontano dal gruppo: per un po’ Ivan ha risposto, poi con il sorriso sulle labbra ha detto: «Adesso mi piacerebbe tornare a parlare solo del Basso che è tornato a correre e si sta preparando per i grandi appuntamenti della stagione». E su uno di questi, il Giro d’Italia, spiega: «Si parla tanto di Basso ma in casa Liquigas c’è anche Pellizotti. Franco ha disputato un grande giro nel 2008, si sta preparando molto bene, sarà un uomo fondamentale per la nostra squadra». I tifosi gli hanno chiesto anche del record dell’ora: «Non sono aerodinamico... Sì, in un certo momento del 2007, anche per alleggerire il tormento della squalifica, ci ho pensato: lavorare mentalmente ad un progetto mi distraeva almeno in parte. Poi, grazie al cielo, è arrivata la Liquigas che ha dato una svolta alla mia vita e il progetto del record dell’ora è andato in soffitta». Di luca ha detto che vuole andare avanti ancora cinque anni. «Io ho un anno in meno di lui, poi ne ho due da recuperare, facendo i conti posso correre fino a 39 anni anni. Se così sarà forse un giorno penserò al record dell’ora». Ma l’incontro con Ivano Fanini? gli chiedono «È stato un incontro normale, visto che non ho niente da nascondere: ero con un amico e in bici siamo passati davanti alla sua sede e ci siamo fermati a salutarlo». Ma Fanini aveva avuto parole severe nei tuoi confronti. «Ivano ha parlato male di me in momenti in cui era giusto che lo facesse. Ho sofferto molto per le sue parole, lui parlava male di me perché aveva ragione». Inevitabile un ricordo di Candido Cannavò. «Un grande direttore, mi sarebbe piaciuto conoscerlo di più. So di averlo prima entusiasmato e poi deluso. A Venezia, in occasione della presentazione del Giro, ci siamo salutati con grande trasporto: mi resta il rammarico di non aver avuto l’occasione di spiegarmi e spiegarli». In questi mesi sei migliorato a cronometro, in salita o in volata? «Ho lavorato per tornare al mio 100 per cento. Sono convinto di una cosa: posso allenarmi dalla sera alla mattina per le volate, ma non sarò mai bravo, quindi mi alleno dove sono bravo per esserlo sempre di più». Pensi anche al Mondiale di Mendrisio? «Io mi alleno molto sulle strade della mia provincia, conosco il percorso mondiale solo a grandi linee, so che è molto difficile ma l’Italia ha tanti corridori adatti a quel percorso e potrà fare a meno di Ivan Basso. Certo, se sarò in forma... non sarò certo io a tirarmi indietro. Ma ora sto pensando solo a tornare a grandi livelli e soprattutto al Giro d’Italia». E il Tour? «Non ci penso affatto. Dopo il Giro farò un bello stacco e poi preparerò la seconda parte della stagione». Quali tappe del Giro devi ancora scoprire? «Dopo la Tirreno andrò a provare la tappa del Monte Petrano, il Blockhaus e il Vesuvio». Ma non crede che Armstrong stia cambiando obiettivo, visto che sta facendo fatica e che possa fare il Giro come preparazione al Tour? «In California ho visto Lance molto bene, molto motivato, difficlmente verrà al Giro tanto per farlo».
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