FLEURUS (Belgio), 22 aprile 2008 - Spera di essere, lei, la più brava, la più forte, comunque la più veloce. Insomma: spera di essere, lei, la Freccia Vallone. Ecco Marta Bastianelli, campionessa del mondo, a poche ore dal pronti-via nella classica belga, numero 241, capitana della squadra nazionale italiana.

E' la sua prima Freccia?
"Mai fatta. Non solo: mai stata e mai vista".

Preoccupata?
"Mi hanno detto che è dura. Forse in questi casi è meglio non sapere e non vedere. Perché l’immaginazione supera la realtà, e così poi mi sembrerà meno difficile".

E il Muro di Huy?
"Non abbiamo resistito alla tentazione, o forse alla paura, e siamo andate a vederlo. Ma in macchina. E non è certo la stessa cosa che farlo in bici".

Impressione?
"Tremendo".

Quale rapporto userà?
"Il massimo a mia disposizione: 39 davanti, 27 dietro".

Marta, come sta?
"Bene. Non saprei dire se benino o benone, perché sono due settimane che non corro".

Possibile?
"Il calendario femminile è fatto così. Però ho corso con i maschi, gare juniores, prima ad Ascoli Piceno poi nel Lazio".

Previsioni?
"Spero di essere con le prime ai piedi del Muro, poi andrà come dovrà andare".

Fatalista?
"Forse sì. Non c’è nulla più forte del destino".

Un primissimo bilancio da campionessa del mondo?
"Finora abbastanza bene. Cerco altri piazzamenti, desidero qualche vittoria".

La maglia iridata le pesa, la eccita, la preoccupa o la inorgoglisce?
"Un po' di tutto. Un grande onore, anche una grande responsabilità".

Quante maglie le hanno dato?
"Poche, pochissime. Tant’è vero che non ne ho regalata neppure una".

Ne ha promesse?
"No. Però quando ne avrò qualcuna in più, mi piacerebbe regalarla a un santuario della bicicletta o a un museo del ciclismo. Una maglia arcobaleno deve appartenere a tutto il popolo del ciclismo".

Da campionessa del mondo, qual è stata la maggiore soddisfazione?
"Ho partecipato al concorso per entrare nelle Fiamme Azzurre. Ce l’ho fatta, grazie anche a questa maglia".

C’è stata una delusione?
"Il Mondiale donne è stato tenuto poco in considerazione rispetto al Mondiale uomini. Non sono il tipo da partecipare a un varietà televisivo, però un invito mi avrebbe fatto piacere".

Il ciclismo è maschilista?
"E' la società a essere ancora maschilista, almeno in Italia".

In Spagna ci sono più ministre che ministri...
"Appunto".

E qui in Belgio?
"Domani ci sarà tantissima gente, ma solo perché corriamo prima degli uomini sulle loro stesse strade".

Quando la vedremo correre in Italia?
"Il 25 aprile a Crema, il 26 aprile e il primo maggio a Reggio Emilia".