CHARLEROI (Bel), 21 aprile 2008 - La Freccia Vallone (domani dal centro di Charleroi al muro di Huy, in Belgio) avrà un tiratore in più: Riccardo Riccò.

Pronto, Riccardo?
"Pronto, non prontissimo".

Come va?
"Abbastanza bene. Sono appena tornato da un giretto in bici".

Quanto?
"Tre orette".

Ricapitoliamo?
"La scorsa settimana avevo un po’ di raffreddore, gola arrossata, orecchie chiuse. E la sera qualche linea di febbre. Pensavo fosse un malanno passeggero".

Invece?
"Sabato mattina mi sono svegliato con un febbrone, 38,5°-39°. Mi sono consultato con il medico e ho deciso di non partire per l’Amstel Gold Race".

Ma qui l’aspettavano.
"Forse non si sono parlati, o non si sono capiti. D’altra parte è già dura correre e vincere quando si è al 100 per cento, figurarsi quando non si sta bene".

Poi?
"Domenica mattina stavo già meglio. Mi sono imposto un’intera giornata di riposo: per me fermarmi è una sofferenza".

Ha visto la corsa in tv?
"Certo. E mi è piaciuta. Grandissimo Cunego: il più forte, ha meritato di vincere. Tutti i corridori davanti venivano dal Giro dei Paesi Baschi, ed erano già davanti - con me - nella tappa più impegnativa. Significa che quella corsa a tappe è ideale per preparare al meglio la settimana delle classiche nelle Ardenne".

Ma lei ha preso la febbre proprio nei Paesi Baschi.
"E non sono stato il solo. Dicevo che la corsa è ideale, ma non ho detto che le strade, i percorsi e soprattutto il tempo possono creare dei guai. Pazienza se piove. Ma quando piove e fa anche freddo, ti becchi un malanno".

E adesso?
"Parto domani pomeriggio. Mercoledì farò la Freccia Vallone in funzione della Liegi-Bastogne-Liegi. A me sarebbe piaciuto fare la Freccia per vincerla, perché è una corsa che m’ispira. Ma a meno di un miracolo, cercherò solo di respirare l’aria della gara e trovare il ritmo giusto. Poi punterò alla Liegi".

Stato d’animo?
"Non lo nascondo: sono un po’ demoralizzato. Un anno fa, a questo punto della stagione, avevo già vinto quattro corse. Stavolta zero. Il primo stop alla Tirreno-Adriatico: l’incidente alla ruota che mi ha impedito di vincere una tappa, poi la caduta, una settimana senza bici, la rinuncia alla Sanremo. Il secondo ai Paesi Baschi: la caduta e l’influenza".

Speriamo che...
"...che la sorte giri per il Giro d’Italia. E che la mia stagione sfigata finisca qui".