Pellegrini 2022

Pellegrini, inizio folgorante in Italia. E adesso la Gand

24.03.2022
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Tre gare in stagione, un solo nome nell’elenco delle vincitrici: fra le juniores attualmente c’è un dominio assoluto come nel ciclismo non si riscontrava da tempo. Domenica a Cittiglio Francesca Pellegrini ha messo la firma sul 9° Piccolo Trofeo Binda (foto di apertura Rubino), confermando di attraversare uno stato di forma clamoroso, che ha messo in soggezione tutte le avversarie. Vincere aiuta a vincere si è sempre detto, ma nel caso della bergamasca queste vittorie sono anche il sinonimo di una grande voglia di riscatto.

Sono giorni di grande impegno per la ragazza lombarda. Fra le ore trascorse a scuola, gli allenamenti, preparare la trasferta in Belgio per la Gand-Wevelgem del fine settimana e trovare un po’ di tempo per raccontarsi non è facile. La portacolori della Valcar Travel & Service ammette di sentirsi un po’ schiacciata da tanta attenzione.

«Questa serie di vittorie ha sorpreso anche me – dice – credo che sia figlia soprattutto di come sono andate le cose lo scorso anno, chiuso senza quei risultati che mi attendevo».

Pellegrini Valcar 2022
Francesca Pellegrini, bergamasca di 18 anni, è stata campionessa italiana Esordienti 1° anno nel 2018
Pellegrini Valcar 2022
Francesca Pellegrini, bergamasca di 18 anni, è stata campionessa italiana Esordienti 1° anno nel 2018
Che cosa era successo?

Nulla di particolare, solo che non vedevo arrivare i risultati che speravo dopo tanto impegno e mi sono buttata un po’ giù. Durante l’inverno mi sono impegnata molto, non solo nell’allenamento fisico ma anche lavorando su me stessa, sulla mia convinzione e credo che i risultati stiano arrivando anche per questo.

Come nasce la Francesca Pellegrini ciclista?

Decisamente per caso, perché in famiglia nessuno pratica il ciclismo. Solo mio nonno era appassionato, ma non praticante. Io da bambina ero un po’ “maschiaccia”, per sfogare la mia esuberanza i miei genitori mi dissero di scegliere fra calcio e ciclismo. Ho provato entrambi e il secondo mi piaceva di più. A 6 anni ho subito iniziato a gareggiare fra le G1 e non mi sono più fermata.

Sei praticamente nata in bici…

Quanti giri ho fatto nel mio giardino di casa… Era la mia pista. Le rotelle le ho usate pochissimo, ho trovato subito l’equilibrio e poi è stato tutto un gioco di pedalate, salti, corse. I miei erano tranquilli, giravo sempre attorno casa.

Come nascono le tue vittorie?

Diciamo che il mio terreno preferito sono le salite. Mi piacciono le gare dure, difficili, dove si possono portare via fughe. Sono abbastanza veloce, ma non sufficientemente per emergere nelle volate di gruppo quindi serve che si arrivi all’epilogo in gruppi ristretti o dopo una gara davvero dura. Quella di domenica è stata l’ideale da questo punto. Ci ho messo un po’ a carburare, ma man mano vedevo che potevo tenere un bel ritmo e quando Eleonora Ciabocco, la campionessa italiana, ha lanciato l’attacco ero pronta a rispondere e ci siamo trovate davanti in 6. Ho impostato una volata molto lunga, forse anche troppo, ma è andata bene.

Sai di portare un cognome sportivamente importante…

Eh, è un bel peso… Potessi solo raggiungere un briciolo di quello che ha vinto Federica nel nuoto sarei già felicissima. Diciamo che questo paragone mi fa sentire sempre un pelo più forte.

Pellegrini azzurro 2021
Agli Europei di Trento 2021 la Pellegrini ha lavorato per le compagne, finendo ventesima
Pellegrini azzurro 2021
Agli Europei di Trento 2021 la Pellegrini ha lavorato per le compagne, finendo ventesima
Vieni da tre vittorie, ultima delle quali in una gara internazionale. Ora sei in partenza per la Gand-Wevelgem, è chiaro che le aspettative su di te sono aumentate.

Anche da parte mia su me stessa. In nazionale sono già stata lo scorso anno agli europei di Trento, ma come detto quella dello scorso anno non era la vera Francesca. Ora sono molto più consapevole di quel che posso fare. La vittoria di Cittiglio mi ha dato molta carica, domenica troverò molte delle avversarie battute lì e altre ancora più forti, ma parto sapendo che posso fare bene.

In base alle tue caratteristiche, dovrebbe essere un percorso che ti si adatta…

Altimetricamente sì, mi piace molto. Non so però come mi adatterò all’acciottolato, quella sarà una scoperta assoluta e sono molto curiosa di vedere come mi troverò.

Gand a parte, che cos’altro ti proponi in questa stagione?

Non c’è una gara specifica, dico solo che mi piacerebbe molto guadagnarmi la convocazione per i mondiali in Australia. Non mi pongo particolari obiettivi di risultato, già indossare la maglia azzurra in un’occasione simile sarà un grande privilegio, poi nel caso darò tutto come sempre.

Abbiamo capito dai tuoi risultati che le gare d’un giorno sono nelle tue corde. Resta da vedere come ti trovi in quelle a tappe.

Ho provato una sola volta, lo scorso anno, al Giro delle Marche, ma partiva il giorno dopo gli europei e non faceva molto testo. Io sono convinta di poter far bene, perché ho sempre recuperato bene anche dopo giornate di carichi importanti, ma una corsa a tappe è tutta un’altra cosa. E’ un altro spazio tutto da scoprire.