Mareczko si lascia l’inferno alle spalle e ha fame di sprint

12.02.2022
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Mareczko s’è fatto crescere i capelli, perciò quando si presenta con i ricci biondi e la mascherina, facciamo fatica a riconoscerlo.

«Li ho fatti crescere – ghigna – perché alla fine cadranno e allora tanto vale goderseli un po’».

Sono le sette e mezza di sera. Corsa. Massaggi. Meeting. Cena. Sono due giorni che proviamo a infilarci fra una cosa e l’altra, ma ogni volta s’è dovuto rimandare. Stavolta ci siamo e con tanta curiosità. Dopo il brutto finale di 2021, il passaggio alla Alpecin Fenix e la grinta mostrata sul primo arrivo. Sarà pure finito secondo alle spalle di Malucelli, ma negli occhi aveva fuoco vivo. Tutto intorno, nella hall dell’immenso hotel alle porte di Antalya, c’è il tipico andirivieni dei corridori diretti verso il ristorante alla vigilia dell’arrivo in salita.

Per Mareczko (ultimo a sinistra) è la seconda corsa con la Alpecin Fenix. Prima il Saudi Tour
Per Mareczko (ultimo a sinistra) è la seconda corsa con la Alpecin Fenix. Prima il Saudi Tour
Ieri hai detto che correre in questa squadra è tutta un’altra cosa.

Un’altra tipologia di squadra. Alla Alpecin-Fenix non ti manca niente, qualunque cosa ti serva. E poi è impostata su quello che faccio io, cioè le volate. Altre hanno gli scalatori e i gregari per la generale. Noi qua siamo venuti con un uomo che può fare classifica e tutti gli daranno una mano, ma se li guardate sono passisti adatti per tirare le volate. Per quello che devo fare io, è stata la scelta migliore.

Uscivi da un 2021 complicato, avevi ricevuto altre offerte?

Ero d’accordo che avrei parlato con la Bardiani e c’era stato un timido interesse dell’Astana, ma nel momento in cui ho avuto questa proposta, non ci ho pensato un attimo e ho cancellato tutto il resto.

Fra le perle del 2021, la vittoria su Cavendish a Gatteo nella Coppi e Bartali
Fra le perle del 2021, la vittoria su Cavendish a Gatteo nella Coppi e Bartali
E’ stato semplice lasciarsi indietro l’esclusione dal Giro e tutto quello che è successo l’anno scorso?

Sono passato con Citracca quando la CCC ha chiuso. Senza certe sorprese, saremmo andati al Giro, dando continuità al buon inizio. La vittoria al Coppi e Bartali su Cavendish e altri segnali positivi. Poi saremmo dovuti andare in Turchia e da lì al Giro, invece è iniziato il declino. Mi auguro sia una situazione in cui nessun altro debba ritrovarsi. La gente parla e non è bello. Quelli che correvano nel mio gruppo neanche sapevano chi fosse il ragazzo risultato positivo (Matteo De Bonis, ndr). Non lo conoscevamo, ma per colpa sua ci siamo andati tutti di mezzo e la stagione è diventata un calvario.

Probabilmente avete pagato anche certe scelte della squadra…

Ma la squadra a quanto mi risulta non era coinvolta in quelle cose. Quando uno ha bisogno di soldi, arriva a qualche compromesso e possono succedere questi episodi, come pure con Spreafico (corridore della Vini Zabù squalificato per tre anni, ndr). Ripeto, io quel ragazzo non lo conoscevo, ma probabilmente non aveva neppure le qualità per passare professionista.

La salita resta il grande scoglio di Mareczko (in maglia verde), ma non se ne fa un grande cruccio
La salita resta il grande scoglio di Mareczko, ma non se ne fa un grande cruccio
Torniamo al presente, quali saranno i tuoi programmi?

Li conoscono i capi, ma ce li dicono gradualmente. Io so cosa farò fino al Turchia di aprile, quindi fino a prima del Giro. Ma certo che mi piacerebbe correrlo, vorrei proprio vincere una tappa.

Una squadra con tre velocisti come Merlier, Philipsen e te: quanta rivalità interna c’è?

Nei ritiri c’è stata un po’ di competizione, ma nemmeno più di tanto, perché ci dividevano spesso in gruppi, quindi non ci sono state grandi occasioni di confronto. In corsa poi ciascuno farà il suo programma, nessun rischio di pestarci i piedi. Non è una squadra WorldTour, ma ne fa il calendario, quindi ognuno avrà il suo terreno di caccia.

Dopo il secondo posto nella tappa di apertura, amarezza e grinta per la rivincita
Dopo il secondo posto nella tappa di apertura, amarezza e grinta per la rivincita
Tappa di oggi (ieri per chi legge) con qualche strappo impegnativo e non sei arrivato allo sprint di 90 corridori. Pensi ancora di voler migliorare in salita?

La scelta di cambiare pelle è molto soggettiva. C’è chi lo ha fatto, ma ha perso spunto in volata (come raccontava lo stesso Malucelli, ndr). Spesso andare meglio in salita è anche questione di ridurre il peso e così però perdi forza. Io ho puntato tutto sulle volate, per questo nella tappa con 3.000 metri di dislivello alla fine non c’ero.

Quindi il tuo calendario sarà rapportato a questa tua caratteristica?

Esatto. Ho cominciato al Saudi Tour, poi sono qui, farò la Milano-Torino e la Coppi e Bartali, prima di tornare in Turchia. Corse in cui rientrare sempre nel tempo massimo, per giocarmi le tappe in volata. Come quella di domenica, che sarà tutta piatta.

Sul podio della prima tappa, per Mareczko un sorriso beffardo: credeva di aver vinto
Sul podio della prima tappa, per Mareczko un sorriso beffardo: credeva di aver vinto
Hai cambiato qualcosa nella posizione in bici?

La posizione è quella e funziona, non c’è motivo di cambiarla. Ma la bici è davvero super, perfetta per fare le volate.

Come la mettiamo con i rapporti? Shimano ora fa solo 52 e 54…

Ma noi abbiamo ancora il vecchio Dura Ace, per cui posso usare il 53 e il 54. L’altro giorno avevo il 54 perché l’arrivo scendeva, si ragiona di volta in volta. E anche io uso pedivelle da 170.

Com’è l’ambiente in squadra?

Molto buono e stimolante. Sono amichevoli e il fatto che il team manager e i direttori sportivi parlino italiano mi aiuta molto. Con il fiammingo sono proprio negato, semmai c’è l’inglese. C’è una grande disciplina, si fa quello che dicono loro. Ognuno ha il suo lavoro. Per questo il fatto che per ora Van der Poel sia fuori dai giochi non porta più responsabilità agli altri. Manteniamo il calendario ed è chiaro che lo facciamo al nostro meglio.

Questa la Canyon Aeroad di Mareczko, con componenti Shimano Dura Ace
Questa la Canyon Aeroad di Mareczko, con componenti Shimano Dura Ace
Ci sarà un treno per Mareczko?

Non so cosa vogliano fare, aspetterò che me lo dicano. Io ci metto il lavoro e tutto l’impegno. E continuo a correre per togliermi lo sfizio di vincere una tappa in un grande Giro. Se proprio devo dire, la mia corsa dei sogni al momento e da sempre è proprio questa.