Almeida è già sulle strade del Giro. Vero Baldato?

18.01.2022
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«Il Giro d’Italia sarà il mio obiettivo principale», ha detto Joao Almeida. Notizia che in qualche modo con Fabio Baldato, diesse del UAE Team Emirates, avevamo anticipato in autunno, quando il passaggio del portoghese nello squadrone di Gianetti divenne di dominio pubblico.

Il talento dell’Estremadura è sempre più uno sportivo di riferimento nel suo Paese. E’ uomo immagine per Hyundai. E’ seguitissimo dai media sportivi e persino un tour operator lusitano ha rilanciato il nome di Almeida sui social. La foto in apertura infatti è di Our Colorful Travel Life, che sottolinea la grandezza del Portogallo anche attraverso la scritta di un connazionale sulle strade delle Dolomiti, quelle di San Vito di Cadore per la precisione.

Strade che il prossimo maggio chiamano Almeida ad un appuntamento importante. Forse il più importante della sua carriera sin qui.

Joao Almeida, classe 1998, ha firmato un contratto con la UAE fino al 2026 (Photo Fizza)
Joao Almeida, classe 1998, ha firmato un contratto con la UAE fino al 2026 (Photo Fizza)

Parola a Joao…

Noi ne parliamo con Baldato, ma per entrare meglio nel discorso, ecco prima le dichiarazioni del diretto interessato.

«Gare e preparazione – ha detto Almeida – saranno incentrate sulla corsa rosa. Spero di essere nella mia forma migliore in quel periodo. Il piano di allenamento è diverso da quello a cui ero abituato alla Deceuninck-QuickStep. Finora è stato davvero buono. Ne abbiamo discusso, mi trovo bene. Vedremo come reagirò».

La squadra crede talmente in lui, che Joao non sarà chiamato alla causa Tour. «La UAE ha mostrato molta fiducia in me», ha detto Almeida.

Quindi mente libera. Solo il Giro nella testa. E non il Giro pensando anche alla Grande Boucle. Il team degli Emirati vuole anche la maglia rosa. Semmai Joao andrà alla Vuelta e lì sì che potrebbe aiutare Pogacar. Insomma il portoghese è un leader vero, non a metà.

Fabio Baldato è diesse alla UAE da due stagioni
Fabio Baldato è diesse alla UAE da due stagioni

E ora parla Baldato

Fabio, adesso è ufficiale: Almeida sarà il vostro leader al Giro. Sarà affidato a te, visto che punterà alla corsa rosa e in Italia ci sarai tu in ammiraglia?

Diciamo di sì. Almeida è stato affidato a me, anche se poi lo dirigerò proprio a partire dal Giro. Ma alla fine siamo una squadra. Io sarò un po’ il suo supervisore. Per il momento sarà a stretto contatto con il preparatore (Inigo San Millan, ndr) e io a mia volta sarò in contatto diretto con lui.

Com’è andato questo ritiro? Come lo hai visto lavorare?

Da quello che ho visto ho potuto ammirare un ragazzo molto serio, preciso, che segue il programma dell’allenatore alla lettera. Matxin gli ha dato un calendario di gare che lo ha soddisfatto molto. A prescindere dal Giro, per lui ci sono delle corse di avvicinamento molto importanti (tra cui Catalunya e Parigi-Nizza, ndr).

Almeida è un ottimo corridore, ma non sembra avere quello sguardo “cattivo”: è solo un’apparenza, nel senso che poi graffia, o è proprio così?

Da quello che ho visto in questi giorni di allenamento è difficile dirlo, però io ricordo il suo sguardo del Polonia e del Giro di Lussemburgo e lì sì che aveva lo sguardo cattivo, gli occhi della tigre. L’ho visto molto determinato. Ricordo che in Polonia ha battuto proprio un nostro atleta, Ulissi, su un arrivo che era particolarmente adatto a Diego. Joao quando sta bene, va… E va per vincere!

In Portogallo Joao è molto noto, eccolo nello spot Hyundai (foto Instagram)
In Portogallo Joao è molto noto, eccolo nello spot Hyundai (foto Instagram)
Insomma la grinta non gli manca…

Ero su un’altra ammiraglia, ma ricordo il Giro d’Italia 2020 quando fu per 15 giorni in maglia rosa. Tutto sommato tenne. Non crollò. Ed è venuto fuori nella terza settimana anche nello scorso Giro. Questa cosa della grinta semmai dovreste chiederla al “Brama”! Lo farò anch’io (ride Baldato, ndr)!

Passando da un preparatore ad un altro, ha cambiato molto Almeida?

Di questo aspetto non ho parlato personalmente con lui, ma mi hanno detto che è molto soddisfatto del lavoro con Inigo. E’ stata pianificata l’altura prima dell’UAE Tour e un secondo ritiro in quota avverrà prima del Giro. Io lo vedo ben concentrato.

Insomma fate seriamente per il Giro d’Italia, Almeida non è un gregario aggiunto…

La scelta di venire a correre qua è stata fatta proprio per avere un leader al Giro. Joao ha dimostrato che è da podio. Certo, quest’anno con solo 26 chilometri a cronometro non è il massimo, visto che lui lì riesce a fare la differenza. Immagino che qualche scalatore potrà metterlo un po’ più in difficoltà, ma viene da due Giri fatti bene. E poi è anche vero che questo Giro magari ti consente di attaccare dove non ci si aspetta.

Diego Ulissi, Joao Almeida, Patrik Konrad, Monselice, Giro d'Italia 2020
Non solo in Lussemburgo l’anno scorso, già al Giro 2020 Ulissi e Almeida (in rosa) si erano scontrati su arrivi nervosi
Diego Ulissi, Joao Almeida, Patrik Konrad, Monselice, Giro d'Italia 2020
Non solo in Lussemburgo l’anno scorso, già al Giro 2020 Ulissi e Almeida (in rosa) si erano scontrati su arrivi nervosi
E infatti proprio questo ti avremmo chiesto. Joao può attaccare su arrivi nervosi. Anche se lui ha detto che nel 2020 forse aveva esagerato e quelle sue fiammate erano state dei piccoli errori. Però su certi arrivi potrebbe guadagnare secondi e fare un po’ il “Purito” della situazione?

Sì, su certi arrivi può guadagnare. Ci sono arrivi esplosivi. Io per esempio penso alla tappa di Lavarone. Quella è una salita che spesso viene sottovalutata e lì chi ha esplosività nel finale può fare la differenza… E poi la tappa che viene prima non è durissima. Io sono convinto che strada facendo le occasioni possano esserci, dobbiamo essere bravi noi a coglierle.

Fabio, cosa ti ha colpito dunque di questo corridore?

La sua posizione in bici, specie quella da crono. Era la migliore del gruppo. Aerodinamicamente è perfetto e questo gli dà un bel vantaggio. Per il resto ho trovato un ragazzo tranquillo, sorridente, che si presenta bene. Matxin lo conosce da anni. Sa bene chi è Joao sin da quando era uno juniores. E’ finito alla Quick Step perché Matxin stesso all’epoca era ancora in quel gruppo, ma appena ha potuto l’ha portato da noi.