Barbieri nel WorldTour con la benedizione della Bronzini

18.10.2021
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Dopo due anni a costruirsi la squadra intorno, quando la Liv Racing le ha proposto di fare un salto nel WorldTour, sul volto di Rachele Barbieri è spuntato un sorriso così grande che non va più via. In realtà motivi per essere contenta, l’emiliana della Fiamme Oro ne ha a bizzeffe. Aveva iniziato il 2021 come seconda schiera della nazionale su pista, invece si è rimboccata le maniche e non si è fermata finché non ha strappato la convocazione per le Olimpiadi. Nel mezzo vittorie su strada al cospetto di alcune delle più forti in Italia e anche qualche apparizione nel ciclocross. Una ciclista a trazione integrale che non si ferma davanti a niente. Forse per questo il popolo dei suoi tifosi è così vasto e in costante espansione.

Si conclude così il progetto della squadra che Rachele ha creato per sé nel 2020 e nel 2021
Si conclude così il progetto della squadra che Rachele ha creato per sé nel 2020 e nel 2021

Settimana a Roubaix

Per questa settimana, Rachele sarà al velodromo di Roubaix per i mondiali su pista. Sono partiti nel weekend, la nazionale sta bene e nei giorni scorsi a Montichiari hanno finalizzato i lavori specifici. Ci sarà da capire se le voci circa l’eventuale mancata conferma di Dino Salvoldi incideranno sul rendimento delle ragazze, ma questo si vedrà soltanto alla fine.

«Sono pronta a tutto – dice sorridendo – ho provato poco col quartetto e semmai potrei fare la prima, mentre non mi sentirei sicura nelle altre posizioni. La caduta della Guazzini ha cambiato tante cose. Sarebbe stato bello rimettere in pista il quartetto di Tokyo, aggiustando qualcosa. Ma agli europei si è visto che Martina (Fidanza, ndr) va benissimo come quarta. Abbiamo preso l’argento, ma sono abituati tutti così bene, che quasi qualcuno storceva il naso…».

Parliamo di te, cosa ti sembra di questa stagione?

Sono molto contenta. Ero partita con l’idea di andare a Tokyo, ho dato il 110 per cento ed è stato davvero bello. Ma non mi accontento, si poteva fare di più. Parto sempre carica, sono fatta così.

Come è stato in Giappone?

Me la immaginavo un po’ diversa. Arrivare in un villaggio solo per noi ciclisti l’ha reso simile a una prova di Coppa del mondo. Un po’ mi è dispiaciuto, ma sarebbe stato così anche senza il Covid, dato che il velodromo era comunque lontano dal Villaggio olimpico vero e proprio. Però è stato comunque bello, dal momento in cui sono arrivate le valigie con i vestiti uguali per tutti gli sport. E poi comunque mi vengono in mente le tensioni e le aspettative, prima e durante le gare. La determinazione nell’allenamento, la cura nell’alimentazione. Era un obiettivo grande…

Momenti che fanno crescere?

Ti rendi conto che i limiti che pensavi di avere in realtà non sono veri. che si può sempre migliorare e ci si può mettere in gioco.

Dovrai chiudere la tua squadra mono-atleta…

Farla è stata una bella esperienza. Uscivo dall’anno in BePink senza grandi risultati e senza essermi trovata particolarmente bene. Volevo cambiare e non trovavo squadra. Così ho deciso di dedicarmi solo alla pista, visto che comunque potevo contare sull’appoggio delle Fiamme Oro. Non è stata una decisione semplice da prendere, ma ne ho parlato con Salvoldi e anche lui è stato d’accordo sulla fattibilità. Il bello è stato che ho trovato appoggio da sponsor del mio paese e con il fatto che le Olimpiadi sono state spostate, mi sono detta che si poteva fare un secondo anno allo stesso modo per prepararle.

Dopo il mondiale scratch a Hong Kong nel 2017, Rachele è sempre stata nel gruppo pista azzurro
Dopo il mondiale scratch a Hong Kong nel 2017, Rachele è sempre stata nel gruppo pista azzurro
E ha funzionato?

Devo dire di sì. Ho potuto lavorare senza la pressione del team che pensa anche e soprattutto alla strada, gestivo tutto io. Ma ugualmente mi sono messa in gioco anche su strada ed è andata anche meglio di quanto pensassi. Non credevo di riuscire a vincere certe corse, ma una vittoria tira l’altra…

E adesso si torna in un team, cambia tanto?

Sono sempre stata una ragazza attenta ad aiutare le compagne. Mi piace vincere, ma anche far vincere è una bella soddisfazione.

Troverai a guidarti Giorgia Bronzini.

La conosco da un po’ di anni. Ultimamente ci siamo viste poco, ma ci siamo sentite. Ci siamo date il cambio in Wiggle, lei andava e io arrivavo. Abbiamo fatto insieme solo la trasferta di Hong kong in cui io vinsi il mondiale. Ai campionati italiani, quando ancora era in Trek e non pensava ad andarsene, mi ha dato dei consigli per le squadre cui inviare le mie richieste. Poi di colpo mi hanno chiamato dalla Liv, prima che partissi per le Olimpiadi. Mi hanno chiesto se volevi passare con loro e sono contenta, perché credo che Giorgia ci abbia messo la buona parola e loro le hanno dato fiducia. Spero di ricambiare con i fatti.

Programmi per il 2022?

Tanta strada, anche per diventare migliore. Parigi su pista è un pensiero, però mancano tre anni, di cui due da dedicare bene alle corse, con la pista che resta la mia passione e andrà inserita compatibilmente con il calendario. Che poi se lo cose andassero bene e il percorso fosse adatto, potrei mettermi in gioco anche per le Olimpiadi su strada,. Dovrò aumentare i chilometri di allenamento e sarà un bello step. Continuerò a lavorare con Stefano Nicoletti, il mio preparatore, con una referente in squadra che gestirà il lavoro di tutti. 

Barbieri Livigno 2021
Foto di una delle prime interviste con bici.PRO e Giada Gambino nel ritiro della nazionale sull’Etna a inizio anno
Barbieri Livigno 2021
Foto di una delle prime interviste con bici.PRO e Giada Gambino nel ritiro della nazionale sull’Etna a inizio anno
Un’altra italiana all’estero…

Avevo ricevuto una richiesta della Alè, prima che diventasse UAE. Ma credo che in Italia ci siano squadre che lavorano benissimo. Penso alla Valcar-Travel&Service che fa un ottimo lavoro. Li ho sempre ammirati, stanno facendo un bellissimo percorso. Per le giovani è l’ambiente ideale.

Dopo i mondiali in vacanza?

Mi riposerò. Prenderò la mountain bike o la bici da cross, amo l’inverno. Avrei voluto fare qualche gara, ma Giorgia mi ha un po’ frenato. Vedremo i calendari, se ci sarà qualche gara vicino casa. E poi cominceremo questa nuova avventura. Sono coinvolta nel progetto al 100 per cento. So che hanno fatto riunioni parlando di me, questo mi fa sentire importante.