La “Polly” saluta e se ne va. Nuova partenza nel triathlon

Giada Gambino
22.10.2021
5 min
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«Mi sono sentita finita, arrivata». A volte si raggiungono i propri limiti prima del previsto ed è proprio in questo momento che non bisogna darsi per vinti ma cercare di trovare la situazione più congeniale per se stessi. Così come ha fatto Silvia “Polly” Pollicini, ciclista della Valcar-Travel&Service (in apertura foto @twilcha), che in un certo senso ha appeso la sua Cannondale al chiodo… 

Verso l’arrivo al Flanders Diamond Tour, Polly assieme a Eleonora Gasparrini, a 18″ dalla Wiebes
Verso l’arrivo al Flanders Diamond Tour, Polly assieme a Eleonora Gasparrini, a 18″ dalla Wiebes
Com’è entrato lo sport nella tua vita? 

Mio padre è un insegnante di educazione fisica. Fin da piccolissima ho praticato diversi sport partendo dal nuoto fino ad arrivare a quello che, finora, è stato l’amore più grande della mia vita: il ciclismo

E il triathlon? 

Quando avevo sei anni un ragazzino con cui sciavo mi parlò di questo strano sport. Suo zio era il presidente della Valle D’Aosta Triathlon e andai un’estate a fare un mini camp di allenamento con tanti bambini. Mi divertii così tanto, da obbligare mio padre ad iscrivermi. Smisi all’età di quindici anni, quando capii che il ciclismo era il mio sport

Cosa ti catturava della bici ? 

Gradualmente mi resi conto che, non so per quale motivo, il ciclismo dei tre era lo sport che mi piaceva di più e a dodici anni mi imposi di allenarmi per fare la ciclista. Anche se, per divertimento, qualche garetta di triathlon continuai a farla ancora. 

Elisa Balsamo è la sua migliore amica, come racconta Polly nell’intervista (foto Instagram)
Elisa Balsamo è la sua migliore amica, come racconta Polly nell’intervista (foto Instagram)
Tre aggettivi per definire i due sport. 

Il triathlon è particolare, faticoso ed entusiasmante. Il ciclismo è intenso, faticoso, ti direi che “distrugge l’anima” (ride, ndr) ma è più appropriato dire… appassionante.

Qual è la differenza principale ? 

Sono entrambi sport molto duri, ma quando ero piccola percepivo il ciclismo più semplice perché unico e non composto da tre sport diversi.

La Valcar…

E’ la mia famiglia. Da junior di secondo anno venni chiamata per entrare a farne parte e accettai volentieri, l’anno dopo partì il progetto UCI. Ero al primo anno elite e rimasi in squadra. E proprio grazie ad essa iniziai a crescere tanto atleticamente e come persona

Nel 2020 ha corso anche la gand in una stagione “magra” a causa del Covid: solo 14 gare
Nel 2020 ha corso anche la gand in una stagione “magra” a causa del Covid: solo 14 gare
Elisa Balsamo… 

E’ la mia migliore amica. Ci siamo conosciute in Valcar e per sei anni siamo state compagne di stanza. Con il tempo si è poi instaurato questo rapporto di amicizia e fedeltà molto intenso e molto bello. Quando ha alzato le mani al cielo quel giorno, al mondiale (le vengono i brividi, ndr) ho pianto tutte le lacrime che potevo piangere. La considero come una sorella, è stata un’emozione bellissima vederla con quei colori. Ancora non ci credo e penso nemmeno lei. E’ molto utopica come cosa, ma è successo davvero!

Lasciare il ciclismo, perché? 

Ho 22 anni e purtroppo quest’anno ho avuto la sensazione di essere arrivata, finita come atleta, di non poter andare oltre. Vedevo che le altre invece continuavano a crescere, probabilmente per il fatto che madre natura mi ha fornito un limite di capacità che ho raggiunto. Sentirmi così mi ha fatto stare male, da maggio ho pensato tanto. E mi sono detta: «Perché non ricominciare da zero e  trovare qualcosa in cui devo crescere per non sentirmi finita?». Così mi è ritornato in mente il triathlon da cui ero scappata via a quindici anni (sorride, ndr). Si dice che tornare a casa fa sempre bene. Non ho la sfera di cristallo, non so come andrà, ma per scoprirlo devo provarci. Una cosa è certa: volevo cambiare quella sensazione che avevo e questa è la soluzione che mi piace di più.

In quale team andrai e con quali obiettivi ? 

La Raschiani Triathlon di Pavia. In primis cercherò di trovare il mio posto all’interno di questo sport, per capire anzitutto per quali distanze sono più adatta e poi crescere tanto per valutare degli obiettivi più concreti.

Livigno 2021: «Le mie compagne mi mancheranno» (foto Instagram)
Livigno 2021: «Le mie compagne mi mancheranno» (foto Instagram)
Hai già ripreso gli allenamenti di corsa e nuoto ? 

Ho sempre corso e nuotato nei periodi di off season, ma il mio punto debole al momento è la corsa. Il nuoto, a mio avviso, è uno sport in cui si migliora più facilmente, dovrò riprendere un po’ di acquaticità, ma ho tanta tecnica. Per la corsa ci vorrà un po’ più di tempo. L’altro giorno ho fatto sei chilometri di corsa e quando ho finito mi facevano male le gambe da impazzire (ride, ndr).

Quale grande emozione ti viene in mente se pensi al tuo percorso ciclistico ? 

La prima, da juniores, quando Elisa Balsamo vinse il campionato italiano. Io ero stata in fuga con lei tutto il tempo, l’avevo aiutata, quando l’ho vista con le braccia al cielo ho iniziato a piangere e non riuscivo più a smettere. Mi mancheranno le mie compagne.