Quanto tricolore a Roubaix, Martinello dà i voti agli azzurri

26.10.2021
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Negli occhi abbiamo ancora i successi e le belle prestazioni dei mondiali su pista di Roubaix. Li abbiamo aperti con l’oro di Martina Fidanza e chiusi, nel vero senso della parola, con quello di capitan Elia Viviani. Una spedizione così, dieci medaglie, merita il giudizio di Silvio Martinello che di parquet se ne intende!

Silvio Martinello, Giro d'Italia
Silvio Martinello (classe 1963) è stato campione olimpico ad Atlanta 1996 nella corsa a punti
Silvio Martinello, Giro d'Italia
Silvio Martinello (classe 1963) è stato campione olimpico ad Atlanta 1996 nella corsa a punti
Silvio, dei bei mondiali per l’Italia. Sei d’accordo?

Sono i risultati di un grande lavoro. Presto anch’io sui miei canali social farò delle considerazioni sul movimento e su quello internazionale. In generale cosa posso dire alla spedizione azzurra: bravi! Ci sono le criticità nella velocità, ma lo sapevamo. E adesso vediamo il 2 novembre con le nomine dei nuovi cittì come sarà organizzato il lavoro. Ma non è tanto il nome del tecnico quando il progetto di lungo termine che c’è dietro.

Eh sì su questo settore abbiamo avuto in pratica solo Miriam Vece…

C’è un problema di reclutamento perché tanti ragazzini iniziano con i circuiti, magari vincono anche, e famiglie e squadre già pensano in grande sulla strada. Capisco che diventare dei Cipollini sia stimolante, ma nella maggior parte dei casi non va così. Bisognerebbe dare a questi ragazzi la possibilità di fare un nuovo percorso. Attuare sinergie con la Bmx, nuovi allenamenti. Ho sentito che si parla di Ivan Quaranta come tecnico di questo settore. Okay, ma se poi Ivan non ha nessuno da selezionare? Quindi molto bene nell’endurance, settore in cui ormai siamo una Nazione di riferimento, male nella velocità. Poi userei la lente giusta per il giudizio di queste medaglie: degli ori solo uno, l’inseguimento maschile, fa parte del programma olimpico.

Miriam Vice, ha chiuso il suo mondiale con il 5° posto sui 500 metri da ferma
Miriam Vece, ha chiuso il suo mondiale con il 5° posto sui 500 metri da ferma
Partiamo proprio da Miriam Vece. Che voto dai a questa ragazza?

Direi un bel sette. Lei è il caso emblematico e “vergognoso” di come non si dia il giusto supporto ad una velocista di quel livello. E’ dovuta emigrare con la “valigia di cartone”, uso questa metafora, in Svizzera al centro Uci per la sua disciplina. Ma quel centro nasce per supportare le Federazioni con poche risorse. E questa cosa la dissi nel 2018, quando Miriam fece questa scelta. Parliamo di una ragazza che è andata a medaglia l’anno scorso nei 500 metri da ferma. Un bel voto dunque per l’alto impegno e il sacrificio.

Passiamo al quartetto maschile. Voto e giudizio…

Voto dieci! Chiaro, non hanno fatto i tempi di Tokyo, ma era prevedibile. Riconfermarsi a quel livello non è semplice, anche se la concorrenza non era la stessa delle Olimpiadi. Ma loro sono stati bravissimi a tenere alta la motivazione e la voglia di sacrificarsi. Il digiuno che avevamo di questo oro durava da 24 anni e già questo basta a dare la dimensione del risultato.

Qui infatti si lavora su una bella base. Oltre ai quattro titolari di Roubaix, non vanno dimenticati. Lamon, Plebani, Moro, Scartezzini e Viviani…

Esatto. Questo è un gruppo che può segnare un’epoca e fare un bel “cappotto” fino a Parigi 2024. Possono vincere tutto perché sono affiatati e la concorrenza interna porta a tenere alti gli stimoli. Il cittì dovrà essere bravo a mantenere i rapporti con le società per far sì che gli atleti non siano troppo distratti dalla strada.

Nella madison argento per Scartezzini e Consonni. Per Martinello sono la sorpresa di Roubaix 2021
Nella madison argento per Scartezzini e Consonni. Per Martinello sono la sorpresa di Roubaix 2021
Che voto dai a Elia Viviani?

Dieci anche a lui, non può essere altrimenti. Dopo Rio 2016 ha avuto molte difficoltà ed ogni volta è stato bravo a rialzarsi. Anche il bronzo di Tokyo nell’Omnium non era facile da riconfermare. Il titolo vinto nell’Eliminazione (e il bronzo sempre nell’Omnium, ndr) è un premio ad un impegno che da parte sua non è mai mancato. Elia è un riferimento per questa squadra. Un uomo di carisma riconosciuto da tutti.

Consonni e Scartezzini, argento della madison…

Ecco, loro sono per me la vera sorpresa di questo mondiale. Un nove se lo meritano tutto, anche perché la loro è una medaglia pesante ottenuta in una specialità olimpica. E questo dimostra come una concorrenza interna leale faccia crescere e dia motivazioni. La madison è una specialità che è stata un po’ trascurata. Si è cercata, giustamente, la prestazione con il quartetto curando ogni dettaglio. Una prestazione che va bene anche per la madison, altrimenti non tieni i 57 chilometri orari di media, ma poi bisogna lavorare anche sui fondamentali tecnici che richiede. Anche qui penso ad una concorrenza e immagino tre coppie. Viviani-Bertazzo; Scartezzini-Consonni e Milan-Ganna… sarebbe bello vederli nei campionati italiani. 

Beh questa dei campionati italiani è qualcosa che Villa dice spesso…

Perché sa che è questa la direzione giusta, ma serve il supporto della Federazione. Ma quelle coppie poi si possono cambiare. Perché no un Ganna-Viviani? Ho sentito dire perché uno è alto e uno è basso. E allora io e Villa? O Wiggins e Cavendish?

Secondo Martinello questo quartetto può “fare cappotto” e vincere tutti i mondiali da qui a Parigi
Secondo Martinello questo quartetto può “fare cappotto” e vincere tutti i mondiali da qui a Parigi
Andiamo avanti: Jonathan Milan…

Voto nove per il suo argento nell’inseguimento individuale. Lui è il vero valore aggiunto di questo quartetto e lo si è visto proprio nell’individuale. Per me ha margini di miglioramento. Si vede da come guida che è da “poco” che sta in pista. A volte “sbanda” un po’. Spero che la strada non lo distragga troppo.

Filippo Ganna?

Nove anche a lui, sia per questo mondiale che per la stagione. Ha avuto quel passaggio a vuoto in qualificazione che non ho ben capito, ma questo ci ha mostrato i limiti del format di questa specialità da quando non è più olimpica. Questo minitorneo così com’è non mi dice nulla. Con le finale già prescritte. Innanzitutto io ripoterei le distanze a 5 chilometri per gli uomini e a 4 per le donne, perché ormai si può fare, vista la crescita generale del movimento. E poi farei delle qualificazioni, semifinali e finali, distanziate di un giorno. Con la classifica a seconda dei tempi. Così tu hai i veri valori in campo.

Il quartetto femminile, in finale composto da Balsamo, Alzini, Consonni e Fidanza, ha conquistato la medaglia d’argento
Il quartetto femminile, in finale composto da Balsamo, Alzini, Consonni e Fidanza, ha conquistato la medaglia d’argento
Passiamo alle donne e partiamo con la Fidanza…

Dieci! Prova esemplare nello scratch che è la gara di situazione per eccellenza. Martina ha sfruttato bene una situazione e ha fatto in quel momento l’unica cosa che poteva fare: tirare al massimo. Le avversarie l’hanno un po’ sottovalutata, ma lei ha fatto vedere grandi cose già da juniores.

Letizia Paternoster…

Idem: voto dieci. L’eliminazione è fatta apposta per le sue caratteristiche di atleta scaltra, potente, che sa risparmiare energie… E’ la Viviani al femminile. E poi non dimentichiamo che è giovanissima.

Elisa Balsamo…

Lei mi piace moltissimo. Ad Elisa do un nove. Se lo merita. Non era facile per lei ritrovare il feeling dopo la brutta caduta di Tokyo con questa specialità, l’Omnium. Aveva paura. Ha fatto una grande stagione. Il titolo su strada le ha dato grande importanza.

Manca una sola medaglia all’appello: il quartetto femminile…

Nove. Di fronte alla Germania che ha vinto tutto avevano ben poco da fare. Loro hanno ottenuto il massimo per quel che potevano.