COLNAGHI. «PAVÉ, CHE PASSIONE! OBIETTIVO? CAPIRE PER BENE CHE CORRIDORE SONO»

INTERVISTA | 16/01/2022 | 08:05
di Nicolò Vallone

Continua la nostra serie di conversazioni coi numerosi neoprofessionisti della Bardiani Csf Faizané: oggi è il turno di Luca Colnaghi


Per prima cosa, rivolgeremmo un pensiero alle società che hanno contribuito a lanciarti: Sangemini, Colpack, Zalf...


«Ogni anno, nel bene e nel male, ho imparato e sono cresciuto. L'anno migliore è stato l'ultimo, alla Zalf: è stato il più tranquillo e il migliore in generale. In 4 anni ho incontrato tante buone persone, e anche tante che mi hanno messo i bastoni tra le ruote. Ma l'esperienza in tutte le squadre mi è servita molto per maturare come atleta e come persona: sono arrivato fin qui grazie a tutti quelli che ho incontrato.»

(A febbraio 2021 Colnaghi è stato totalmente riabilitato da accuse di doping dei mesi precedenti)

Finché, l'estate passata, entri in Bardiani da stagista. Conosci quindi l'ambiente già da qualche mese: cosa ci puoi dire del team emiliano?

«Sereno, si lavora davvero bene: gran gruppo come staff e come colleghi, una squadra propensa a far crescere i giovani. Ideale per me e per gli altri ragazzi, per poter diventare dei veri corridori.»

E per crescere avrai al tuo fianco una chioccia come Sacha Modolo, e non solo...

«Sì, gente come lui, Visconti, Battaglin, lo stesso Tonelli, sono lì da tanti anni e sanno come crescerci. Oltre allo staff, loro saranno fondamentali per insegnarci i piccoli dettagli.»

24 settembre 2021, Lovanio: in Belgio l'Italia Under 23 sale sul tetto del mondo con Baroncini. Ma in quella vittoria c'è tanto, tantissimo, di un Colnaghi che ha tirato come un dannato. Cosa ci racconti di quel giorno?

«Sono percorsi adatti alle mie caratteristiche, amo il pavé del nord e spero di diventare un uomo adatto a quelle gare lì. Quel giorno stavo davvero bene e io sono uno che tende a seguire l'istinto: se sento di dovermi muovere mi muovo, anche per tutta la gara come feci in Belgio. Ciò permise all'Italia di restare coperta fino ai chilometri finali. Certo, a volte l'istinto fa vincere e a volte fa perdere, ma quella volta è andata bene grazie al nostro bel lavoro. Essendo stata ripresa la fuga dove c'ero io, poi ha vinto Filippo: l'importante è il risultato collettivo e noi come Nazionale abbiamo dimostrato cosa significa correre da squadra!»

1 dicembre, sede del Coni Lombardia a Milano: il nuovo c.t. azzurro Daniele Bennati apre una giornata di corsi federali rivolti a voi neopro. Cosa ti resta di questo primo incontro con Bennati e di quel giorno in generale?

«Conosciamo tutti il signor corridore che è stato Bennati, e il fatto che sia passato così bene da capitano a gregario dimostra quale gran persona sia. Le sue parole principali che mi sono rimaste in mente, con cui concordo pienamente, sono state l'invito a capire subito che corridori siamo, se di quelli che vincono o che aiutano a vincere. Questo è l'ago della bilancia di una carriera.»

E da quale gara inizierai quest'anno?

«Avrei dovuto iniziare con la Vuelta a San Juan, ma l'hanno annullata e dunque non lo so di preciso. In questi giorni di ritiro a Benidorm mi diranno dove hanno deciso di ricollocarmi.»

E in Spagna hai appena compiuto 23 anni: come hai festeggiato e quale regalo vorresti ricevere da questa prima annata da professionista? 

«Con un bell'allenamento di compleanno! Per quanto riguarda la stagione, se sognare non costa niente ti dico che, da amante delle classiche, mi piacerebbe fare la Strade Bianche o la Sanremo. L'obiettivo reale però è fare esperienza e, come dicevamo prima, capire che corridore sono. Il professionismo è un mondo così difficile che è importantissimo, e non scontato, capire esattamente da dove parti e dove puoi arrivare. Poi se arriva pure un risultato, male non fa...»

E tra le grandi classiche, qual è la tua preferita?

«Parigi-Roubaix»

La regina del pavé, del resto! E le Olimpiadi dove le metti?

«Data la grandezza dell'evento, e che si corrono ogni 4 anni quindi magari riesci a parteciparvi una sola volta in carriera, direi che sono immense e uniche. Chiaramente non sovrastano le monumento che hanno tutta una storia alle spalle, però i Giochi Olimpici li metterei su quel livello se non sopra. Oltretutto c'è il fatto di vestire la maglia azzurra, quando si difendono i colori dell'Italia è tutto più importante.»

Dalle classiche ai grandi giri: in questi anni ti sei fatto apprezzare sia al Giro U23 che al Tour de l'Avenir, sfiorando successi di tappa in volata: quanto è forte in te il desiderio di correre Giro e Tour "quelli veri"?

«Come normale che sia, quelle corse sono l'obiettivo massimo di una vita ciclistica. Da ricercare anno dopo anno. Prima il Giro, poi il Tour.»

In attesa allora di capire insieme a lui quale tipo di corridore potrà diventare, anno dopo anno, facciamo i nostri migliori auguri al neopro e neo-23enne Colnaghi.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Fuga vincente nella seconda tappa del Touyr of Japan, la Mino-Mino di 1376 km. Ad imporsi è stato l’australiano Joshua Ludman della Saint Piran che ha battutoi il compagno di fuga, il giapponese Tetsuo Yamamoto. Il gruppo è giunto con...


La Movistar è la storia del ciclismo moderno. Può sembrare un'affermazione forte, ma diventa lampante se pensiamo che questa squadra, quattro decenni e altrettanti nomi fa, è nata nel 1980. E c'è un uomo che, prima come direttore sportivo e...


È stato un momento epico, giunto al culmine della tappa regina di questa edizione numero 107 del Giro d’Italia, in un pomeriggio di grande narrativa sportiva, che nessuno potrà mai dimenticare. Anche in un contesto di assoluta eccellenza, pieno di...


Per Pogacar ieri è arrivata la quinta vittoria in questo Giro d’Italia, che ancora una volta è caduto vittima delle polemiche. Il campione sloveno in maglia rosa si è schierato insieme a tutto il gruppo, che ha chiesto e poi...


Ancora montagna nel menù odierno del Giro d'Italia, con la speranza di non dover rivivere quello a cui abbiamo assistito ieri a Livigno. La diciassettesima tappa del Giro numero 107 è la Selva di val Gardena - Passo del Brocon...


Ciclismo e calcio uniti per un unico scopo. Fino al 2 giugno la Galleria dell'Eremo a San Pietro di Feletto (Tv) ospiterà una mostra commemorativa dedicata al Grande Torino, la storica squadra scomparsa nel tragico incidente aereo di Superga nel...


Messina, nell’area adiacente lo stadio Franco Scoglio, ha ospitato l'VIII edizione del Memorial Rosario Costa. Giuseppe Cipriano, storico ds del Team Nibali, ha ricavato un circuito di 3.400 metri con uno strappo di 500 metri da ripetere 14 volte per...


A poco meno di un mese dalla quarta edizione della BERGHEM#molamia, l’innovativa Granfondo ciclistica che si svolgerà a Gazzaniga (Bergamo) domenica 16 giugno 2024, le iscrizioni sono in overbooking. La società organizzatrice, la Sc Gazzanighese del presidente Mauro Zinetti, quest’anno...


Il debutto delle suole Michelin nel ciclismo su strada avviene oggi tramite JV International srl,  l'azienda italiana a cui Michelin ha affidato la licenza mondiale dal 2013 per la progettazione, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione delle suole a marchio Michelin. Grazie alla partnership...


Ancora montagne nel tracciato di questa tappa che va dall’Alto Adige al Trentino, al limitare con il Veneto. Montagne e luoghi che non dovrebbero provocare il vero e proprio tourbillon d’incertezze causato dalle condizioni meteorologiche delle Alpi valtellinesi con la...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi