FORTUNATO. «SONO MIGLIORATO IN TUTTO, DEVO MIGLIORARE IN TUTTO»

INTERVISTA | 01/01/2022 | 08:10
di Angelo Costa

Natale a casa della fidanzata a Erba, Capodanno in famiglia nella natìa Castel de’ Britti. Diviso dagli affetti fra Lombardia ed Emilia Romagna, Lorenzo Fortunato arriva al 2022 con un pensiero unico: esser lo stesso ciclista visto nell’ultimo anno, se non addirittura meglio. Quel ciclista, sbucando da due stagioni anonime nell’elite, ha vinto la tappa più dura del Giro sullo Zoncolan a maggio, poi la più bella dell’Adriatica Ionica Race sul monte Grappa il mese dopo, infine ha chiuso la stagione fra i primi quindici nel Lombardia di Pogacar e del resto dell’aristocrazia. Annata con cui potrebbe tranquillamente giocarsi il titolo di sportivo bolognese dell’anno, annata che di sicuro certifica il suo atteso salto di qualità.


Fortunato, che feste sono rispetto a un anno fa?«Ho rifatto tutto allo stesso modo: il giorno di Natale non mi sono tirato indietro, poi ho frenato».


Come spirito?«Sono più tranquillo. Dodici mesi fa conoscevo poco la squadra, anche se ho capito subito di che qualità fosse: l’incognita ero io».

In che senso?«Due stagioni senza squilli mi avevano lasciato il dubbio che il ciclismo non fosse il mio sport. Poi, da maggio, è cambiato tutto».

Come lo spiega?«Il giro di chiave è stato al giro delle Asturie: lì ho scoperto un altro Lorenzo. Perdere peso e allenarmi in modo diverso mi hanno cambiato. Il merito è soprattutto della Eolo, dove ho trovato l’ambiente giusto per esprimermi: avere intorno gente che ti capisce fa la differenza».

Ha trovato anche Ivan Basso.«E’ grazie a lui se sono un corridore diverso: forse ha rivisto in me quel che era da giovane. Dopo il Giro il nostro rapporto è diventato più intenso, mi aiuta molto, mi trasmette tanto e questo alla fine conta».

Basso, ma non solo.«Ciò che sono lo devo a Luca Mazzanti (ex professionista bolognese, oggi procuratore di Fortunato, Colbrelli e altri ciclisti di successo, ndr). Mi segue da sempre, ci sentiamo ogni quarto d’ora: per me è come un padre».

Dove è migliorato Fortunato?«Un po’ in tutto. Soprattutto in salita: mai pesato così poco, 57 chili, nemmeno da allievo. Ora sulle prime salite, quando altri iniziano a staccarsi, io non fatico e prendo morale».

Dove deve migliorare?«Un po’ in tutto. Anche in salita, per esser competitivo coi migliori. Ivan mi dice che, se vado forte lì, il resto viene da sé. Poi, sicuramente, devo far meglio a cronometro: sono stato a Silverstone, nella galleria del vento dove lavorava Wiggins, per curare materiali e posizione in bici».

Cosa le evoca il nome Zoncolan?«La salita che mi ha cambiato la vita: senza quella, non ci sarebbe questa intervista».

Il gesto o l’immagine che ricorda?«La riunione sul bus della mattina. Ero convinto che, restando in gruppo, sarei arrivato nei primi venti, invece Basso e Zanatta mi hanno imposto di andare in fuga e sul momento non l’ho presa bene. Quel giorno ho capito di potermi fidare al cento per cento di loro, per questo quando mi hanno proposto il rinnovo del contratto non ho avuto dubbi».

Ha sentito il tifoso che rischiò di farla cadere?«No, anche se di recente, quando sono tornato sullo Zoncolan (per inaugurare una seggiovia, ndr) mi hanno detto che era molto dispiaciuto. Io l’ho perdonato subito, sul momento non m’ero nemmeno reso conto che mi avesse spinto».

Chi le ha fatto il complimento più bello?«Genitori e fidanzata. Sono rimasto fino a sera senza cellulare, li ho chiamati io col telefono di un altro: papà ha persino chiuso in fretta perché aveva la casa invasa da amici in festa…».

Fra questi anche Alberto Tomba: cosa state combinando insieme?«Ho sempre avuto un bel rapporto con lui, ora ci vediamo più spesso. Non in bici, anche se ogni tanto lui va in mountain bike. Mi ricorda sempre che siamo tutti e due uomini di montagna: io le scalo, lui le scendeva».

Fortunato, dopo un anno così a cosa punta?«Come minimo a riconfermarmi».

Qual è la strada?«Debutto in febbraio in Spagna, poi Tirreno-Adriatico, infine altura in funzione Giro, se la squadra verrà invitata. La Eolo ha studiato un percorso di gare per non stressarmi e farmi arrivare fresco a maggio».

Al Giro con quale bersaglio?«Provare a migliorarmi: visto che recupero bene e non soffro la terza settimana, se sto bene e resto con i più forti in salita un posto nei dieci potrei anche meritarlo».

Copyright © TBW
COMMENTI
Benissimo
1 gennaio 2021 15:01 FrancoPersico
Cerchiamo nomi blasonati, campioni che stravincano e rendano in vittorie a raffica. A me questo atleta piace moltissimo. Ha dimostrato di essere vincente, forse non ha avuto continuità ma spero vederlo col suo sorriso si tanti traguardi nel 2022. Ha fatto bene a restare in Eolo. Non è un grande team ma un team grande e guidato da persone che ci mettono passione e cuore. Da Basso e Contador agli sponsor. Una bella dimostrazione che fa solo bene al movimento. Bravi tutti

Fortunato
2 gennaio 2021 12:31 fido113
Non nascondo che ora è il mio preferito, la sua semplicità mi ha conquistato tanto che quando guardo la TV cerco sempre la maglia azzurra della Eolo Kometa.
Dopo la vittoria sullo Zoncolan ha il diritto di essere invitato al Giro.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Precisazione di Tadej Pogacar: la frase «c’è anche domani» pronunciata dopo la crono era un avvertimento e non la citazione dell’autobiografia di Ennio Doris. Problemi per gli atleti del Giro-E, la corsa delle bici elettriche: se arrivassero alcuni degli accidenti...


Alexander Kristoff vince ancora e sembra non accusare il trascorerre del tempo. L’esperto velocista della Uno-X Mobility ha messo la sua firma sulla Antwerp Port Epic, disputata sulla distanza di 178 con partenza ed arrivo ad Anversa. Sul podio con...


Il sedicenne di Andora Matteo Mengarelli ha vinto per distacco il 65simo Gran Premio UCAT per juniores svoltosi a Paesana in provincia di Cuneo. L'atleta del Team F.lli Giorgi è stato protagonista di una bella galoppata solitaria e al traguardo...


Un assolo, una sinfonia, un capolavoro. Tadej Pogacar mette il suo sigillo anche sul tappone più duro del Giro d'Italia. A 13, 8 km dal traguardo di Livigno Mottolino lo sloveno è partito salutando la copmpagnia, recuperando via via tutti...


Sam Bennett chiude in trionfo la sua grande settimana alla 4 Giorni di Dunkerque: l’irlandese della Decathlon AG2R La Mondiale Team ha infatti vinto anche la sesta tappa - la Loon-Plage - Dunkerque di 176, 8 km - e ha conquistato...


Come Pogacar al Giro d’Italia così Demi Vollering alla Vuelta a Burgos. La campionessa olandese ha letteralmente dominato la corsa conquistando anche la quarta e ultima tappa, la Peñaranda de Duero - Canicosa de la Sierra di 122 km, staccando...


Imperiosa volata di Mattia Arnoldi (Tem Serio) che gli vale il titolo Lombardo della categoria allievi. Il corridore del Team Serio trionfa a Sesto Cremonese dove regola Davide Gileno, dell'US Biassono, e Riccardo Natale della Feralpi. Quarto posto per il...


222 km e 5400 metri di dislivello, una tappa di alta montagna con l’arrivo posto sopra i 2000 metri che promette di dare un ulteriore scossone alla classifica. Nel percorso si supereranno 5 salite, una tappa in cui Mortirolo, salita...


Si è conclusa ad Atene, dopo 132, 5 km, la quinta e ultima tappa del Tour of Hellas. Il successo è andato al pistard polacco Bartosz Rudyk (ATT Investments) che ha preceduto gli italiani Luca Colnaghi della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè...


L’edizione numero ventidue del Memorial Alberto Coffani va ad Anna Bonassi (Mazzano Asd) tra le allieve e Teodora Castelli (Calderara Stm Riduttori) tra le esordienti. Con Nicole Bracco (Sc Cesano Maderno) che ha primeggiato tra le esordienti di primo anno. Un’edizione di grande...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi