Oldani 2021

Oldani a Sbaragli: «Ora dimmi tutto dell’Alpecin»

10.11.2021
6 min
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Il prossimo anno l’Alpecin Fenix avrà due italiani nel suo roster: al riconfermato Kristian Sbaragli, alla sua terza stagione nel team belga si aggiunge Stefano Oldani, proveniente dalla Lotto Soudal e che va a prendere il posto, ma non le mansioni, di Sacha Modolo. Due corridori molto diversi, uniti dall’essere un’isola azzurra in un ambiente diverso. Da questo è nata una chiacchierata spontanea, nella quale i due si sono scambiati informazioni e della quale noi siamo stati semplici cronisti.

Oldani arriva da una stagione piena, con ben 74 giorni corsi e ben 11 piazzamenti nei primi 10, ma gli è sempre sfuggita la vittoria: «Sapevo già a giugno che avrei cambiato squadra e sarei passato all’Alpecin ma non ho mai smesso d’impegnarmi, tanto è vero che i miei risultati migliori sono arrivati nella seconda parte dell’anno».

Oldani Lotto 2021
Passando all’Alpecin, Oldani ha intenzione di curare maggiormente le sue prestazioni a cronometro
Oldani Lotto 2021
Passando all’Alpecin, Oldani ha intenzione di curare maggiormente le sue prestazioni a cronometro

Pochi sorrisi alla Lotto, ma tanti amici

Il team, nonostante la decisione di lasciarlo andare, non ha mai nascosto la sua stima verso di lui e le parole del diesse Lelangue ne sono state la testimonianza: «Sono rimasto in ottimi rapporti con tutti, con Gilbert, Wellens, De Gendt ci sentiamo spesso ma è soprattutto a Philippe che sono grato, mi ha insegnato moltissimo in questi due anni, soprattutto nel periodo delle classiche al Nord. Sono esperienze che mi porto dentro».

Anche Sbaragli è reduce da una stagione piena, 66 giorni di gara sempre al servizio degli altri ma anche con qualche libertà personale, vedi il 7° posto all’Amstel Gold Race o i piazzamenti al Pantani e all’Agostoni: «Per tutta la stagione sono stato abbastanza bene e ho condiviso con gli altri intense soddisfazioni. Ho corso per il team, fa parte del gioco, ma so di essere apprezzato tanto che per tutta l’estate ho potuto correre in tranquillità già avendo il contratto firmato per il prossimo biennio».

Kristian gli farà da Cicerone…

I due, prima dell’annuncio dell’acquisto di Oldani, si conoscevano superficialmente, ma Sbaragli si è già fatto un’idea del suo nuovo compagno: «E’ di 8 anni più giovane di me (o sono io che sono più vecchio…) ho visto che è un bravo ragazzo oltre che essere sicuramente ricco di qualità altrimenti i risultati che ha avuto al Giro di Polonia, e io c’ero, non li fai. Io sono pronto a fargli da cicerone…». E qui inizia una chiacchierata diretta fra i due, con il giovane Oldani ricco di domande sulla sua nuova esperienza.

Oldani: «Io vengo da un’altra squadra estera, ma si sa che ogni team ha sue caratteristiche, quali sono quelle dell’Alpecin Fenix, qual è la sua metodologia di lavoro?».

Sbaragli: «Il principio di base è che ogni corsa la si disputa per vincere, non ci sono eventi dove si va per prepararne altri, ci sarà sempre qualcuno chiamato a finalizzare il lavoro per quella data corsa. Questo è il punto di forza del team intorno al quale gira tutto il lavoro».

Oldani: «Io ho fatto due anni alla Lotto, passare professionista in un team estero non è mai facile, all’inizio non sapevo bene come esprimermi, ma poi il gruppo si è formato e io mi sono ambientato. Com’è il team da questo punto di vista, si sentono le differenze o è davvero globalizzato?».

Sbaragli: «Io non ho mai corso in Italia e non saprei dire come sarebbe. Certamente ogni team straniero necessita di un periodo di ambientamento, ma qui il fatto di essere straniero non l’ho mai sentito, mi sono subito integrato sia con i belgi che con gli atleti di altre nazioni. Non è un problema».

Oldani Polonia 2021
Il risultato migliore per Oldani nel 2021, terzo nella terza tappa del Giro di Polonia dietro Arndt e Mohoric
Oldani Polonia 2021
Il risultato migliore per Oldani nel 2021, terzo nella terza tappa del Giro di Polonia dietro Arndt e Mohoric
Oldani: «Come definiresti il team dovendolo descrivere?».

Sbaragli: «Io sono convinto che, anche se non è un team del World Tour, è come se lo fosse, è un riferimento assoluto, dove ogni ciclista viene valorizzato e portato a esprimersi al meglio. Ognuno è seguito a 360°, lo staff non fa mancare nulla perché si possa essere sempre competitivi, anche quando Mathieu Van Der Poel non c’è».

Oldani: «Ecco, VDP, al di là dalle sue vittorie che tipo è?».

Sbaragli: «E’ una persona molto umile e soprattutto è bravissimo a fare squadra, a dire le parole giuste quando serve abbassare la tensione, a metterti a tuo agio. Io sono stato in camera con lui al Tour, ho condiviso la sua rincorsa alla maglia gialla, quanto era importante per lui e per la sua storia famigliare. E’ un bravo ragazzo ma al contempo un leader, che sa anche correre per la squadra: all’Amstel ha capito che non poteva vincere e si è messo a disposizione, aiutando me nella rincorsa al miglior piazzamento possibile».

Sbaragli Pantani 2021
Sbaragli in maglia azzurra al Memorial Pantani, chiuso al 6° posto come alla Coppa Agostoni
Sbaragli Pantani 2021
Sbaragli in maglia azzurra al Memorial Pantani, chiuso al 6° posto come alla Coppa Agostoni
Oldani: «Il mio compito mi è stato detto che sarà proprio supportarlo in alcune corse di massimo interesse e questo ci sta, anzi sarà importante per me per aumentare la mia esperienza, ma ci saranno occasioni per poter emergere, in prove di livello magari inferiore?».

Sbaragli: «Ci sarà spazio per tutti, questa è la forza dell’Alpecin, com’è stato nel 2021 dove in tanti hanno vinto. Chiaramente VDP è il leader e nelle corse principali tutti sono al suo servizio, ma non è un corridore che ti chiede di tirare sempre, sa leggere la corsa e favorire anche altre occasioni. Bisogna essere pronti, a maggior ragione nelle gare dove l’olandese non ci sarà».

Oldani: «Io sono un corridore che deve ancora capire quali sono le sue caratteristiche, se devo puntare alle gare d’un giorno o alle corse a tappe, finora ho dimostrato di avere una certa resistenza se al Giro nella terza settimana ero ancora a battagliare nelle prime posizioni di tappa: da questo punto di vista che cosa posso aspettarmi all’Alpecin, c’è pressione per il risultato o pazienza per far maturare un corridore giovane?».

Sbaragli: «Qui c’è tutto il necessario per un giovane per maturare, ma attenzione: la pressione non sempre è negativa, anzi sono convinto che faccia parte del nostro sport e bisogna saperla sostenere. I risultati aiutano, da noi non si sente tanto e ci si aiuta, sempre, ma chiaramente questo è un lavoro che richiede risposte, l’importante è essere messi nella condizione di darle».