Donati, l’Abruzzo, Garzelli e un’idea che frulla nella testa

06.12.2021
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Mentre Visconti e Fiorelli si allenano a Palermo, il resto della Bardiani-CSF è volato in Spagna e lavora sulle strade intorno a Benidorm. Ci sono praticamente tutti e a seguirli sull’ammiraglia c’è anche Alessandro Donati, abruzzese, che nella squadra dei Reverberi c’è arrivato dopo la fusione con la Nippo-Vini Fantini. Di lui aveva parlato Stefano Garzelli, raccontando di avergli affidato Iker Bonilla, ragazzino di Valencia, campione spagnolo dell’inseguimento.

La frase era rimasta in memoria, salvo che congiungendo i punti ci siamo resi conto che Garzelli, Donati e Andriotto, hanno corso insieme con la Acqua&Sapone e ciascuno a suo modo si occupa di giovani nella propria squadra. Garzelli nella sua scuola di ciclismo. Andriotto con la Eolo-Kometa. Donati alla Bardiani, anche se i corridori che seguirà sono tutti grandi e sui ragazzi della squadra U23 è stato messo Rossato.

«Mi ha fatto molto piacere – dice Donati, professionista dal 2004 al 2012 – che Stefano abbia questa fiducia verso di me. La nostra squadra per Iker sarà la struttura per crescere tranquillo. L’amicizia fra noi è venuta fuori dopo le corse. Prima eravamo colleghi, ora parliamo anche delle nostre famiglie. Con lui e anche con Andriotto».

Nel 2010, Donati ha corso la Roubaix, chiudendo 28° nel gruppo principale alle spalle di Cancellara
Nel 2010, Donati ha corso la Roubaix, chiudendo 28° nel gruppo principale alle spalle di Cancellara
In che modo seguirete i più giovani?

Rossato sarà fisso su di loro. Ciascuno di noi ha i suoi corridori da seguire, è impossibile per uno solo occuparsi di tutti, tuttavia la squadra è la stessa, ci teniamo aggiornati su tutti. Sappiamo che il ciclismo è cambiato e che a gennaio si partirà subito forte, perché i campioni ormai sono sempre competitivi. Mi sarei trovato bene in questo ciclismo, anche se ho sempre fatto il gregario. Va a genio anche ai più giovani, perché gli ricorda quello dei dilettanti. Mentre chi ha già 7-8 anni di professionismo, un po’ soffre.

Come è messo il ciclismo abruzzese?

Non benissimo, a parte Ciccone e Cataldo. Vanno ringraziati Umbertone e pochi altri per la loro attività, ma purtroppo non c’è nessuno che possa sostituirli. Uno che lavora bene è Moreno Di Biase, ma io ho un’idea che mi frulla per la testa…

Una scuola di ciclismo come l’amico Garzelli?

Sarebbe bello, ne abbiamo parlato insieme. Partire dai bambini e arrivare ai dilettanti. Ma per cominciare, oltre a qualcuno che mi aiuti, serve un percorso protetto, altrimenti i genitori non te li mandano. Prometto che ne riparliamo…

Battaglin e Modolo hanno lasciato la Bardiani per il WorldTour, poi sono tornati… a casa. A destra, Tonelli
Battaglin e Modolo hanno lasciato la Bardiani per il WorldTour, poi sono tornati… a casa
Benissimo, prendiamo nota. Ma torniamo alla Bardiani: che squadra ti sembra sia diventata?

Un giusto mix fra corridori esperti e giovani che per fortuna ascoltano e ci danno fiducia al 100 per cento. Uomini di esperienza come Modolo, Visconti e Battaglin saranno come diesse in corsa. Guardando loro, i più giovani impareranno e cresceranno più in fretta. Se hai voglia di lavorare, vieni fuori, come fecero Colbrelli, Ciccone e lo stesso Modolo.

Qualche dubbio su come gestirete i primi anni under?

No, perché proporremo loro un calendario under 23 vero, come quello che farebbero in una continental. Se hanno scelto di venire qui è perché hanno chiaro l’esempio dei corridori che sono usciti da questa squadra, ma è chiaro che i procuratori spingono per portarli alle WorldTour. Ci siamo mossi così per anticipare le altre squadre. Sono tutti professionisti, a differenza di chi va nelle continental. Secondo me verrà fuori una bella cosa.