Hayter dalla pista ai grandi Giri, fantascienza o realtà?

08.11.2021
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Tempo fa chiacchierando di pista, Silvio Martinello ci disse che secondo lui Ethan Hayter un giorno avrebbe potuto vincere anche un grande Giro. L’inglese aveva mostrato una superiorità abbastanza netta nell’omnium ai mondiali di Roubaix. La maglia iridata sembrava una naturale conseguenza del suo scendere sul parquet. E forse anche per questo quella frase tuonò ancora più forte.

Le parole di Martinello ronzavano nella testa. E allora riavvolgendo il nastro, ti accorgi che in effetti questo ragazzino, per esempio, alla Coppi e Bartali prima vince la frazione in volata e poi scappa via in salita con Vingegaard. Non resta che gettare sul piatto della discussione questa idea, quasi una provocazione, a Dario David Cioni, diesse e preparatore alla Ineos-Grenadiers.

Hayter (23 anni) in pista ai recenti mondiali di Roubaix, dove ha vinto il titolo nell’omnium
Hayter (23 anni) in pista ai recenti mondiali di Roubaix, dove ha vinto il titolo nell’omnium
E’ così, Dario? Hayter può vincere un grande Giro?

Ethan per me è un corridore super versatile, ma da qui a vincere un grande Giro ce ne passa. Lui è molto forte. Può fare tanto e qualcosa ha già fatto vedere. Va forte a crono, va bene in salita e si butta anche nelle volate, ma credo che nei tapponi di montagna soffrirebbe un bel po’. Non so quanto possa essere competitivo.

Che margini ha secondo te?

Ne ha molti, soprattutto perché è ancora piuttosto giovane. Fino all’anno scorso ha fatto più pista che strada. La British Cycling sappiamo che è meno flessibile rispetto alla nostra Federazione e con i Giochi di mezzo già diversi mesi prima ha dovuto lasciare la strada per concentrarsi solo sulla pista, per poi tornarci solo mesi dopo al Giro di Norvegia (foto in apertura, ndr) che ha vinto. A Roubaix nell’eliminazione dell’omnium “giocava”. Elia (Viviani, ndr) mi ha detto che era sempre davanti, accelerava da seduto e gli altri restavano dietro.

Quindi l’ipotesi Hayter-grandi Giri è impossibile?

Dico che sicuramente succederà. Non so se già il prossimo anno o nel 2023, anche se non per puntare alla classifica, almeno all’inizio. Prima dovrebbe migliorare alcuni aspetti, come la posizione in bici su strada.

Per Cioni Ethan cade ancora troppo spesso, un aspetto che deve assolutamente migliorare
Per Cioni Ethan cade ancora troppo spesso, un aspetto che deve assolutamente migliorare
Cosa intendi?

Intendo un po’ in gruppo e un po’ in sella. Ethan cade ancora spesso. Non è il suo punto forte e ci deve lavorare un po’.

Hayter dovrebbe snaturare il suo fisico come fece Wiggins per puntare ai grandi Giri?

Non così tanto. Alla fine Ethan ha già vinto in Algarve una tappa con arrivo in salita. Chiaramente il livello non era altissimo, ma ha comunque battuto degli scalatori. In più sul modificare il proprio fisico io sono un po’ scettico. Potrebbe guadagnare qualcosa in salita, ma perderebbe molte delle caratteristiche che lo rendono vincente.

Facciamo un ragionamento. Togliendo i tre più forti delle corse a tappe, Roglic, Bernal e Pogacar, spesso si è visto come un grande Giro o comunque una corsa a tappe spesso venga decisa dagli abbuoni, dalle frazioni con arrivi nervosi. In tal senso le caratteristiche di Hayter sono perfette: un giorno prende 10” più l’abbuono, un giorno guadagna altri 3”…

Diciamo di sì. Potrebbe poi correre in difesa le tappe di alta montagna e guadagnare in quelle intermedie e a crono. Senza dimenticare che lui si butta spesso anche nelle volate di gruppo. Per me potrebbe arrivare a vestire la maglia di leader nei grandi Giri. Adesso è presto per pensare alle classifiche generali. Tuttavia se prendesse una bella fuga… allora cambierebbe tutto.

In Algarve Hayter vince la tappa con arrivo in salita guadagnando secondi preziosi con l’abbuono
In Algarve Hayter vince la tappa con arrivo in salita guadagnando secondi preziosi con l’abbuono
Hai detto che in montagna, nei tapponi, si dovrebbe difendere: quanto gli manca sul piano dei numeri, dei watt/chilo, rispetto ai big attuali?

I suoi dati precisi non li conosco, ma di certo dovrebbe calare un po’ di peso. Però lavorandoci a crono – tra l’altro è campione nazionale contro il tempo – abbiamo visto che ha un’ottima curva della potenza sia sulla breve distanza che sulla lunga. E nello sforzo sotto al minuto è anche più forte di Ganna.

Secondo te come reagirebbe se gli si proponesse l’idea di puntare alle classifiche generali?

E’ un ragazzo aperto ai cambiamenti. Ascolta, è tranquillo e fa quello che gli si dice.

Cosa ti ha colpito di questo ragazzo?

In una gara su pista di qualche anno fa prese il giro, o forse anche due, con una facilità estrema. E poi mi ha colpito quest’anno al Giro di Norvegia. E’ andato fortissimo al rientro. Anche lì, non era una corsa di primo livello, ma c’era la Jumbo-Visma che ha sponsor norvegesi ed era agguerrita. Ebbene, lo hanno attaccato ma lui non ha vacillato di un millimetro.