Garosio si allena, ma la squadra non c’è. Un altro ragazzo sul filo

08.12.2021
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Andrea Garosio si sta allenando. E lo sta facendo con grinta e convinzione pur non avendo un contratto in tasca per il 2022. Quando ci risponde sono quasi le 16,30 e ci chiede di attendere qualche minuto ancora perché possa finire di pranzare…

Lo scalatore lombardo ci crede ancora e come dargli torto visto che ha compiuto 28 anni giusto due giorni fa? Eppure rischia fortemente di essere uno di quei buoni corridori che restano a piedi. Un buon potenziale che per un motivo o per un altro non è stato espresso e che il ciclismo attuale non può aspettare.

Garosio (al centro) con il compagno Tonelli e Martinelli, per loro un’uscita in Mtb
Per Garosio un’uscita in Mtb con Martinelli (e Tonelli, autore della foto)
Andrea, come va? Non hai il contratto ma se in pieno pomeriggio ancora devi mangiare vuol dire che ci stai dando sotto…

Sì, mi sto allenando. Oggi (ieri per chi legge,ndr) ho fatto cinque ore. Ne ho approfittato perché domani (oggi, ndr) davano neve e anche il resto della settimana il meteo non sembra essere buono. E poi era davvero bello, una giornata limpidissima, con dei colori stupendi e il bianco delle cime innevate. Con tutto ciò mi sono detto: resto in bici!

Come sei messo con il contratto?Non hai più rinnovato con la Bardiani…

Sono messo male! Ho attraversato un periodo davvero brutto di testa. Ho fatto tre settimane di stacco e nella prima non riuscivo neanche a dormire sapendo che non avevo una squadra. Adesso che mi sto allenando invece le cose vanno un po’ meglio. Non sto facendo ancora la vita al 100 per cento del corridore vista la situazione, ma al 90 sì. Spero di trovare squadra. Mi sono dato tempo fino al 31 dicembre. Fino a quella data sono stipendiato, ma poi…

Poi?

Poi potrei anche andare a lavorare. Mio papà ha una piccola ditta edile e un’occupazione non mi mancherebbe.

E sul fronte delle squadre c’è qualcosa in ballo?

No, sto alla finestra soprattutto per quanto riguarda la questione del team Qhubeka. Ho avuto qualche contatto con loro e con delle continental straniere ma dovrei valutare bene. Fino a qualche giorno fa chiedevo al mio procuratore, Johnny Carrera, ma poi dopo l’incidente non ho più insistito. Ho sentito solo suo fratello Alex per sapere le sue condizioni.

Al Giro di Slovacchia il bresciano è stato re dei Gpm e al Lombardia è stato primo sul Ghisallo (foto di apertura)
Al Giro di Slovacchia il bresciano è stato re dei Gpm e al Lombardia è stato primo sul Ghisallo (foto di apertura)
Tu sapevi che la Bardiani non ti avrebbe rinnovato il contratto?

Me lo avevano già detto, ma vedendo come ero andato nel finale di stagione speravo che mi lasciassero un’opportunità, che mi dessero fiducia… invece no. Da una parte mi dispiace dall’altra vorrà dire che si va avanti. Inutile pensarci ancora.

Che problemi ci sono stati in squadra?

Premesso che loro non ci fanno mancare nulla, non mi sono trovato bene dal punto di vista dei tanti cambi all’ultimo minuto. Per esempio devo fare il Tour of the Alps, ma a quattro giorni dal via mi hanno detto che non lo avrei più fatto. E quando va così non è facile. Però, ripeto, da parte loro massima onestà su tutto.

Queste le… colpe del team e le tue?

Sinceramente non ho nulla da recriminare con me stesso. Ho cercato di partire subito forte a febbraio per le corse in Spagna, ma poi queste sono saltate. Avevo scelto così perché sostanzialmente era dal 1° settembre dell’anno precedente che ero fermo. A maggio e giugno quest’anno andavo forte, ma ho avuto qualche problema in bici con la posizione e qualche noia meccanica in corsa.

Andrea Garosio, quest’anno per lui 47 giorni di corsa
Andrea Garosio, quest’anno per lui 47 giorni di corsa
Cosa intendi per problema di posizione?

Diciamo che mi venivano dei crampi. Io partivo e stavo benissimo, poi a un tratto avevo questi crampi e un paio di volte addirittura sono stato costretto a fermarmi. A mettere piede a terra. Ho capito che qualcosa non andava. Quando poi ho risolto questo problema sono tornato a finire le corse.

Lo scorso anno, Andrea, di questi tempi eravamo a parlare di un tuo riscatto dopo l’avventura nel WorldTour: che bilancio tracci di queste due annate?

Dico che posso starci tra i pro’.  Al Giro di Slovacchia ho vinto la maglia Gpm e sono sempre stato con il gruppetto davanti. Vincere oggi è davvero difficile, però sono sempre stato protagonista, ho dato una mano al team. La mia grinta è stata notata e ho visto anche dai social molti commenti a mio favore, insomma non sono stato in ombra.

Che dire Andrea, speriamo tu possa trovare una sistemazione… Insomma da dilettante sembravi avere un grande potenziale e tra i pro’ forse non sei riuscito ad esprimerlo ancora…

Lo spero, anche perché in questi ultimi due anni ho corso davvero poco. E questo mi spiace. Credo sia stato un limite. Ho fatto un conto: ho fatto più giorni di corsa un anno in Bahrain che negli ultimi due anni. Adesso mi sto allenando da solo, con una bici di mia proprietà che ho comprato dopo aver riconsegnato quella del team. Speriamo bene…