BePink: con Zini il punto sul futuro, da Zanardi al WorldTour

07.01.2022
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Nel 2020 l’avvento del WorldTour nel ciclismo femminile ha alzato progressivamente il livello qualitativo delle gare, delle formazioni ed ha garantito pure entrate economiche sicure alle atlete.

A differenza degli uomini, nelle donne esistono solo due tipi di status e ciò che si sta verificando è molto simile a quello capitato al movimento maschile. Bisogna dire che anche tra le squadre continental ce ne sono alcune… mascherate da WorldTour, però questo cambiamento ha accentuato la distanza tra i team delle due categorie? O tra gli stessi team continental? Ora che la UAE Team ADQ ha rilevato la licenza WT della Alè BTC Ljubljana portandola negli Emirati Arabi (pur mantenendo la stessa ossatura tra staff e roster), il ciclismo italiano femminile non ha più alcuna formazione nella massima serie.

Silvia Zanardi, qui proprio con Zini, ha scelto di rimanere per crescere nei giusti tempi
Silvia Zanardi, qui proprio con Zini, ha scelto di rimanere per crescere nei giusti tempi

E quindi come stanno le nostre formazioni? Le prime risposte le abbiamo cercate tra le parole della chiacchierata che abbiamo fatto all’ora dell’aperitivo con Walter Zini, team manager della BePink. La sua squadra quest’anno si presenterà ai nastri di partenza con un organico di 13 atlete, tra cui la campionessa europea U23 Silvia Zanardi, rimasta nonostante le sirene del WorldTour.

Partiamo da qui. E’ stato difficile tenerla?

Abbastanza, per una serie di cose. Dopo la vittoria di Trento tante squadre si sono fatte avanti per averla subito, altre invece per prenderla nel 2023. Inoltre le hanno proposto di entrare nelle Fiamme Azzurre, ma Silvia ha rinunciato. Per me lei è pronta per andare nel WorldTour, ma deve ancora finire la sua maturazione e da noi può farlo senza pressioni. Anche lei lo ha capito. Per noi è importante averla, perché ci siamo già assicurati una serie di inviti in gare all’estero.

Il 2021 è stato l’ultimo anno di Silvia Valsecchi, che si è fermata proprio all’inizio del nuovo corso del ciclismo
Il 2021 è stato l’ultimo anno di Silvia Valsecchi
Tante giovani italiane hanno lasciato l’Italia, alcune direttamente da junior. Pensi che sarà sempre più così?

Faccio un esempio legato alla nostra realtà. Finché squadre come le nostre hanno un talento, come Zanardi o Balsamo, riesci a trovare le giovani migliori, ad attirare sponsor e magari resistere per qualche anno. Dopo di che, quando non hai più loro come riferimenti, perché non puoi più trattenerle, si inizia a fare fatica perché ormai tutte vogliono andare nel WorldTour o negli squadroni. Tante però non hanno le potenzialità per correrci o essere ingaggiate. In più c’è stato lo sguinzagliamento dei procuratori che fanno firmare le junior senza conoscere veramente le ragazze o il ciclismo femminile. E vi dirò di più…

Spiega…

Attualmente ci sono quattordici squadre WorldTour. Però calcolando la quantità nei roster, non ci sono abbastanza corridori di qualità per queste squadre o per rimanere nelle prima 30 posizioni del gruppo. Negli ultimi anni in Italia i nostri talenti tra le junior hanno sì ottenuto risultati importanti, ma perché rispetto a quelle della loro età facevano già le professioniste. Quando passano elite o vanno poi nel WT che margini di miglioramento possono avere? Noi ci diamo da fare per fare crescere le ragazze e sperare che poi possano approdare nel WT. Tuttavia devono capire che sono loro a “morirci” sulla bici, non tutte quelle figure che hanno attorno, che saranno pure importanti, ma non pedalano al posto delle ragazze.

Matilde Vitillo ha trovato la forma a fine stagione vincendo il Giro di Campania
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Insomma, ci sembra di capire che la riforma del WorldTour non ti piaccia molto.

Questa situazione l’avevo già preventivata tre anni fa durante una riunione dell’UCI in Svizzera. Se si guarda solo la punta della piramide anziché la base e se si va avanti così, nel giro di cinque anni non ci sarà più un ricambio di corridori e formazioni, soprattutto da noi in Italia come succede nel maschile.

Tornando al calendario. Gli inviti alle corse straniere sono un aspetto fondamentale della stagione per squadre come la vostra.

Sì assolutamente, ma rischia di non bastare. Mi spiego meglio. Stando al regolamento UCI, la partecipazione delle squadre WorldTour al loro calendario è ancora facoltativa e contemporaneamente nelle gare di classe uno e due (.1 e .2) c’è la partecipazione libera per loro fino ad un massimo di cinque squadre e per un massimo di tre corse. Quindi se le squadre WorldTour non corrono le prime, vengono a fare le seconde. Così facendo è ovvio che per gli organizzatori è meglio, ma per i team continental, specie quelli con budget non alto, può diventare un grosso problema

Si guarda fuori dall’Italia perché qui da noi ci sono poche corse, a parte quelle open?

L’estero diventa difficoltoso per una questione di costi, ma bisogna saper investire e rischiare, perché altrimenti mai ti vedranno e ti inviteranno. Il calendario di casa nostra ultimamente è sempre stato un po’ scarno rispetto ad altre nazioni ma qualcosa sta cambiando. Quest’anno ci sarà qualche gara in più, come il Gran Premio Liberazione e il Città di Meldola (in programma rispettivamente 25 aprile e 5 giugno, ndr), ma serve che continuino ad organizzarne, anche se stiamo vivendo un periodo storico difficile.

Basilico Apeldoorn 2021
Valentina Basilico ha vinto il titolo europeo dello scratch: ora è attesa su strada
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Quanto è difficile reperire gli sponsor?

Noi siamo sempre andati dalle aziende proponendo loro progetti interessanti, compresa visibilità e comunicazione per i vari appuntamenti italiani e internazionali. Non è semplice però, perché qui da noi non ci sono incentivi ad investire. All’estero invece lo fanno senza problemi in qualsiasi sport, anzi nel ciclismo femminile lo fanno già da tanto tempo. Su queste cose noi italiani dobbiamo sempre inseguire. Poi mi permetto di dire che nel ciclismo in generale c’è un problema di avidità che condiziona la nostra attività.

Dai Walter, chiudiamo cercando di farti tornare un po’ più sereno parlando delle tue ragazze. Da chi ti attendi qualcosa quest’anno?

Dalla Zanardi mi aspetto una conferma nelle gare in cui è sempre andata bene ed un’ulteriore crescita nelle gare WT. Anche dalla Vitillo vorrei una conferma, magari nelle corse internazionali, però deve trovare la condizione giusta nel pieno della stagione e non alla fine come nel 2021. E’ arrivata la Brufani che l’anno scorso da primo anno elite nella GB Junior mi ha fatto vedere bei numeri. Abbiamo preso anche la francese Jade Teolis dall’A.R. Monex, è una scalatrice molto interessante. Infine Valentina Basilico, azzurra classe 2003, dovrà fare esperienza.