BALLAN. «LA SICUREZZA E' IMPORTANTE, MA LE SCELTE DELL'UCI...»

INTERVISTA | 05/03/2021 | 07:30
di Francesca Cazzaniga

Una breve pedalata in Maremma, una rimpatriata in amicizia resa possibile dall’amore per la bicicletta ed ecco l’occasione per incontrare Alessandro Ballan – ultimo iridato italiano a Varese 2008 e vincitore del Giro delle Fiandre l’anno procedente - e raccogliere per tuttobiciweb alcune sue considerazioni e pensieri a pochi giorni dall’inizio della sua terza stagione come voce tecnica ai microfoni di Rai Sport: «Inizierò domani dalle Strade Bianche a Siena per poi proseguire con il Gp Industria e Artigianato di Larciano, la Tirreno-Adriatico, la Sanremo e poi le Classiche in Belgio. Quella di quest’anno secondo me sarà una stagione più lineare rispetto a quella passata, a porte chiuse ma si correrà. Almeno questa è la mia speranza, in questa situazione possiamo solo navigare a vista».


Il ciclismo è in continua evoluzione: come pensi cambierà nei prossimi anni?
«Rispetto a quando correvo io è cambiato moltissimo e sinceramente spero che non cambi più perché altrimenti diventerebbe noioso. Un esempio? In questi ultimi anni è sparita la figura del finisseur, c’è molto più controllo in corsa e anche le fughe non superano i 7/8 minuti di vantaggio rispetto al gruppo. Inoltre ci sono anche molti meno scatti in salita e questo rischia di far annoiare le persone. Mi auguro che si possa tornare un po’ al ciclismo di qualche anno fa con l’obiettivo di vedere più azioni e movimento in corsa, oggi è purtroppo tutto più statico. Ripensando al mio Mondiale, in corsa c’è stato controllo fino a 80 chilometri dall’arrivo e poi ci sono stati molti scatti per cercare di fare selezione. Un Mondiale come quello di Varese al giorno d’oggi rischierebbe di essere molto più “piatto”, con tante nazionali impegnate a controllare la corsa fino a 35 chilometri dal traguardo».


E sull’uso della radio in corsa qual è il tuo pensiero?
«La radio in corsa per me è essenziale, ci sono comunicazioni che sono fondamentali. Durante le gare non si parla solo di tattica e quindi la radio ti collega a quello che succede all’esterno come ad esempio l’arrivo in un’ambulanza o una macchia d’olio sulla strada».

Siamo davanti ad un ricambio generazionale, ci sono molti giovani che si stanno mettendo in luce. C’è qualcuno che ti ha colpito più di altri?
«Ci sono parecchi giovani e purtroppo tutti quanti sono stranieri. La nostra salvezza nelle cronometro è Ganna e spero che lui possa continuare a lavorare in questa specialità. Un altro giovane promettente è Battistella, è un bel corridore, ha già vinto il Mondiale Under23 e anche la scorsa stagione è riuscito a riconfermarsi correndo un bel Campionato Italiano in appoggio a Nizzolo».

Sei l’ultimo Campione del Mondo su strada. Chi secondo te potrà riportare l’iride in Italia?
«Davide Ballerini o Alberto Bettiol».

Chi sarà secondo te l’uomo dell’anno?
«Per le prove contro il tempo credo che Ganna non abbia rivali. Su strada invece c’è molta incertezza per le corse di un giorno, mentre per i giri a tappe c’è un bel parterre di papabili vincitori come Pogacar, Bernal, Sosa e Geoghegan Hart».

Sulle nuove norme riguardo la posizione in bici in discesa cosa ne pensi? Stai dalla parte di Bugno, che è favorevole, o da quella di Froome che è molto critico?
«Io sono dalla parte dei corridori in attività e quindi di Froome. Credo che questa scelta sia stata fatta per cercare di abbassare un po’ la velocità in corsa perché ormai si va sempre più veloce - dice ridendo -. Il corridore che adotta una posizione aerodinamica lo fa perché si sente sicuro, non ho ricordi di corridori che si siano fatti male adottando queste posizioni. Penso che sia una legge imposta dall’UCI per cercare di non far emulare questa posizione ai più giovani o agli amatori. I professionisti sanno usare bene la bicicletta e sono ben consapevoli di ciò che fanno sul loro mezzo».

Tra poche settimane sarà anche vietato ai corridori di utilizzare gli avambracci come punto di appoggio sul manubrio tranne che nelle prove a cronometro. Cosa ne pensi?
«Ecco, questo lo trovo assurdo. E’ una posizione aerodinamica, che il corridore adotta quando è in testa al gruppo a tirare o durante la fuga e non crea pericolo a nessuno. Come ho detto prima il divieto di tutte queste posizioni è per evitare l’emulazione da parte di giovani o amatori, ma quando il corridore professionista adotta questa posizione invece è molto concentrato e il rischio di farsi male è pressoché nullo».

Sarà anche vietato gettare borracce ed altri rifiuti fuori dagli spazi di raccolta…
«Sono d’accordo. Ho corso tra i professionisti per dieci anni e ne ho viste davvero di tutti i colori. A volte capita che l’atleta lanci la borraccia pensando di essere in sicurezza ed invece non è così, anche perché spesso accade che le borracce vengano lanciate negli ultimi chilometri di corsa dove la velocità è più elevata e si è in tratto di percorso in cui solitamente c’è più gente e quindi il lancio diventa davvero molto pericoloso. A livello di aerodinamica invece, molti corridori pensano alla borraccia come un peso in più e quindi la buttano via credendo di essere più aerodinamici e quindi veloci ma non è così. L’ideale sarebbe svuotare la borraccia e poi rimetterla vuota nel portaborraccia, così si è più aerodinamici. Stiamo parlando di piccolezze ma che possono far la differenza in arrivi in volata e quindi in situazioni in cui la velocità è alta».

Dopo i 16 anni dell’era Di Rocco c’è Cordiano Dagnoni alla guida della Federazione Ciclistica Italiana. È iniziato così un nuovo capitolo...
«Non conosco personalmente Dagnoni ma spero di poterlo fare presto. Tutto quello che ha fatto Di Rocco in questi 16 anni è stato sicuramente molto positivo e quindi secondo me Dagnoni ha la strada spianata. E’ una grande responsabilità perché eguagliare Di Rocco dopo tutti questi anni non sarà semplicissimo. Ma sono fiducioso».

Copyright © TBW
COMMENTI
Quali corse segue..?
5 marzo 2021 09:59 seankelly
Ballan sostiene che, rispetto ai suoi tempi, c'è molto più controllo in corsa, gare noiose, ecc., mah! I soliti discorsi, ai miei tempi (per l'ex iridato, distanti pochissimi anni) era meglio e cose di questo tipo. Ma ha visto cosa sono capaci di fare fuoriclasse come Van Aert, Van der Poel, Pogacar, Bernal, Evenepoel, Alaphilippe? Attaccano anche da lontanissimo e dispensano spettacolo da brividi.

Radio
5 marzo 2021 22:59 Maurone
Ah ah ah, vuol far credere che la radio è essenziale per comunicare se arriva un'autoambulanza? Certo, magari ogni tanto può anche capitare, peccato che venga sempre usata per dire al corridore cosa deve fare, che sta arrivando il tale o qualcun altro, di ricordarsi di mangiare, di fermarsi in quel tal posto a fare i bisogni.........

Fumoso
6 marzo 2021 00:05 lupin3
Niente di particolarmente condivisibile o contrario

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Tadej POGACAR. 10 e lode. È un piacere per gli occhi, per il cuore, per i cinque sensi che vengono sollecitati da cotanta bellezza. È una danza leggera e composta, un mulinar di pedali lieve ed efficace. Parte forte, procede...


«Questo Giro non è solo morto, è anche seppellito. Finito. Oddio, lo sapevamo anche prima di questa crono che per la maglia rosa ero chiuso dalla partenza». Oggi vediamo la tappa a oltre mille chilometri di distanza. Io a Vicenza,...


Più forte del vento, e stavolta non è una roboante metafora di genere. Sua imbattibilità Tadej Pogacar batte Ganna, ma più di Ganna il vento che Ganna ha incontrato un paio d'ore prima in versione meno cattiva. E così, come...


Il campione australiano Luke Plapp ha conquistato la maglia bianca al Giro d'Italia al termine di una bella prova a cronometro e regala una grande soddisfazione al Team Jayco AlUla. Il 23enne australiano ha così dato continuità all'ottimo terzo posto...


«Devo prenderci un po’ la mano però è un bel compromesso». Filippo Ganna ai microfoni Rai commenta con queste parole quella che forse è la più grande novità tecnologica del Giro d’Italia. Ma di cosa parla il campione italiano a...


Lo spettatore più interessato della prima crono del Giro d'Italia si chiama Marco Villa. Il ct della pista era a Perugia, molto attento nel seguire i suoi ragazzi e in particolare Filippo Ganna. Occasione da non perdere per parlare con...


Attendevamo un lampo tricolore nella prima crono del Giro d'Italia, è arrivato un fulmine rosa: Tadej Pogacar ha ribaltato l'esito della crono di Perugia negli ultimi sette chilometri ed è riuscito ad infliggere un ritardo di 17 secondi a Filippo...


Protesta ufficiale dell’associazione indovini italiani per il modo in cui Petacchi presenta le tappe. Nel comunicato si legge: «Dire che può succedere di tutto è concorrenza sleale». Nairo Quintana perplesso per l’atteggiamento dei suoi direttori sportivi: dopo la prima settimana...


Ci sono alte probabilità che il Giro d'Italia del 2020 (vedi foto) resti ad oggi l'ultima volta in cui la Corsa Rosa è transitata sul passo dello Stelvio. Manca la decisione ufficiale di RCS Sport, va detto, quindi per la "sentenza definitiva"...


Colpo doppio e numero di grande classe per Thibau Nys sulle strade del Giro di Ungheria. Nella terza tappa - la Kazincbarcika - Gyöngyös -Kékestető di 182, 7 km con arrivo in salita - il giovane belga della Lidl Trek...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi