BETTIOL. «TORNARE IN BELGIO ED ESSERE COMPETITIVO E' UN OBIETTIVO, MA IL GIRO...»

PROFESSIONISTI | 11/06/2020 | 07:48
di Angelo Costa

Alberto Bettiol è il ciclista che dopo la quarantena si è fatto fotografare mentre pedala con la mascherina («Un invito a non abbassare la guardia contro il virus»). E’ anche quello che è andato al poligono di tiro («Me l’ha proposto l’ex corridore Dario Pieri: mai sparato prima, è rilassante»), che si è lasciato crescere i capelli («O corti o lunghi, non amo le mezze misure»), e che con Nibali, Ulissi, Aru e Pozzovivo, coi quali si allena in Svizzera dove vive da due mesi fa, allieta le serate del popolo social nelle divertentissime dirette dell’ex pro Lello Ferrara.


Alberto Bettiol è soprattutto l’ultimo ciclista italiano ad aver vinto una grande classica: un anno fa, la sua impresa al Fiandre gli è valsa il primo centro tra i pro. E’ stata la perla di una stagione in cui è salito anche due volte sul podio tricolore ed ha corso un ottimo mondiale: motivi validissimi per ritenere che da corridore promettente il ragazzo di Castelfiorentino si sia trasformato in certezza.


Bettiol, come è stata la quarantena?
«Faticosa perché inaspettata: è cambiata di colpo la vita, non ero abituato a restare tanto tempo lontano dalla famiglia».

Come l’ha passata?
«Per fortuna in Svizzera mi sono potuto allenare. Poi ho fatto un po’ di rulli, gare virtuali come il Fiandre e il Giro. Il ciclismo vero, però, è all’aria aperta».

Cosa le è mancato di più?
«Le corse. Sono stati cancellati i mesi con le gare che piacciono a me, Tirreno-Adriatico e classiche. Mi ero preparato bene, avevo pure vinto: peccato».

Quanto è dura riprogrammarsi?
«Ora che c’è un calendario, posso svegliarmi pensando che il primo agosto si ripartirà. Per faticare in allenamento devi avere un obiettivo. Voglio esser fiducioso: dobbiamo tornare a correre».

Vista da fuori, la colonia italiana in Svizzera è uno spasso.
«Stiamo bene insieme. Bel gruppo, affiatato, soprattutto di gente forte: purtroppo per me sono tutti scalatori, ogni volta mi toccano salite dure…».

Perché Nibali dice che lei andrebbe preso a bastonate?
«Perché mi vuole bene. Ci conosciamo da anni, ma solo ora ci alleniamo insieme. A sentir lui, ho vinto poco rispetto al potenziale che ho».

In fondo ha solo 26 anni…
«Vero, ma il ciclismo è cambiato: ora a vent’anni si vince il Tour come Bernal o si fa subito la voce grossa come Evenepoel. Io mi considero fuori norma, sono stato poco sfruttato nelle categorie giovanili: posso migliorare ancora tanto».

Perché a fine stagione scorsa ha detto di voler ritrovare spensieratezza?
«Aver centrato la prima vittoria nella corsa più bella e più dura mi ha cambiato la dimensione: ho faticato a gestire la vita quotidiana, sono aumentate richieste e aspettative. Le gambe c’erano, la testa non era libera. E’ il mio obiettivo per il 2020: restar tranquillo, correre senza l’assillo di dover vincere sempre».

Anni fa, per un guaio alla schiena, era finito sulla sedia a rotelle.
«Colpa della sacroileite, un malanno dovuto allo scarso sviluppo dei muscoli che stabilizzano il bacino. Ci ho messo del mio, il resto l’ha fatto la squadra, affiancandomi un team di specialisti».

Tutte le corse in cento giorni: come si affronta un calendario così?
«Non si potrà staccare mai. Sarà strano affrontare subito una grande classica con due gare nelle gambe. Mi aspetto sorprese, perché c’è chi si è allenato sempre e chi ha dovuto farlo sui rulli».

Bettiol, a quali bersagli mira?
«Tornare in Belgio e mostrarmi competitivo: sarebbe una soddisfazione personale. Come calendario la squadra ha programmato solo agosto, dove farò Strade Bianche e Sanremo. Mi piacerebbe essere al Giro, ma a ottobre ci sono anche le classiche… Prima di tutto, però, riprendiamo a correre: è ciò che conta». 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata in cui l’Italia festeggia la Liberazione il cuore della Capitale è stato invaso dalle due ruote. Fedele ad una tradizione che ormai ha spento 77 candeline, è andato in scena il Gran Premio della Liberazione di ciclismo, storico...


Era atteso ieri in volata, invece spunta a sorpresa oggi in salita: Thibau Nys vince la seconda tappa del Giro di Romandia, la Fribourg - Salvan/Les Marécottes di 171 km. Il ventunenne belga della Lidl Trek ha bruciato Andrea Vendrame...


Tobias Lund Andresen sta vivendo uno straordinario momento di forma e dopo il secondo successo consecutivo al Giro di Turchia spiega: «Di certo non ho vinto per caso perché abbiamo lavorato duro durante tutta la stagione per arrivare ad ottenere...


Francesco Della Lunga ha vinto la classica Coppa Ardigò per dilettanti svoltasi a Pessina Cremonese. Dopo il successo di fine marzo a Ponte a Egola, il toscano della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo concede il bis in Lombardia anticipando in...


Sulla scia dell’Eroica Nation’s Cup a tappe vinta dallo spagnolo Hector Martinez Alvarez, un altro evento importante e di prestigio in Toscana per gli juniores, il 48° G.P. Liberazione Città di Massa con ritrovo e partenza ufficiosa nella splendida Piazza...


Slitta alle 21.50, in questo giovedì di festa, l'appuntamento settimanale con Radiocorsa su Raisport. In collegamento ci sarà Fabio Baldato, direttore sportivo della UAE Team Emirates, per capire meglio il capolavoro messo in piedi da Tadej Pogacar alla Liegi-Bastogne-Liegi di...


Simone Buda si è imposto nella Coppa CadutI Nervianesi. Il 24enne della Solme Olmo, già vincitore in stagione del GP De Nardi, ha regolato in volata Cristian Rocchetta della UC Trevigiani - Energiapura Marchiol e Lorenzo Ursella, 21enne della Zalf...


Tobias Lund Andresen ci ha preso gusto e firma il bis nella quinta tappa del Giro di Turchia, la Bodrum - Kusadasi di 177, 9 km. In una volata lanciata lunghissima da Luca Colnaghi e poi da Danny Van Poppel,...


Ancora una giornata ricca di soddisfazioni per il Team F.lli Giorgi. La squadra del presidente Carlo Giorgi, oggi, 25 aprile, era impegnata su due diversi fronti. Cominciamo dalla splendida vittoria, la seconda personale della stagione, ottenuta dal trentino Elia Andreaus...


Le strade di Camignone regalano il primo storico podio alla formazione juniores del Team ECOTEK. A ‘impacchettare’ questo regalo alla formazione guidata dall’ex professionista Marco Zanotti è stato Paolo Nica, che ha chiuso al terzo posto il 60° Trofeo Caduti...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi