ANDREA GAROSIO. «DATEMI SPAZIO, MI FARO' VALERE»

INTERVISTA | 26/01/2020 | 07:45
di Giorgia Monguzzi

Le corse  dall’altra parte del mondo sono già iniziate. È il tempo dei primi test e di grandi progetti per impostare una stagione che si prospetta essere grandiosa. Sono molti i giovani in cerca di riscatto, ma soprattutto all’inseguimento della prima vittoria nel mondo dei professionisti. Andrea Garosio, classe ‘93, dopo un anno nel Team Bahrain è approdato alla Vini Zabù KTM con un contratto annuale. Il bresciano ha già molti progetti in testa e ha approfittato per confidarsi con tuttobici a proposito delle sue esperienze con il nuovo team e per svelarci anche qualche passione nascosta.


Stai per iniziare la tua seconda stagione tra i professionisti. Come ti senti e come ti trovi con la Vini Zabù KTM?


«Mi sento veramente carico. A fine dicembre, in occasione della presentazione, ho passato due giorni con la squadra, certo non è stato molto ma mi hanno permesso di conoscere il team. Si respira un clima speciale, ho avuto subito la sensazione di essere inserito in una famiglia in cui tutti si impegnano per dare il massimo».

Hai notato differenze rispetto al team Bahrain?

«Di tipo strutturale assolutamente, si trattava di una squadra World Tour in cui tutto era molto più complesso. Per prima cosa c’era molto più personale, eravamo veramente in tanti e purtroppo di conseguenza risultava impossibile restare tutti insieme. Mi sono abituato alla divisione assoluta tra capitano e gregari, cosa che qui non c’è, più o meno siamo tutti allo stesso livello».

Pensi che in una squadra Professional troverai più spazio?

«Spero di sì. L’anno scorso è stato il mio esordio nel mondo del professionismo, ho cercato di dare il massimo, ma purtroppo per esigenze di squadra non ho mai potuto fare la mia corsa. Detta così non è stata una cosa bella, ma dopo tutto ero l’ultimo arrivato, dovevo farmi le ossa. Parlando con i direttori sportivi della Vini Zabù mi è sembrato tutto un po’ diverso, mi è stata data fiducia e spero che durante la stagione mi venga data qualche responsabilità».

Credi che passare professionista con una squadra World Tour sia stato uno sbaglio?

«Sicuramente no. Certo, vista da fuori potrebbe sembrare che in questo anno non abbia combinato molto, ma io mi sento molto maturato. È stato un anno difficile e intenso, mi è stato permesso di partecipare al calendario World Tour con corse che avevo solo sognato. In più ho avuto l’onore di pedalare e lavorare con grandi campioni come Vincenzo Nibali, per me è stato bellissimo. Peccato che, anche a causa dei cambi di proprietà, l’avventura con il Team Bahrain sia giunta al termine dopo un solo anno, ma in qualche modo mi sento di ringraziarli».

Che obiettivi ti sei posto per il 2020?

«Il primo obiettivo, anche se banale, è fare una buona stagione, sono pronto a dare il 100 per 100 e spero di togliermi qualche soddisfazione. Vorrei impegnarmi al massimo in modo tale che la squadra possa fare affidamento su di me, conto di fare esperienza, di imparare tanto, ma soprattutto cercherò di rincorrere la mia prima vittoria tra i professionisti».

Quali saranno i tuoi primi appuntamenti?

«Inizio la stagione proprio oggi con una super trasferta in Argentina. Per il debutto in Italia dovrò aspettare il 16 febbraio con il Gp Laigueglia. Per il resto della stagione, non ho ancora un programma definito, vedremo poi con i direttori sportivi che percorso seguire. Logicamente il mio grande obiettivo è disputare il Giro d’Italia e cercherò di dare il massimo per essere al via».

A proposito di Giro d’Italia. Hai già fatto un pensierino su qualche tappa?

«In realtà non ho ancora avuto modo di studiare a fondo tutto il percorso, ma c’è stata subito una tappa che ha attirato la mia attenzione: la diciottesima con arrivo ai laghi di Cancano. Si tratta di una frazione durissima, ma che mi ha colpito immediatamente perché si affrontano salite che conosco molto bene, nel caso dovessi essere inserito nella rosa dei partecipanti mi inventerò sicuramente qualcosa su quelle pendenze. Ci sono altre frazioni interessanti, per esempio tutta la parte in Friuli, zone che hanno un posto speciale nel mio cuore. Per me il Giro è una corsa unica e se dovessi dire il mio sogno nel cassetto non farei fatica ad ammettere che sarebbe vincere proprio una tappa della corsa rosa».

Parliamo sempre di ciclismo, ma cosa fai quando scendi dalla bici?

«Fin da bambino convivo con la grande passione per il calcio, me l’hanno trasmessa mio padre ed i miei zii che sono grandi tifosi della Juventus. Da bambino ho giocato veramente tanto, devo dire che giocavo di più a calcio che andare in bici, poi crescendo ho fatto una scelta e così ho deciso di optare per le due ruote. Certo, si fatica molto di più, ma quando arriva qualcosa di buono la soddisfazione che si prova è tutta un’altra cosa. Nonostante sia impegnato un po’ tutto l’anno con la bici, cerco però di ritagliarmi sempre del tempo per il calcio, è da un po’ di anni che ho iniziato a seguire più intensamente il Brescia che è anche la squadra di casa. Appena posso vado allo stadio con i miei amici».

Solitamente calcio e ciclismo non vanno d’accordo, ma tu sembri essere la prova vivente che vale il contrario…

«È vero, in molti odiano il calcio e fanno di tutto per separare i due sport, ma io non mi vergogno nel dire che sono un super tifoso; anche quando sono in giro con la squadra tento sempre di mantenermi aggiornato sull’andamento delle partite. Molti pensano che chi fa il ciclista debba fare quello e basta, io sinceramente sono innamorato del mio lavoro, ma spesso ho bisogno di qualche distrazione. Non mi piace essere un maniaco del controllo, ai watt e ai calcoli preferisco le sensazioni, vivere ogni allenamento e ogni corsa. Ogni tanto ho bisogno di fare altro, di respirare un po’ e così mi dedico al calcio soprattutto buttandomi in qualche disputa con i miei zii. Dopo tutto non posso sempre parlare di ciclismo..»

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Con una splendida azione nelle battute conclusive Isaac Del Toro ha vinto la prima tappa della Vuelta Asturias Julio Alvarez Mendo, da Cangas del Narcea a Pola de Lena di 179 chilometri. Il talento messicano della UAE Team Emirates ha...


Non è esagerato definire la Toscana in cima al mondo, non per i risultati degli atleti quanto in campo organizzativo. Non solo per la partenza del Tour de France da Firenze del 29 giugno, ma anche per le tante altre...


Il 23enne  Frank van den Broek è il nuovo padrone del Presidential Cycling Tour of Türkiye, arriva dai Paesi Bassi e vincendo la tappa regina della corsa si è portato al comando della classifica generale con soli 4” di vantaggio...


Con tanto di arrivo spettacolare e inchino di ringraziamento al pubblico, Alexis Guérin (Philippe Wagner-Bazin) ha vinto per distacco la seconda tappa del Tour de Bretagne, la Milizac-Guipronvel - Pontivy di 206, 2 km. Alle sue spalle nell'ordine Tibor Del...


La DSM firmenich PostNL continua a dominare il Presidential Cycling Tour of Türkiye e arriva a quota quattro vittorie in questa edizione: la sesta tappa, la tappa regina da Kuşadası a Manisa (Spil Dağı) di 160.1 km, ha visto il successo...


L’ufficialità è arrivata poco fa: la Laboral Kutxa - Fundación Euskadi da domenica affronterà la Vuelta España Femenina con una formazione a “trazione italiana”. A guidare il quartetto di nostre connazionali nelle otto tappe in programma sarà Nadia Quagliotto che,...


  La trentina Giada Borghesi è una delle italiane più in forma di questo scorcio di stagione. La legge dei numeri lo dimostra: è  costantemente nelle posizioni nobili degli ordini d’arrivo in corse internazionali. Al difficile Grand Prix di Chambery,...


La 785 Huez rappresenta tutto quello che serve se siete alla ricerca di una bicicletta altamente performante, un prodotto destinato ai ciclisti più sportivi ed esigenti, quelli che puntano ai passi e alle salite più dure. In questo modello LOOK inserisce alta tecnologia...


Più che una riflessione vuole essere una storia, che riguarda il sottoscritto e un amico mio e del ciclismo come Moreno Moser, ex professionista e oggi più che apprezzato opinionista di Eurosport con Luca Gregorio e il "papi” Riccardo Magrini....


"Buongiorno da Luca Gregorio... e Riccardo Magrini!" Una frase che per un giorno non è stata trasmessa da Eurosport, ma da noi. Subito dopo aver condotto la conferenza stampa sotto la neve di Livigno, infatti, sabato scorso la premiata ditta...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi