Fausto Masnada e l’intera Androni Giocattoli – Sidermec stanno avendo un ruolo di primo piano in questa 102^ edizione del Giro d’Italia.
Squadra che da sempre ci ha abituati nell’animare le gare grazie alle numerose e lunghe fughe dei suoi corridori, come sta avvenendo in questo Giro con i generosissimi Marco Frapporti e Mattia Cattaneo, corona con uno strordinario Fausto Masnada un bellissimo successo nella sesta tappa del Giro con arrivo a San Giovanni Rotondo (FG), vittoria giunta al termine di una lunga azione che ha consentito anche a un altro giovane corridore italiano, Valerio Conti (UAE Team Emirates), di vestire la maglia rosa che tuttora conserva, segnando così una pagina da ricordare della storia del nostro ciclismo.
Uscito in grandissima condizione dal Tour of the Alps con due successi di tappa, Masnada, nel giorno di riposo della corsa rosa, ci racconta delle sue emozioni in questa prima parte di Giro e di come ne affronterà la seconda parte, con il desiderio di ben figurare davanti ai tantissimi tifosi che lo inciteranno lungo le strade di casa.
Le tue emozioni sul traguardo di San Giovanni Rotondo pensando anche alla vittoria che ti è suggita l’anno scorso sempre al Giro sul Gran Sasso…
“E’ stata una incredibile vittoria. Sapevo di stare bene ma non di riuscire a vincere già nella prima settimana del Giro. Le tappe più adatte a me arriveranno nella seconda parte del Giro per cui è stato un successo inaspettato. Quest’anno sono arrivato alla corsa più fresco e con la giusta preparazione mentre l’anno scorso avevo un’altra mentalità e sul Gran Sasso ci sono solo andato vicino al successo”.
Come valuti la tua prestazione di ieri a cronometro?
“La cronometro è stata molto dura per via del meteo, ed era anche impegnativa dal punto di vista altimetrico. L’ho affrontata senza strafare, tenendo un ritmo costante e sono soddisfatto del risultato ottenuto che mi ha portato ora al quinto posto in classifica generale.”
Quanto diverso è dal punto di vista del percorso questo Giro rispetto a quello dell’anno scorso?
“E’ molto diverso. Nella passata edizione del Giro già durante le prime tappe abbiamo affrontato l’Etna e altre impegnative salite, salite che in questa edizione sono tutte concentrate nella seconda parte. Finora è stata una corsa dispendiosa dal punto di vista mentale, meno dal punto di vista fisico. Ciò significa che arriveremo ai piedi delle montagne molto nervosi perchè la classifica generale, e non solo, sarà ancora tutta da ben definire, e alla fine si rivelerà un Giro duro, più di quello dell’anno scorso.
E a livello psicologico quanto impegna una grande corsa a tappe come il Giro?
Al Giro, come in qualsiasi altra grande corsa a tappe, c’è sempre un clima di tensione. C’è la volontà da parte di tutti i corridori, trovandoci dentro una grandissima competizione che è anche una vetrina, di metterci in mostra, di apparire in prima persona”.
Come stai trascorrendo il tuo giorno di riposo?
“Questa mattina finalmente la sveglia era libera. Il giorno di riposo è dedicato ad un allenamento defaticante, ai massaggi, c’è tempo anche per un pisolino, e alla ricognizione della tappa successiva”.
Come sarà il tuo cammino verso Verona? Di nuovo all’attacco magari pensando a un’altra vittoria di tappa? E alla classifica generale ci pensi?
“Il mio obiettivo era quello di vincere una tappa e ci sono riuscito. Ora vedrò come muovermi tappa dopo tappa. Se dopo le prime tappe di montagna sarò ancora in classifica generale proverò a difendere la mia posizione, altrimenti punterò nuovamente per il successo di tappa”.
Da dilettante hai vinto tanto, arrivando al traguardo sempre dopo una lunga fuga, l’attacco è una tua principale caratteristica…
“Si, la resistenza è il mio punto di forza. Non essendo veloce non cerco di correre dei rischi per cui vado all’attacco”.
Con chi dei big in questo Giro vorresti dar vita a un bel testa a testa in una tappa?
“Sicuramente Vincenzo Nibali, che riamane il mio favorito per la vittoria finale di questo Giro. Sta pedalando veramente forte.”
Delle tappe di alta montagna ce n’è una che temi in particolare?
“Sarà dura la Lovere – Ponte di Legno. Oltre alla sua difficoltà sentirò la pressione delle strade di casa. Si tratta di una tappa che si correrà in parte sul territorio bergamasco, la mia terra. Avrò moltissimo tifo per l’occasione e voglio ripagare tutti i miei tifosi che saranno presenti lungo le strade a tifare per me”!