Kevin Colleoni, altro giovanissimo corridore di molto interesse che ha da poco terminato un periodo di allenamento in altura al Sestriere assieme alla sua squadra, la continental Biesse Carrera Gavardo, in vista dell’ormai imminente Giro d’Italia under 23.
Classe 1999 di Ponte San Pietro (BG), numerosi piazzamenti di rilievo, si presenta come un corridore con caratteristiche da scalatore.
All’inseguimento del podio che fino ad ora gli è sfuggito e della vittoria, ci racconta delle sue ambizioni, di qualche delusione, e delle sue prime esperienze tra i professionisti.
Fino ad ora molti piazzamenti, anche importanti, sei soddisfatto di come sta andando la tua stagione?
“Per ora sono abbastanza soddisfatto dei miei risultati con il rammarico di non essere ancora riusciuto a salire sul podio. Spero di riuscirci nella seconda parte di stagione, e perché no, magari arriva anche la vittoria”.
Sei un corridore con quali caratteristiche e qual è il tuo punto debole?
“Mi ritengo uno scalatore che si difende in pianura. Fatico molto nelle volate e negli stappi corti ed esplosivi.”
Per riuscire a centrare la fuga di giornata cosa occorre?
“Dipende da molti fattori ma sicuramente bisogna mantenere sempre le prime posizioni e riuscire a capire e cogliere l’attimo giusto”.
Come è andato il ritiro al Sestriere?
“Durante la prima settimana del ritiro abbiamo svolto un lavoro di scarico anche perché il tempo non era dei migliori; successivamente abbiamo eseguito un allenamento di preparazione in vista del Giro d’Italia under 23”.
Come pensi di affrontare il Giro d’Italia under 23?
“Per me è la prima partecipazione al Giro d’Italia under 23 e non ho mai fatto gare a tappe così lunghe, quindi è un po’ un’ incognita. Proverò a stare in classifica il più possibile e se dovesse andar male cercherò di fare risultato in qualche tappa.”
Le tue esperienze nelle gare con i professionisti come sono andate e quali impressioni hai avuto?
“Il primo impatto con le gare professionistiche è tosto, soprattutto l’anno scorso al primo anno da under 23; quest’anno ho già un feeling migliore ma sono gare da prendere per far esperienza e misurare i propri limiti. Sono sicuramente esperienze importanti e insegnano molto soprattutto come muoversi in gruppo”.
Quanto ritieni importante il contesto continental in cui sei inserito ai fini del tuo percorso di crescita?
“Credo che sia un progetto molto importante e che si basa sul futuro. Ho la possibilità di fare tutte le gare più importanti nel calendario italiano e di competere sempre con i migliori, talvolta ci sono trasferte all’estero con la possibilità di confrontarsi con squadre estere. In squadra non ho mai ricevuto troppe pressioni e penso sia la cosa più importante per crescere con calma e pensare al futuro.”
Su quale traguardo ti piacerebbe vincere quest’anno e perchè?
“Il mio sogno sarebbe vincere il piccolo giro di Lombardia perché sono le salite e le strade in cui mi alleno; un’altra gara a cui puntavo era il Palio del Recioto dove, con gran rammarico, non sono riuscito a salire sul podio”.