DAMIANO CARUSO: «SOGNO UN GRANDE PODIO CON IL MIO AMICO»

PROFESSIONISTI | 23/02/2019 | 07:59
di Alessandra Giardini

Cominciamo dal principio, da tutte le volte che ci siamo parlati di fretta, senza mai darci il tempo di raccontare per filo e per segno, e di ascoltare attentamente. Damiano Caruso è un corridore che rischia di passare inosservato. Poteva essere una bella storia quella del siciliano che diventa corridore professionista, «però c’è già Nibali, e lui in più vince». Ma quella di Caruso è una storia diversa, quella di un ragazzo che prima ha pre­so il diploma da geometra, poi è emigrato in Toscana per diventare un corridore e alla fine è tornato indietro per amore. Due amori. Quello per Or­nel­la, «non c’ero mai, a un certo punto le ho detto che poteva sentirsi libera, ma lei ha deciso di aspettarmi», e quello per una terra allo stesso tempo me­ravigliosa e complicata.


«Mi dicevano: ma come fai, sei lontano. Però non è vero: nelle ultime stagioni il 95% delle corse le ho fatte all’estero, cosa mi cambia fare uno scalo in più fino a Catania? Torno a casa due ore dopo gli altri. Pazienza. Però torno a casa». Casa è Ragusa, al sud del sud, con le sue chiese barocche, i suoi ponti, il vento che soffia dal mare. Casa è dove ci sono Ornella e Oscar, che ha quasi quattro anni e i riccioli biondi da normanno. C’è la famiglia, ci sono gli amici, «non tanti, quattro o cinque, quelli veri, è anche per loro che ho scelto di tornare, perché non mi andava di farmi stravolgere la vita per i soldi, la carriera di un corridore dura poco e ci sono cose che non puoi comprare, io quando parto so che il mio mondo rimane lì, ad aspettarmi, e parto tranquillo».


Perché il ciclismo?
«Non certo per eredità di famiglia. Mio padre giocava a pallone, anche discretamente, lui non c’entra. In casa si guar­davano il Giro e il Tour, come in tutte le famiglie, ma niente più. Il ciclismo è stato un caso. Avrò avuto quattordici, quindici anni, era d’estate e fa­ceva caldissimo: mi tolsi la maglia e ave­vo la pancia, ero un po’ cicciottello, di colpo mi vergognai. Un amico di pa­pà mi disse: vieni a pedalare con me. Fu come una scintilla».

Papà non era soltanto un calciatore dilettante.
«Si chiama Salvatore, fa il poliziotto. A 19 anni era a Palermo, nella scorta di Falcone. Poi nell’87 sono nato io e ha chiesto il trasferimento, quando avevo due anni è tornato a Ragusa. Mia mam­ma, Carmen, lavorava in casa. Cinque anni dopo di me è nato Federico, che la­vora alla base di Sigonella. Control­lore del traffico aereo».

Gli amici almeno andavano in bicicletta?
«Macchè, i miei amici non sanno niente di ciclismo. Pensa che il pomeriggio dei Mondiali di Innsbruck, dopo la cor­sa, mi chiama questo mio amico che fa l’architetto. Mi fa: Damiano, ma quando finiscono ’sti Mondiali? Pen­sava che durassero come i Mondiali di calcio, con i quarti, le semifinali e la finale».

È perché si parla sempre troppo poco di lei.
«I miei tifosi sono arrabbiatissimi per questo. È che navigo sempre in un punto cieco della corsa, subito dopo i primi ma prima del gruppo. Così non mi si nota».

Pensa di essere sottovalutato?
«All’inizio mi sottovalutavo anch’io ve­dendo la considerazione degli altri. Poi ho capito che pedalo per me, e non faccio mai niente per farmi notare».

Non è social?
«No. C’è una pagina Facebook ma la cu­­ra mio fratello. Ho Instagram e Twit­ter ma ci penso sempre troppo prima di scrivere qualcosa. Leggo tante di quelle marchette che preferisco evitare».

Come giudica la sua carriera?
«Finora buona. Mi manca una bella vittoria. Non chiedermi dove o quando, ma voglio vincere».

Dove? Quando?
«Magari una tappa al Giro, purché poi finisca con Vincenzo sul podio. Su qua­le gradino preferisco non dirlo».

Diciamolo invece.
«Prima o poi vorrei vincere un Grande Giro con il mio capitano. So­prat­tutto ades­­so che il capitano è un amico, non soltanto un collega».

Un amico?
«Nibali lo conosco dal 2007. Se prima ho sempre dato il cento per cento per il mio capitano, quest’anno darò anche qualcosa di più. Sono migliorato a li­vello atletico, e ho messo insieme esperienza, spero che il mio arrivo sia utile. Mi auguro di essere all’altezza del compito. Non vedo l’ora di cominciare a correre, se ci pensi il Giro arriva subito. E poi magari sembra una stupidata, ma quando ti ritrovi in camera do­po una giornata lunghissima po­ter fare due chiacchiere in dialetto aiuta a sentirsi a casa».

Una fortuna.
«Io sono tifoso di Vincenzo, un ap­passionato di ciclismo non può non tifare per lui. Sono stato fortunato. Quando ero juniores avevo il mito di Ivan Basso, e ho realizzato un sogno: sono stato in squadra con lui, e anche in camera con lui. Ades­so sono il compagno di stanza di Nibali, che sta scrivendo la storia del ciclismo».

Come si corre con un amico?
«Siamo in testa al gruppo, ci mettiamo a parlare, a parlare, e a un certo punto ci accorgiamo che siamo in fondo, da­van­ti alle ammiraglie. E siamo costretti a rimontare».

Di che cosa parlate?
«Di casa, di macchine, di tutto. Di cose che è meglio non raccontare».

Damiano ride, e scopre il tribale che ha sul braccio.
«Ho un altro tatuaggio, sulla gamba, quello non lo rifarei. Quando si è giovani si è sciocchi. Pensa che io avevo anche due orecchini, ero decisamente più trash. Scommetto che mi avevi sottovalutato».

da tuttoBICI di febbraio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ragionamento dedicato a quelli che Teddy è ingordo, prepotente, arrogante, a quelli che è un Giro noioso, monotono, soporifero.Procediamo per ipotesi. Chiediamoci: che Giro ci sarebbe toccato, senza questo odioso e invadente rompiscatole tra i piedi? Non serve un grande...


Lo zio Jan Ullrich ha vinto tappe in linea a Tour e Vuelta, ma mai al Giro d'Italia. Il 22 maggio 2024 Georg Steinhauser (EF) si aggiudica la 17^ frazione dell'edizione numero 107 della corsa rosa andandosene via a 35 km...


Netta affermazione del 19enne britannico Noah Hobbs nella prima tappa del Alpes Isère Tour che si è disputata oggi con partenza ed arrivo a Charvieu-Chavagneux. L’atleta della Equipe continentale Groupama-FDJ ha anticipato gli australiani Declan Trezise (ARA Skip Capital) e...


Grace Brown conferma di avere un feeling particolare con il Bretagne Ladies Tour: l’atleta australiana, che lo scorso anno aveva vinto una tappa e conquistato la classifica generale finale, oggi ha centrato il successo nella cronometro che ha aperto l’edizione...


Elisa Balsamo è stata operata ieri a Milano e l'intervento si è concluso con un completo successo. Il professor Federico Biglioli, che guidava l'equipe medica, ha confermato che le ossa nasali erano gravemente rotte ma il chirurgo è riuscito a...


Santini Cycling, leader di mercato nella produzione di abbigliamento ciclistico, e Pirelli Design, la divisione di Pirelli che realizza progetti con partner di eccellenza, annunciano il lancio di una capsule collection per ciclisti. L’intera linea porta il nuovo logo dello Sport Club Pirelli,...


Fallito un altro tentativo dei dirigenti Uae di convincere Pogacar a evitare rischi: dopo l’arrivo di tappa in montagna, lo sloveno è tornato in albergo in canottiera e infradito. Nuove disposizioni dell’assocorridori per evitare rischi al Giro: le tappe saranno...


Nel cuore della notte, come sua abitudine, il presidente del CPA Adam Hansen ha pubblicato un report, accompagnato dalla foto che vedete, per ricostruire quanto accaduto a Livigno. Ecco quello che scrive: «Nel giorno di riposo, il CPA ha prima...


Fuga vincente nella seconda tappa del Touyr of Japan, la Mino-Mino di 1376 km. Ad imporsi è stato l’australiano Joshua Ludman della Saint Piran che ha battutoi il compagno di fuga, il giapponese Tetsuo Yamamoto. Il gruppo è giunto con...


La Movistar è la storia del ciclismo moderno. Può sembrare un'affermazione forte, ma diventa lampante se pensiamo che questa squadra, quattro decenni e altrettanti nomi fa, è nata nel 1980. E c'è un uomo che, prima come direttore sportivo e...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi