I Volti Nuovi del Gruppo, Alessandro Pessot: “Sogno di partecipare a una classica Belga”

Prosegue il nostro percorso per conoscere meglio i Volti Nuovi del Gruppo nella stagione 2019. Dopo Luca Covili, il secondo neo-professionista della Bardiani-CSF che vi presentiamo è Alessandro Pessot. Veneto classe 1995, arriva a fare il salto di categoria dopo tre anni importanti nel Cycling Team Friuli, nel corso dei quali ha raggiunto importanti piazzamenti e il successo nella classifica finale del Carpathia Couriers Path 2017. Corridore veloce, ma che si difende anche sulle brevi salite, avrà la possibilità di mettersi alla prova e di imparare molto alla corte dei Reverberi, sognando di arrivare un giorno a correre le classiche del Nord.

Come ti sei avvicinato al mondo del ciclismo?

All’età di 8 anni, due miei compagni di scuola portarono in classe le loro due coppette vinte la domenica prima ad una gara. Da lì nacque l’idea di cominciare, appoggiata subito dalla famiglia visto che sia mio padre che mio fratello fecero i ciclisti in passato.

Per chi non ti conosce, che tipo di corridore sei?

Un passista veloce.

Tra i dilettanti sei riuscito a toglierti soddisfazioni impotanti. Qual è il ricordo a cui sei più legato dei tre anni passati nel Cycling Team Friuli?

Sicuramente la vittoria della classifica generale del Carpathia Couriers Path 2017. È stata un’emozione unica. Conservare la maglia l’ultimo giorno per soli 2” non è stato facile, soprattutto mentalmente visto che vi erano tre traguardi intermedi con abbuono, oltre agli abbuoni all’arrivo. Lo può confermare anche il DS Renzo Boscolo che probabilmente ha faticato più noi quel giorno, pur essendo in ammiraglia.

Hai ricevuto altre offerte da squadre professionistiche, oltre a quella della Bardiani-CSF?

La Bardiani-CSF è stata l’Unica squadra a farmi una proposta veramente concreta. Il presidente Roberto Bressan e il mio procuratore Raimondo Scimone si sono fatti in quattro per convincere la famiglia Reverberi. Devo ringraziarli per avermi dato una possibilità, ora tocca a me non deludere le attese.

Cosa ti aspetti da questo primo anno fra i professionisti?

Cercherò di imparare il più possibile, dai compagni e da tutto lo staff della Bardiani-CSF. Cambieranno un sacco di dinamiche, sia in corsa che fuori.

Conosci già il tuo calendario per il 2019?

Il calendario della squadra si sta pian piano delineando, stiamo aspettando gli ultimi inviti per completarlo.

Cosa ti spaventa in particolar modo del passaggio di categoria?

Cosa mi spaventa non saprei. Sicuramente c’è una bella differenza di chilometraggio tra dilettanti e professionisti, quella si farà sentire.

C’è una corsa in cui vuoi far bene, oggi e in futuro?

È ancora troppo presto per dirlo. Ci sono delle gare che mi sono sempre piaciute in televisione ma per capirlo veramente bisogna correrle. Un sogno è quello di partecipare ad una classica Belga (il Fiandre su tutte) per l’atmosfera che i tifosi creano in quelle occasioni.

C’è un corridore del passato al quale ti ispiri, che per te è un modello?

Ci sono molti corridori che hanno ispirato la mia carriera: Petacchi, Wiggins, Cancellara. Hanno tutti caratteristiche diverse ma con tanta classe e un bello stile in bici. Il mio modello invece non è un corridore del passato. Tre anni fa, con il passaggio al Friuli, ho avuto modo di conoscere Alessandro De Marchi. Per me è un esempio di serietà, di tenacia e disponibilità. I suoi consigli mi hanno aiutato molto nella crescita sia come atleta che come persona. Ogni tanto colgo l’occasione per farci qualche chilometro insieme e fare due chiacchiere. È sempre un piacere!

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