Vincenzo Nibali, 32 anni. Bettini

Vincenzo Nibali, 32 anni. Bettini

Metti una giornata un po’ diversa, in centro a Milano, tra alte autorità e conversazioni su quello che è stato e quello che sarà. Vincenzo Nibali, capitano della Bahrain-Merida e fresco di successo al Lombardia, in mattinata è stato ospite assieme al fratello Antonio, della prima edizione dell’Arab Business forum della Camera di Commercio del capoluogo lombardo. Tra gli altri, c’erano l’ambasciatore italiano in Bahrain Domenico Bellato e Angelino Alfano, ministro degli Esteri. Con Nibali, il general manager Brent Copeland, il dirigente del team Alex Carrera e il procuratore Johnny Carera. Al pomeriggio, lo Squalo ha poi effettato un servizio fotografico per il mensile Tuttobici. Intanto, al mattino era stato raggiunto telefonicamente da Francesco Moser: “Mi ha fatto i complimenti, mi ha chiesto dei programmi. Lui e Saronni hanno speso belle parole per me, l’ho ringraziato.

SUNTO - Nibali, in partenza domenica per Taiwan (visita alla Merida e, venerdì sarà alla gara Taiwan Kom Challenge, 100 km quasi tutti in salita), ha parlato a tutto campo, specificando che il 26 ottobre si opererà a Bergamo dal professor Antonino Cassini per la rimozione dell’osteosintesi alla clavicola sinistra. “Mercoledì sera abbiamo fatto una bella cena alla Pasticceria Bacilieri di Marchirolo, Varese. Il titolare ci ha preparato una bellissima torta con la mia vittoria al Lombardia e quella di Fabio Aru al Tour. Ognuno tagliava la propria foto e ha mangiato la parte dell’altro. Mancava Ulissi, perché sta correndo in Turchia. C’erano Pozzovivo, Gasparotto, Cataldo, mio fratello Antonio, Orrico, Chirico”.
Vincenzo, si sente come il vino buono? Invecchiando, migliora?
“Più che altro, mi sento del pieno della maturità, un momento che bisogna sfruttare. Ci sarà prima o poi una leggera flessione... ma speriamo di no”.
Si sente come Rossi e la Pellegrini? Condannato a vincere?
“Nel ciclismo moderno, diventa sempre più difficile essere competitivo tutto l’anno. Ma in ogni gara quest’anno ho lottato per la vittoria, poi sai non sono veloce, esplosivo... ma sono molto contento di come è andata la stagione, all’altezza di tante altre”.
Conferma che tornerà alla Classiche?
“Sì. E’ molto difficile farsi trovare pronto nella singola giornata, ma io ho la testa per farlo. Altrimenti non sarei riuscito a combinare classiche e grandi giri. Ho grandi rivali anche per le classiche, si è visto al Lombardia come Alaphilippe. Io sono più adatto alle salite lunghe”.
Programmi 2018?
“Per me è più facile partire al contrario, pensare a fine stagione verso il Mondiale di Innsbruck adatto a me. La Vuelta sarà un passaggio importante, è l’idea che mi sono fatto. Inizio stagione, classiche, e poi Giro o Tour. Dipenderà molto dal percorso. Se devo guardare tutte le gare che ci sono, diventa una stagione terribile. Bisogna creare tempi e spazi giusti, essere in condizione nelle gare giuste. Magari si dovrà sacrificare qualche gara dove non sarò al top, lo vedremo”.
Vuelta in stile Tour 2016, cioè senza puntare alla classifica per preparare il Mondiale?
“Potrebbe essere una soluzione. I programmi li definiremo a dicembre”.
Froome è un’ossessione?
“No, è un avversario importante. Nell'ultima Vuelta ha avuto una grande squadra e lui finalizzava sui finali brevi, esplosivi. Al Tour ho visto in tv che ha fatto i distacchi più importanti a crono. Il bis al Tour per me sarebbe un sogno. ”.
E Dumoulin? Più forte lui al Giro o voi non al top?
“Più lui. A crono è stato anche più forte di Froome, sembrava l’Indurain dei bei tempi”.
E’ andato più forte, nel 2017, nella seconda parte rispetto alla prima. Perchè?
“Sì, sono andato in crescendo. C’è stato un momento di assestamento di tutto, con la squadra, il gruppo nuovo. All’inizio di stagione ho corso di meno e sono arrivato meno pronto. Ma sapevo di dover fare due grandi giri e arrivare fino al Lombardia”.
Il budget di Sky di circa 35 milioni si ‘sente’?
“Sì, possono spendere il doppio sia per acquistare i corridori sia per avere una gestione migliore del team. E’ difficile battere Froome perchè ha una grande squadra con grandi investimenti. Hanno corridori di altissimo livello, quest’anno sia al Tour che alla Vuelta ha avuto momenti difficili ma se l’è cavata benissimo e in questi casi si vede la classe. Bisogna provare e tentare, niente è escluso”.
Un giorno si toglierà lo sfizio di partecipare a Fiandre e alla Roubaix?
“Mah... il Fiandre mi stimola, ma come programmazione è un po’ difficile. Mi piacerebbe l’idea. Roubaix un po’ meno. Magari ci penseremo più avanti”.
Conclusione: domenica c’è il derby di Milano. Il pronostico?
“Non ho seguito molto ultimamente, la mia preferenza è un po’ più per il Milan. Quel giovane, Cutrone, sta facendo bene. Spero che possano vincere, spero in una bella partita”.