Intervista ad Asja Paladin

Asja Paladin (fonte profilo Instagram)

Asja Paladin (fonte profilo Instagram)

Intervista esclusiva ad Asja Paladin, ciclista veneta, talento del ciclismo italiano

Nostra ospite di oggi è Asja Paladin, giovane atleta nata a Treviso nel Settembre 1994 dalle grandi doti di scalatrice in forza alla ASD GS Top Girls soprannominata Brosa (poi scopriremo il significato).

Ciao Asja, come mai hai scelto proprio il ciclismo come tuo sport?

Ho scelto ciclismo perché all’età di 6 anni mamma e papà mi avevano già messo sopra una bici, visto che anche loro hanno sempre avuto questa passione. Da quel momento, con l’andare degli anni, ho capito che era il mio sport. Ho provato anche nuoto pattinaggio pallavolo, ma niente alla fine sceglievo sempre il ciclismo e così sono arrivata fino a qui.

Il ciclismo è uno sport di fatica che richiede dedizione e impegno quanto ha influenzato la tua adolescenza ?

L’impegno sportivo ha influenzato tantissimo la mia adolescenza. Da un lato, soprattutto quando si è più piccoli, è stato un po’ difficile rinunciare tante volte ad uscire con gli amici, alle festicciole, al mare, però vista la grande passione questi “sacrifici” li ho sempre fatti volentieri e con il passare degli anni ho capito anche che grazie a questo sport ho scoperto anche chi sono i veri amici, quelli che ti aspettano anche se stai via un mese da casa.

Beh hai proprio il ciclismo nel cuore, quali valori ti ha trasmesso il ciclismo che applichi anche nella vitae perché lo suggeriresti a una ragazza che vuole iniziare? 

Il ciclismo mi ha insegnato grandi valori, da applicare nello sport come nella vita. Mi ha insegnato e essere forte sempre e nonostante tutto, a rialzarmi a ogni difficoltà e a mai mollare perché con costanza impegno e voglia di fare le cose arrivano. Quindi valori da applicare sia alla scuola che anche al lavoro anche. in questa vita non ci regala niente nessuno e prima o poi ognuno ha ciò che si merita basta non mollare mai e credere in ciò che si fa e nei propri sogni. Ecco perché suggerirei a una ragazza di provare la bicicletta come sport.
Dicevamo che il ciclismo occupa una gran fetta della tua vita ma cosa ti piace fare nel tempo libero? 

Nel poco tempo libero che ho a disposizione cerco di stare il più possibile con la mia famiglia, che amo tantissimo, i miei amici (pochi ma buoni ) e il mio fidanzato. Amo andare a fare shopping, è un antidoto contro le giornate tristi per me.  Devo confessarti che una cosa che adoro è leggere e, non ci crederai, ma non amo assolutamente guardare la TV!
Poca TV ma a musica come siamo messi? Cosa ti piace ascoltare?

Come musica ascolto un po’ di tutto davvero ma in particolare però preferisco la musica italiana e il mio cantante preferito è Vasco Rossi.

Sei giovanissima, hai un ciclista o una ciclista che ammiri particolarmente o ti ha ispirato?

Come ciclista ammiro tantissimo Elisa Longo Borghini (qui un’intervista) sia come atleta che come persona. È una ragazza modesta costante e sempre determinata in tutto ciò che fa, è anche sempre gentile e disponibile con tutti. Nei maschi un idolo un po’ scontato è Peter Sagan, fenomeno del momento. Però mi rivedo tanto in un grande uomo che ci ha da poco lasciati: Michele Scarponi, un leader che ha saputo trasformarsi in un grande gregario sempre con il sorriso e disponile a aiutare il proprio capitano.

Tanto ciclismo nella tua vita ma segui altri sport? Hai qualche “mito”oltre ai ciclisti a cui ti ispiri?

Guarda, sinceramente, come primo pensiero mi viene in mente Beatrice Vio, una ragazzina trevigiana di soli 20 anni, campionessa paraolimpica di scherma. Mi ha colpito tanto la sua storia e ammiro tanto questi ragazzi perché ti insegnano a non mollare mai, che tutto è possibile e aiutano a apprezzare anche le piccole cose della vita.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi professionali?

I miei prossimi obiettivi? beh adesso parto domenica per un giro a tappe in Spagna, nei Paesi Baschi, poi andrò tre settimane in altura a Livigno per preparare gli italiani su strada e la gara più bella ed emozionante della stagione, il Giro d’Italia, dove mi piacerebbe tanto piazzarmi a una tappa.

Una curiosità, ma come mai sei soprannominata Brosa?

Oh grazie della domanra, sai perche? Perché ho sempre freddo  e in dialetto trevigiano la brosa è il freddo.

Allora “Brosa”, chiudiamo con una domanda strana, come ti vedi Asja tra vent’anni?

Tra 20 anni? Mm… vorrei essere una mamma con una famiglia ben solida un lavoro e dei bambini. Mi piacerebbe tanto diventare come la mia mamma, infatti è un grande esempio per me. Se a 40 anni sarò come lei allora posso già essere sicura e felice della mia vita!!

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