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Nibali attende l'occasione: "Mi dà la carica Scarponi"

Il ciclista: "Voglio fare bene in questo Giro anche per l'amicizia che mi legava a Michele, siamo stati compagni di stanza per quattro anni e la gente mi associa a lui quando mi vede"

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MONTEFALCO - CHI perde ha sempre torto, ma meno nella cronometro, molto meno. Nella prova che più avvicina il ciclismo all'atletica, e che più quindi allontana il ciclismo dal ciclismo, si può uscire rafforzati dall'aver perso minuti (da Dumoulin) e guadagnato secondi (su Quintana). Come è accaduto ieri a Vincenzo Nibali. Attorniato da tanti bambini che lo abbracciano e chiedono selfie e autografi, a due bambini si rivolge, due gemellini che l'avranno forse guardato in tv, a poca distanza da qui.

"Voglio fare bene in questo Giro per tante ragioni, anche per una personale, per l'amicizia che mi legava a Michele Scarponi. Ho sentito Anna anche ieri e voglio salutare Giacomo e Tommaso. Sono stato compagno di stanza di Michele per quattro anni e la gente mi associa a lui quando mi vede. Questo mi dà motivazioni superiori".

Soddisfatto della crono?
"Ho fatto un'ottima prova, sono molto soddisfatto, anche se a un certo punto ho perso tutti i parametri per via della moto della Rai che con le sue interferenze non mi permetteva di leggere il dato dei watt sul mio computer di bordo. Sono andato a sensazioni, ma non ho perso la concentrazione, Slongo mi dettava la cadenza dall'ammiraglia, mi diceva che avevo un'ottima cadenza, sulle cento pedalate al minuto, ho provato a dare tutto su un terreno difficile per me e il distacco da Dumoulin è accettabile".

Quanto ha contato il lavoro specifico con la nuova bici?
"Molto, ho lavorato bene con la Merida anche per migliorare la posizione a cronometro. E poi ho saputo tenere nei tratti più complicati, soprattutto dopo l'intermedio di Bastardo, dove il vento era in faccia ed era molto difficile spingere, anche se sapevo che da lì in poi si sarebbe fatto il tempo. Ma più che il vento, è la crono in sé che mi ha fatto soffrire. Ora si riparte con una classifica completamente nuova".

Che Giro sarà da adesso?
"Il mio si muove un passo alla volta, sono sereno, questa crono ce la siamo messi alle spalle molto bene, con ottime sensazioni. Quintana resta comunque temibile, lo temo io e lo temono tutti in montagna, si è visto sul Blockhaus di cosa è capace".

Sorpreso da Dumoulin?
"No, era una prova nella quale serviva moltissima potenza, era adattissima a lui. Il mio obiettivo era essenzialmente guadagnare su Quintana e l'ho centrato".

Tutta questa gente all'arrivo cerca solo lei.
"La mia forza è il pubblico, lo sento con me ed è bellissimo l'affetto che mi dimostra. Spesso si mettono in dubbio le mie qualità, ma io cerco di dare sempre il massimo, dove si arriverà, lo dico da Alghero, lo vedremo alla fine ".
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