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Giro, Nibali aspetta l'Etna: "Salita dura, potrebbe accadere di tutto"

La corsa rosa, dopo il giorno di riposo, riparte dalla Sicilia dove la carovana affronterà la prima vera salita di questa edizione. Lo Squalo è pronto ad attaccare: "E' una tappa ostica, resa ancora più dura dal fatto che arriva dopo la pausa, per molti può essere un problema. Quintana? giro dSiamo qui per correre, in gruppo non ci guardiamo molto in faccia"

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ROMA - Il Giro d'Italia sbarca in Sicilia e lo squalo dello Stretto è pronto ad azzannare chiunque provi a mettersi tra lui e l'Etna. Dopo il giorno di riposo dovuto al trasferimento da Cagliari a Palermo, la carovana è pronta per la prima vera salita della corsa rosa numero 100 dopo l'assaggio del Genna Silana in Ogliastra. Domani, infatti, nella terra di Vincenzo Nibali i corridori scaleranno prima il Portella Femmina Morta e, subito dopo, inizierà l'ascesa verso la cima del vulcano. Un percorso che il messinese conosce a memoria e sul quale vuole lasciare il segno. "Fortunatamente non abbiamo subito danni nella tappa ventosa di Cagliari, quindi per l'Etna ci faremo trovare pronti".
In Sicilia la prima vera salita, si capirà già quali saranno i veri protagonisti di questo Giro?
"E' ancora presto per dirlo e la concorrenza quest'anno è tantissima. In molti pensano che sia solo una sfida tra me e Quintana, ma non è così. Ci sono Thomas, Dumoulin, Kruijswijk e, soprattutto, Thibaut Pinot".
Sull'Etna potrebbe essere avvantaggiato visto che gioca in casa?
"Assolutamente no. Tutti prepareranno la gara al meglio, ma poi bisognerà vedere in corsa come si evolveranno le varie strategie. La salita all'inizio è un po' più dura, poi più si va su e più si alleggerisce. Nell'ultimo chilometro e mezzo si può respirare un attimo, ma ci arrivi a tutta e quindi sarà difficile anche riprendere fiato".
Come ci arriverà Vincenzo Nibali?
"Voglioso di far bene, ma senza strafare. E' una tappa ostica, resa ancora più dura dal fatto che arriva dopo un giorno di riposo, quindi per molti corridori può essere anche fastidiosa. Potrebbe accadere di tutto".
In Sardegna, nella seconda tappa, sulla discesa del Genna Silana, ha voluto dare un segnale ai suoi avversari?
"Nessun segnale. Abbiamo solo preferito non correre rischi. Sapevamo che la discesa era pericolosa e siamo rimasti sempre lì davanti a controllare. Sapevamo che giù in fondo c'era molto vento ed era pieno di curve, quindi abbiamo preferito rischiare il meno possibile. Quando c'è vento è sempre molto pericoloso, lo abbiamo visto anche a Cagliari poco prima del traguardo".
Si è parlato dei rapporti arrivati ai minimi storici con Nairo Quintana, quanto c'è di vero in questa storia?
"Nulla, non so nemmeno come sia uscita fuori questa cosa. Con Nairo non ci sono problemi. Siamo venuti qui per correre, non per fare amicizie. Non ci guardiamo molto in faccia".

QUINTANA SNOBBA NIBALI - Lo stesso Quintana, prima della partenza per la Sicilia, non si è lasciato andare a grandi discorsi appena è uscito fuori il nome di Nibali: "Sono concentrato solo su me stesso. Vincenzo non è l'unico avversario che abbiamo in questa corsa. E penso soprattutto a Pinot che ha tutte le carte per dire la sua e salire sul podio finale".
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