INTXAUSTI. «La Sky è davvero uno squadrone»

PROFESSIONISTI | 11/02/2016 | 11:58
Meglio di così non poteva cominciare, l’avventura di Beñat Intxausti con la maglia del Team Sky. Alla Volta a la Comunitat Valenciana è stato infatti secondo a Xorret de Catí e terzo nella classifica finale, dominata dal suo compagno di squadra Wouter Poels. E questa settimana è al lavoro a Gran Canaria prima di affrontare la Vuelta a Andalucía-Rutal del Sol.

Prima corsa con la Sky e primo podio...
«Un buon inizio, davvero. E la fiducia in se stessi che cresce. Sapevo di stare piuttosto bene, però alla prima corsa hai sempre qualche dubbio. Abbiamo lavorato bene quest’inverno e sapevamo che la Valenciana è una corsa esigente, con una crono, un arrivo in salita molto duro e un altro ancora piuttosto esigente. Mi sono senito subito bene e la squadra ha risposto alla grande: quando non ci sono i eader deputati, abbiamo la possibiloità di giocare le nsotre carte e non ce la siamo fatta sfuggire».

Perché la scelta di andare in ritiro dopo la Valenciana?
«L’idea originaria era quella di stare tranquillo a casa, ma il maltempo annunciato mi ha spinto a cambiare idea. Sono all’Hotel Gloria Palace di Gran Canaria, lo gestisce un amico di Durango: qui abbiamo 22 gradi, non esattamente come nei Paesi Baschi...».

Il Team Sky sha iniziato alla grande vincendo Herald Sun Tour, Dubai Tour e Comunidad Valenciana.
«Proprio così. Tre corse a tappe disputate e tre vittorie. Un bel segnale, ma è normale che sia così vista la qualità del team. E non dimenticate che a casa c’erano corridori come Landa, Kwiatkowski e Thomas, solo per dirvi quanto è forte questa squadra».

Quali sono le sensazioni dei primi mesi in casa Sky?
«Da fuori sembra un team molto chiuso, ma quando sei dentro è tutto diverso. Qui tutti sono dedicati al cento per cento al corridore, ogni cosa è pensata per darci il massimo. Per esempio, dovreste vedere l’impressionante lavoro che sta svolgendo il gruppo delle classiche: non avevo mai visto una cosa simile».

Com’è stato trovarsi in corsa contro la Movistar?
«Inizialmente mi è sembrato strano vedere i compagni di cinque anni correre con una maglia diversa. Ma è stata questione di un momento: siamo amici, ma siamo rivali».

Qual è ora il suo calendario?
«Vuelta a Andalucia, Tirreno-Adriatico, poi lavoro in altura, Vuelta al País Vasco e Giro d’Italia. L’Andalucia è una gara simile alla Valenciana, con una crono impegnativa e un arrivo in salita a Estepona, in più ci sarà una partecipazione qualificata. E speriamo che il Team Sky possa continuare sulla strada intrapresa».
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