Luca Scinto: «Mi è tornata fame, ma non so se torno»

PROFESSIONISTI | 09/09/2015 | 15:32
Ha ritrovato appetito, anche se sta facendo la dieta. Luca Scinto è solito spiazzarti, fa parte un po’ del suo personaggio, anche se in questo anno sabbatico che si è voluto prendere «perché dopo quello che era successo sono io che ha voluto staccare un po’ la spina, recuperare forze e energie» - ci spiega lui – ha guardato, valutato, pensato, riflettuto su tutto e su tutti.

Ha ritrovato appetito, anche se sta facendo la dieta. Lo dice lui a tuttobiciweb.it, con il suo inconfondibile eloquio toscano. «A stare con i ragazzi, un po’ lontano dal mondo professionistico, ho potuto ritrovare dentro di me serenità e piacere di stare vicino in primis alla mia famiglia e poi con i ragazzini del Team Ballerini che sono eccezionali. Ho sempre avuto un debole per i ragazzi e un occhio particolare per i giovani, ma quando sei nel mondo dei grandi, quello dei prof, perdi un po’ la visione d’insieme. Questi mesi mi sono davvero serviti per riposarmi e recuperare la mia serenità, capire anche cosa dovevo cambiare in me stesso».

E cosa hai capito?
«Che è sbagliatissimo innamorarsi dei corridori, quello è un grave errore. Me l’hanno sempre detto, anche tecnici di fama immensa come Gian Carlo Ferretti, ma io ho fatto sempre e solo di testa mia: e ho sbagliato».

Ti è riaffiorato l’appetito, la voglia di tornare nel grande mondo del ciclismo, ma cosa c’entra la dieta?
«Che cerco di non inquartarmi troppo: sono a dieta, appunto».

Ma non dovevi tornare in ammiraglia dopo il Giro?
«E chi l’ha detto? Questo lo dicevano quelli che la sanno sempre lunga, quelli che sanno tutto di tutti. La verità è che io oggi sto bene, mi diverto con i miei ragazzini della Ballerini, ma non ho ancora deciso se tornare nella massima serie. Con Angelo (Citracca, ndr) dobbiamo ancora parlarne, anche se lui, contrariamente a quanto sono andati in giro dicendo, non mi ha mai lasciato ed è certamente ben disposto a riportarmi all’interno del progetto professionistico. E sempre stato vicino a me Angelo, e ha sposato in toto il progetto di Team Franco Ballerini, al quale sto lavorando anche in questi giorni per allestire in chiave 2016 una squadra degna di Franco e sempre meglio organizzata».

In questi mesi hai lavorato tanto per il Team Franco Ballerini ma anche per la MCipollini…
«Guarda, se devo dire grazie ad Angelo, che non mi ha lasciato al vento e ha capito il mio momento di sconforto e smarrimento, tre volte grazie lo devo dire a Federico Zecchetto, che oltre ad essere un grande imprenditore è una persona dal cuore grande. Lui mi ha dato una grande opportunità: vedere il ciclismo anche da un’altra angolazione. Dalla parte delle aziende, dalla parte degli appassionati che spendono per avere a disposizione prodotti di assoluto livello. Ho girato in tante fiere, gran fondo ed eventi di vario genere: ho imparato tanto e non è detto che non prosegua questa mia avventura. Devo pensarci bene…».

A seguire i tuoi giovani talenti, cosa hai imparato?
«Che non dobbiamo insegnare a ragazzini juniores a vincere, ma a far fatica. A correre su ogni terreno. I ragazzini velocisti devono imparare a correre gare anche non adatte a loro: meglio qualche vittoria in meno e un po’ di fatica in più. E lo stesso vale per quei giovani che vanno forte in salita: portateli a far corse anche in pianura. Lì impareranno a limare, a fare i ventagli, a tenere duro anche in corse che non li vede portatissimi. All’estero fanno così. Io ho un juniores molto interessante, si chiama Edoardo Sali, al primo anno ha vinto tre gare, ha un buonissimo spunto veloce, ma quello che gli ho chiesto sono meno vittorie e più voglia di correre a prescindere: per imparare, per misurarsi e diventare un corridore migliore. Anzi, mi correggo: un corridore».

Cosa pensi della prossima esperienza azzurra a Richmond?
«Davide (Cassani, ndr) fa benissimo a puntare su Ulissi e Viviani: sono certo che faremo bene».

Cosa ti è piaciuto fino ad ora della stagione professionistica?
«Nibali. Contrariamente a quanto è stato detto e scritto, io ho apprezzato tantissimo il Tour di Vincenzo. È partito in salita, ma ha dimostrato al mondo che razza di corridore è, vincendo una grandissima tappa e chiudendo al quarto posto della generale».

Poi?
«Fabio Aru sta facendo benissimo: bene al Tour, bene alla Vuelta. È una realtà consolidata. Nibali e Aru: non siamo messi poi così male…».

Ultima domanda: quando torni alla guida di un team professionistico?
«Non è detto che ci torni: ci devo ancora pensare bene. Come ti ho detto: mi è tornata fame, ma sono ancora a dieta».

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COMMENTI
poveri ragazzi
9 settembre 2015 17:38 superpiter
In che mani...

9 settembre 2015 17:58 FrancoPersico
Mi vengono i brividi a leggere questa intervista. Dire che è sbagliato innamorarsi dei propri corridori mi gela un pochino. Ho lavorato per tanti anni con un'aziendina ed ero innamorato dei miei dipendenti, anche di coloro che si licenziavano ed andavano via, coi quali mantengo da sempre un ottimo rapporto anche di amicizia oltre che di stima. E mi sento stimato da chiunque di loro. Io consiglio al Sig. Luca Scinto di continuare nel mondo in cui ha vissuto negli ultimi mesi. Si è rigenerato lui, come dice, e l'ambiente. Perchè tornare a stressarsi?

NUMERO UNO
9 settembre 2015 19:00 paciacca
Mi perdonerà Dan Peterson se prendo in prestito una sua frase : " Luca Scinto ...numerooo UNOOO " .

Mi sbaglierò ma nel panorama internazionale ne vedo pochi di Tecnici alla sua altezza....... Ricordatevi cosa ha fatto Pozzato quando ' era tartassato da Luca!!

Un unico difetto, come ha detto anche Lui, si innamora troppo ( e da anche troppa fiducia) ai suoi corridori ed alcuni lo hanno ripagato nel peggior modo possibile ; lui sta pagando per errori non suoi per il troppo amore verso di loro.

TORNA LUCA
9 settembre 2015 19:01 Marcy
TORNA CE BISOGNO DI GENTE BRAVA COME TE DIVENTERAI PRESTO IL COMMISSARIO DELLA NAZIONALE.6 TROPPO BRAVO IN BOCCA AL LUPO DI CUORE

OHHHHH PERSICO
9 settembre 2015 19:18 paciacca
Oh Persico e tu sei sempre il solito!!! Appena viene scritto un articolo o compare un intervista su Scinto e Citracca ....ecco che Persico mette fuori la testa.... come se avesse l'Antenne Ritte.....

Dimmi una cosa, considerato che a Scinto spesso 'piace giocare fuori casa' tu da che parte del Monte stai.... San Baronto.... Lamporecchio o Vinci...... così tanto per sapere perchè tutto questo astio non riesco ad immaginarmelo.....

..
9 settembre 2015 19:21 pippi
Il nostro valore aggiunto ...

Dai resta
9 settembre 2015 21:28 venetacyclismo
Scinto , per favore resta con i giovani, non sei mancato al ciclismo , già esistono i suoi problemi , manchi ancora tu ed ecco ci siamo, per favore se vuoi bene al ciclismo , lasciaci il tuo ricordo ci basta.

9 settembre 2015 21:42 lele
....eccellenze nostrane.
Ha girato le GranFondo....
Mah...

Che razza di comentatori...
10 settembre 2015 09:07 The rider
Premesso che siamo in un paese libero e chiunque ha il diritto di scrivere quello che pensa (sempre senza offendere gli altri), ma è possibile che i soliti denigratori non hanno mai il CORAGGIO di firmarsi?
Mah...

Pontimau.

@paciacca
10 settembre 2015 12:55 FrancoPersico
Tu che sai scrivere così bene italiano dovresti anche saper leggere. Non so cosa trovi di polemico in cosa scrivo. Io non condivido che non ci si innamori dei ragazzi che hai squadra. Se poi il mondo che ha lasciato era causa di stress e tensioni e con i giovani ha trovato serenità, ma scusa credo sia chiaro cosa fare. Poi intendila come vuoi. Come commento io commenta tu cosa non condividi.
Franco Persico, Andora (IM)

10 settembre 2015 16:00 lele
Nel caso in cui fossi, secondo il commento precedente, nella categoria "denigratori" il mio nome e' Daniele Schena.
Nel caso in cui non lo fossi, per gli amici Lele.

Scinto , evviva
10 settembre 2015 23:22 LucaB
Sono certo che Scinto non abbia bisogno di difensori d\'ufficio e per questo non lo sono ma,
Ritengo che Scinto, ripartendo dalle giovanili abbia capito come e cosa sia il vero ciclismo del futuro.
E lo ha dimostrato gestenti in modo ineccepibile la Junior Ballerini. Lo dimostrano tutte le Domeniche i suoi Ragazzi in gara e fuori.

Quando sottolinea \"innamorarsi dei propri corridori è grave\", significa che perdi completamente la capacità di una valutazione obbiettiva e funzionale all\'atleta.
Questo vale anche per i professionisti in altri ambiti.
Quello che dice poi è verità pura .
Questa è la mia opinione.

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