GASPAROTTO. «Scommessa belga per puntare alle mie classiche»

PROFESSIONISTI | 21/01/2015 | 12:31
Finisce oggi a Benodorm, in Spagna il raduno della Wanty Gobert Groupe ed Enrico Gasparotto ha raccontato ad Antonio Simeoli del Messaggero Veneto le sue sensazioni e come si vive passando da un team come la Astana al più modesto sodalizio belga.
L’ultimo vincitore italiano di una classica (l’Amstel Gold Race nell’aprile 2012) fino a novembre era senza squadra: «Poi è arrivato il mio manager Alex Carera (lo stesso di Nibali ndr) con quest’offerta dal Belgio e mi ha comunicato l’interesse del team Wanty. L’ho accettata di buon grado, l’alternativa era una: la disoccupazione».

Il ciclismo non è un mondo dorato allora...
«No, c’è una crisi pazzesca. Molti miei compagni sono al minimo di stipendio, neanche 25 mila euro lordi. Gente che si allena e gareggia per oltre trentamila km l’anno e rischia la vita nelle discese».

Si sente declassato?
«No. Assolutamente no. Anche se ci hanno consegnato il materiale tecnico con il contagocce e non abbiamo una marca di biciclette quotatissima».

Ci spieghi meglio...
«Semplice. All’Astana ti spedivano a casa il materiale tecnico: magliette, pantaloncini, abbigliamento di ogni genere, biciclette, ruote. Tutto con grande anticipo. Eravamo coccolati. Ma...».

Ma si aspettavano anche tanto. Giusto?
«È normale. Mi spiego meglio: ero uno dei tanti. Se avevi problemi, non eri in forma, non correvi le corse che contano. Dovevi fare una selezione anche per conquistare un posto in squadra. Qui è diverso. Intanto le biciclette sono super, anche se si chiamano Cube e le producono in Germania, l’ambiente è ottimo, sono il capitano della squadra, quello che ha ottenuto migliori risultati e vengo coccolato. Si aspettano molto da me, ma non c’è pressione. Il gruppo è ottimo. Insomma, mi sento rinato».

Gasparotto, ma la Wanty è una Professional, non può fare le corse principali...
«È vero, niente Giro, niente Tour de France perchè non siamo una squadra Pro Tour, ma io ho firmato per loro perchè hanno la sicurezza di essere invitati alle classiche del Nord: le mie corse».

Quando inizia la stagione?
«In febbraio al Giro di Andalusia: prima e dopo allenamenti personalizzati in altura al Teide per preparare la settimana tra Olanda e Ardenne. Non farò Fiandre e Roubaix, ma concentrerò tutto sulle “mie” corse. Poi farò il Giro di Svizzera e, se sarò ancora in condizione, il campionato italiano».

Tornerà in una squadra Pro Tour?
«Sto bene qui e voglio tornare a vincere. Questa squadra mi piace, ha avuto fiducia in me. Non posso sbagliare la stagione».
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COMMENTI
Forza Gaspa !!!!
21 gennaio 2015 19:43 mues
Un grande in bocca al lupo per la stagione !!!! E ricordati domenica Derby...alla Resega non puoi mancare!!!!!

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