Riccardo Riccò: «Ho pensato di farla finita»

LIBRI | 16/12/2014 | 18:59
Ha un bel dire Salvatore Lombardo, ma Riccardo Riccò è cambiato di poco. Certo, qualche chilo in più, cinque per l’esattezza, ma la favella del modenese è sempre la stessa. Se deve dire quello che gli passa per la mente lo dice. Lo scrittore italo-francese, che ha presentato questo pomeriggio a Milano «Funerale in giallo – Le confessioni del Cobra» assicura che Riccardo oggi sia molto più pacato, riflessivo e maturo di qualche anno fa. In verità bisogna dire che il modenese ricorre con maggiore frequenza al silenzio che dice più di tante altre cose. Per la serie: boccaccia mia statte zitta.

«La Commissione indipendente per la riforma del ciclismo? Una pagliacciata», dice l’ex corridore, che oggi per la Cipollini di Federico Zecchetto fa il tester. Il modenese, 31 anni, squalificato 12 anni, è tornato in pubblico questo pomeriggio allo spazio Pin di Milano per la presentazione della traduzione italiana del suo libro, che ha scritto con Salvatore Lombardo, già uscito qualche mese fa in Francia.

Cosa hai detto alla Commissione?
«Ho parlato più di sette ore, ed ho fatto nomi e cognomi di gente che ancora lavora oggi nel ciclismo: medici, direttori sportivi, corridori. Ma non ho avuto sconti, anche se mi avevano detto che avrebbero potuto abbonarmi più di metà della squalifica. Ma ci sono regole che per taluni vengono interpretate e altre applicate».

Ti senti una vittima del sistema?
«Non sono una vittima, ma neanche voglio essere un capro espiatorio. Non ho rubato niente, in tema di doping io ero il calzolaio del paese contro la Nike. Io facevo quello che facevano tutti gli altri, anzi forse un po’ al di sotto e in maniera molto più artigianale. C’erano corridori come Armstrong che avevano staff scientifici e corridori come il sottoscritto che facevano quello che potevano».

Armstrong è stato quindi un prodotto del doping?
«Il texano era un campione, ma con la medicina è diventato quello che è diventato. Lo sapevano tutti. Jan Ullrich, ad esempio, era di gran lunga più talentuoso di lui. Se solo avesse fatto la vita del corridore non ci sarebbe stata storia. Il vero talento, era il tedesco, non l’americano».

Ma oggi il ciclismo è più pulito o più sporco?
«Adesso è più pulito ma non del tutto pulito. C’è una ipocrisia totale, certe squadre sono coperte...».

Si può correre un grande Giro senza doping?
«Nel 2006 ho corso un Tour da pulito. Si può».

E si può vincere un Grande Giro a pane e acqua
«Una grande classica di un giorno si, un Grande Giro no».

Guarda ancora il ciclismo?
«Non lo guardo più: mi annoia».

Cosa ha fatto in questi quattro anni?
«Ho pensato tanto. Mi sono goduto più la vita e mio figlio che oggi ha cinque anni. Mi sono rifatto dopo tanti anni di vita da corridore».

Vai tanto in bicicletta?
«Quando tornerà la bella stagione uscirò tutti i giorni, come se fossi ancora un corridore professionista. Anzi, io mi sento ancora così».

È vero che hai pensato anche di farla finita?
«Sì, un giorno ho preso la pistola e ci sono andato vicino. Per mia fortuna ho avuto vicino persone che mi hanno voluto bene e ho riposto la pistola nel cassetto».

Cosa pensi di Nibali?
«Che è un grande corridore. È sempre andato forte, e sta mettendo a frutto quanto di buono aveva fatto vedere da dilettante».

Ma tu rifaresti tutto?
«Non rifarei gli errori che ho fatto. Certo, il doping non lo rifarei oppure lo rifarei ma diversamente».

Ti manca la bicicletta?
«Più sì che no».

Pensi che un giorno tu possa tornare a correre?
«No, c’è troppa politica».

Il prossimo anno tu ti dedicherai ai record sulle salite più importanti del ciclismo?
«Ne dobbiamo parlare bene con Federico (Zecchetto, ndr) e programmeremo le cose per bene. Ci sono record che sono stati fatti in anni dubbi. Se io devo fare un record da pulito è logico che io lo debba tentare laddove è possibile farlo».

Ma questi record saranno validati?
«Certo che sì, abbiamo chiesto alla Federazione francese di validarli. La bicicletta dovrà essere omologata, ci sarà il controllo antidoping e i cronometristi della federazione. Saranno record riconosciuti. Fino ad oggi ho solo fatto prove».

Ma tu ti senti un uomo cambiato?
«Io penso di sì, sono maturato, queste legnate mi hanno fatto innegabilmente crescere. Quando correvo ero un fiume in piena ed ero anche molto odiato dal gruppo perché andavo più forte di loro ed ero per giunta anche una bella testa di…».

Senti ancora qualcuno dell’ambiente?
«Pochissima gente».

Come riempi le tue giornate?
«Faccio il corridore e il papà».

Hai una nuova compagna?
«Sì, si chiama Melissa e con il ciclismo non c’entra nulla».

Come mai è finita con Vania?
«Le storie iniziano e finiscono, ma siamo rimasti in buoni rapporti».

Dove vivi?
«A Formigine».

Perché hai deciso di scrivere questo libro?
«Salvatore ha cercato di tirare fuori quello che mi è passato e mi passa per la testa. Sono un tipo particolare e particolare è anche questo libro».
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COMMENTI
........
16 dicembre 2014 19:25 lele
"E si puo' vincere un Grande Giro a pane e acqua? .......un Grande Giro no.
Cosa pensi di Nibali? Che e' un grande corridore...........
Logica? Mah....dovra' vendere due libri.....

farla Finita.........
16 dicembre 2014 19:45 gass53
Mah...................

che schifo
17 dicembre 2014 09:11 bernacca
ho letto l'articolo, 2 volte! il mio sentimento è un mix di rabbia, comicità e pena. Ma questo si rende conto di quello che dice? si contraddice ogni due parole! e poi, questo vive ancora con la bicicletta? gliela dovrebbero segare in 2.

17 dicembre 2014 09:47 frect
Una sola pecca in questo libro, non ha detto che la sua piu' grande sfortuna e' stata quella di essere italiano, perche' se era spagnolo o francese o belga starebbe ancora correndo.Per il resto tutta sacrosanta verita'.

vendere
17 dicembre 2014 09:49 sasa
E' la logica del saper vendere: come altrimenti poteva pubblicizzare un libro? Meglio avrebbe fatto a stare zitto e spendere qualche soldino in pubblicità. Mai comprerò un suo libro, da uno come Riccò c'è poco da imparare o conoscere.

Farla finita?
17 dicembre 2014 09:58 The rider
...chi non ha una pistola nel cassetto?
Mhaaaaaa.....

Pontimau.

ricco'
17 dicembre 2014 19:35 alex90
x me i tuoi libri possono stare in uno scantinato ha prendere polvere.da me i soldi x il tuo libro non li avrai mai,neanche se me lo regali.

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