Damiano Cunego, 32 anni, ha vinto la Amstel Gold Race nel 2008. Reuters

Damiano Cunego, 32 anni, ha vinto la Amstel Gold Race nel 2008. Reuters

Toh, chi si rivede: Damiano Cunego! Eh sì, il veronese nelle ultime corse è tornato a farsi notare in testa al gruppo. E con questa condizione non sarebbe una sorpresa che domani, giorno di Amstel Gold Race, Cunego facesse una super-prestazione che potrebbe persino sfociare nella vittoria. Del resto, questa classica olandese Damiano l’ha già vinta nel 2008 e nel suo palmares, solo per restare alle corse di un giorno, ci sono anche tre Giri di Lombardia e un argento mondiale. Tra promesse, e promesse appassite prima ancora di fiorire, nessun italiano ha un curriculum come il suo. "Piano, piano. Sto bene, questo sì. Però non vorrei si creassero troppo aspettative".
Eppure, Cunego, quello che stiamo vedendo sembra un corridore rinato. Come è cosa è cambiato?
"Ho lavorato molto per trovare una buona condizione. Ora devo cercare la continuità per, passo passo, ritornare quello che ero. Ci stiamo riuscendo".
L’impressione è che abbia fatto anche un cambio di metodi di allenamento. È così?
"Ma no, alla mia età cosa volete che cambi".
Il preparatore
"No, no".
E allora cos’era successo? È vero che ha risentito del trasloco a Lugano?
"Sì, il passaggio a Lugano mi aveva tolto serenità. Mi mancavano i miei posti, i miei percorsi. La mia terra, insomma. E anche la mia famiglia non era felice. Io sentivo il loro disagio, le loro difficoltà e questo mi toglieva serenità. Gli adulti se la possono fare andare bene, i bambini no e soffrono. Così dal 1° gennaio, dopo un anno e mezzo in Svizzera, sono rientrato. Abito a Verona, proprio sotto le Torricelle. Sarà un segno del destino".
Torniamo all’Amstel. Chi sono i favoriti?
"Valverde in primis. Poi Gilbert. Quel Gilbert lì sta andando bene. Ai Baschi ogni tanto metteva il naso fuori, poi siccome non era interessato alla classifica si defilava. Arriva qui a puntino".
Il punto chiave della corsa?
"Dalla salita delle Antenne in poi (Eyserbosweg, 39 km al traguardo, ndr) la corsa è dura. Però credo che ai piedi dell’ultimo Cauberg arriveranno una quindicina di corridori a giocarsi la vittoria. La corsa si deciderà lì. Anche se i chilometri sono tanti, bisogna avere molta pazienza e affondare un solo colpo nel finale".
Nella sua squadra, la Lampre-Merida, ci sono anche Rui Costa e Diego Ulissi che chiedono spazio.
"Importante esserci nel finale e noi siamo in tre che possiamo fare molto bene. Poi che vinca il migliore".
Cunego, che effetto fa sentirsi di nuovo considerato tra i favoriti di una classica?
"È bello. Grazie".