Uno, quando pensa alla bici, immagina il sole, le belle giornate, il venticello. Il ciclismo in fondo è allegria, gioia. Ma anche se oggi con il Gp Costa degli Etruschi (guarda la lista completa dei partenti) comincia ufficialmente la stagione dei professionisti siamo pur sempre in pieno inverno. Qui in Toscana il cielo è plumbeo, le campagne sono inondate dalla acqua dei giorni scorsi e anche per oggi, difficile non essere sottomessi dal maltempo. Una di quelle giornate che, se non sei costretto, la bici è l’ultimo dei desideri. Ivan Basso, 36 anni, invece ha la faccia allegra, felice come un bambino di fronte a un gioco nuovo. Eppure, quella che comincia, è la sedicesima stagione da pro’. Sorride. “Eh eh, si ricomincia”.
Ivan Basso con Vincenzo Nibali, 29 anni, che è cresciuto alla Liquigas con il varesino come capitano. Bettini

Ivan Basso con Vincenzo Nibali, 29 anni, che è cresciuto alla Liquigas con il varesino come capitano. Bettini

Basso, ma ha una certa età, una famiglia felice e un’adeguata posizione sociale. Chi glielo fa fare di mettersi in pantaloncini e maglietta con ‘sto tempo?
“La passione: intatta come fossi un neopro’. Il senso del dovere, la professionalità: imparata e affinata con anni di sacrifici”.
Con quali ambizioni, con quali progetti inizia il 2014?
“Con le ambizioni identiche a quelle delle precedenti 15 stagioni: dare il massimo per puntare all’obiettivo più alto. Penso sempre in grande anche arrivo da un biennio non esattamente conforme alle mie ambizioni. Sì, diciamolo pure, deludente per i risultati”.
I migliori dei grandi giri: da sinistra Basso (2 Giri), Nibali (1 Giro e 1 Vuelta), Michele Scarponi (1 Giro), l’australiano Cadel Evans (1 Tour). Bettini

I migliori dei grandi giri: da sinistra Basso (2 Giri), Nibali (1 Giro e 1 Vuelta), Michele Scarponi (1 Giro), l’australiano Cadel Evans (1 Tour). Bettini

Quindi come se ne viene fuori?
“Io lavoro senza pensare a quello che è stato. Il mio dovere è fare bene. So che la gente si aspetta i risultati e le parole non bastano. Cercherò di dimostralo, per questo mi sono chiuso nel mio lavoro, negli allenamenti, per investire tutte le energie possibili. Le risposte però devono arrivare dalla strada”.
Con quale condizione si presenta all’apertura?
“Sono leggermente e volutamente indietro, mi manca brillantezza. Dopo gli Etruschi correrò Laigueglia e Lugano, non proprio gare adatte a me. Da marzo, invece, vorrei vedere crescere la mia condizione. Correrò a Taiwan, il Catalogna, andrò in altura poi sarò al Trentino. Lì ci sarà il bivio: altura o Romandia prima del Giro”.
Japan Cup, 21 ottobre 2012: è l’ultima vittoria di Ivan Basso, all’ultima gara con la Liquigas. Batte in volata l’irlandese Daniel Martin. Bettini

Japan Cup, 21 ottobre 2012: è l’ultima vittoria di Ivan Basso, all’ultima gara con la Liquigas. Batte in volata l’irlandese Daniel Martin. Bettini

Lei sogna la terza maglia rosa, ma la Giro i favoriti saranno Rodriguez e Quintana.
“Normale che sia così, un sarò un outsider. Lo dicono i risultati. Purito è il numero 1 al mondo, Nairo la stella nascente che ha fatto secondo al Tour. Ma nel ciclismo mai dare nulla per scontato. Anzi, più campioni ci sono in una corsa, meglio è. Si evitano sorprese, alla fine vince il migliore, il più forte”.
Come si trova nella sua Cannondale, sempre più americana?
“E’ una squadra che a livello societario è cambiata, ma come cuore e come anima è la stessa dio sempre. La conosco da sei anni e posso garantire che è un grande gruppo di lavoro. In più abbiamo dei giovani fortissimi, esplosivi. Anzi, i migliori giovani sono qui. Vedrete che numeri faranno quest’anno”.