DA TUTTOBICI. Nibali: farò il cannibale

| 24/02/2012 | 09:00
C’è chi fa programmi e fissa obiettivi, Vincenzo Nibali invece preferisce affidarsi al cuore e pensare a tutto. Dopo un anno difficile, fatto di tanti piaz­zamenti e nemmeno uno straccio di vittoria, il messinese di Toscana è ripartito dall’Argentina per dare inizio alla sua stagione. Per la serie: c’è chi fa i programmi e chi invece gli scongiuri…
«Nel 2010 in Ar­gentina vinsi subito e poi vissi una delle stagioni più belle della mia carriera (terzo al Giro vinto da Basso e primo alla Vuelta, ndr): lo confesso, ci sono tornato anche per scaramanzia...».
C’è chi fa i programmi come Ivan Bas­so che da tempo ha scelto di puntare solo e soltanto al Giro d’Italia e chi come Vincenzo lascia aperte tutte le porte.
«È proprio così, ma non è una questione né di ingordigia né di chi non sa be­ne dove andare e cosa fare. Ho solo vo­glia di fare un passo per volta e valutare “work in progress” la mia condizione fisica. Vengo da una stagione molto magra e ho voglia di riscattarmi. Ho ap­petito e non mi voglio privare in anticipo di nessuna pietanza prelibata».
Un punto fermo però c’è, ed è il Tour de France…
«Esattamente. Il Tour è il centro della mia stagione e francamente farò di tutto per andare in Francia con la mi­gliore condizione possibile per poter puntare almeno al podio (miglior risultato in carriera: settimo, ndr), ma non voglio precludermi nessuna possibilità».
Quindi, ecco il sogno chiamato Giro d’Italia…
«Il Tour mi affascina, anche perché ha un percorso che mi si addice, ma della corsa rosa io sono innamorato. Mi piacerebbe pensare al doppio impegno, e credo che ne guadagnerebbero la squadra, Ivan e il sottoscritto, che ha voglia di riscattarsi. Il tracciato della corsa ro­sa è bellissimo e mi si addice molto di più di quello dello scorso anno, quando sono arrivato terzo alle spalle di Con­tador e Scarponi. Ad ogni modo facciamo un passo per volta. La parte importante della mia stagione comincerà con la Tirreno-Adriatico e con la Sanremo, poi farò il Giro dei Paesi Baschi e le classiche delle Ardenne, alle quali voglio puntare con decisione. A quel punto deciderò il da farsi, cioè se puntare verso il Giro o meno».
Ma non è un po’ tardi, e soprattutto, come si può pensare di fare una primavera ad alto livello, un Giro da protagonista e poi andare al Tour?
«Le incognite sono tante, le riflessioni da fare anche, i miei tecnici sono scettici, il mio preparatore Paolo Slongo an­che, ma io al mo­mento voglio pensare di poter correre tutto».
Giro o Tour? Magari la Vuelta e poi il mondiale. Come dice il proverbio:  “chi troppo vuole nulla stringe…”
«Vengo da una stagione nella quale ho selezionato gli appuntamenti e alla fine non ho stretto davvero nulla. Ora ho deciso che voglio osare e seguire il mio cuore. E il mio cuore dice che non devo lasciare nulla d’intentato. Del mio 2011 vengono ricordati gli attacchi al Giro (nella discesa del passo Giau, ndr) e sul Ghi­sallo al Lombardia. Per me è troppo poco. Vo­glio molto di più da me stesso. Voglio tutto: qualcosa alla fine in mano mi re­sterà».
E Basso cosa pensi possa pen­sare?
«Lui pensa che sono matto, ma io e lui siamo molto diversi. Diciamo complementari: per questo possiamo convivere bene al Giro e anche al Tour. Ad ogni modo le parole stanno a zero: sarà la strada, saranno i risultati a indicarmi la strada. Io sono pronto a mettermi in gioco per non chiudere una stagione a mani vuote. Solo chi pensa di poter avere tutto può sperare di raccogliere qualcosa».
Stai per trasformarti in un cannibale: un omaggio ai tuoi tifosi?
«I CanNibali per me sono un supporto e uno sprone per fare sempre meglio. Certo che se riuscissi ad essere un po’ cannibale anch’io non sarebbe male. Io ci credo, poi lasciamo fare alla strada. Appuntamento qui fra otto mesi per tirare le somme. Intanto, cannibale o no, ve lo dico: ho una fame...».

da tuttoBICI di febbraio a firma di Paolo Broggi
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COMMENTI
Mah....
24 febbraio 2012 10:11 baracObarza
Da come ha perso il Giro dell'Oman, e mettiamoci anche il Lombardia 2011, qualche dubbio sulla gestione viene, se parliamo di vittorie, c'è da lavorare parecchio sui piani tattici...penso.

se lo dici tu..... va bè
24 febbraio 2012 12:43 svlastas
Paragonare una tappa in argentina.. a un giro un tour... mi pare eccessivo.
Eppure una vuelta l'hai vinta.. boooo..
Poi tutta sa fame, mangia che aspetti??? UN bel piatto di pasta, o se nn ti sazi puoi far il bissss
giovanotto e' ti reputo uno dei professionisti italiani con la P di prof... di CANNIBALE uno solo nella storia e il palmares lo sai meglio di me... solo lui, UNIOCO!
Il modo x ottenere il massimo è conoscere se stessi, sapere i prorpi limiti, son daccordo che hai fame.. ma cannibale ci si nasce... accontentiamoci dello scualo dello stretto è meglio.
in bocca al lupo x la stagione!

Ci vogliono TESTA e gambe...
24 febbraio 2012 14:16 The rider
Grande Nibali, ma per due azioni sconsiderate ha buttato alle ortiche il Lombardia dello scorso anno e la settimana scorsa il giro dell'Oman, perso per poco e per colpa sua....
E' vero che l'attacco sul Ghisallo è stato entusiasmante, ma alla fine ha vinto un'altro, e con quella azione sconsiderata nel giro dell'Oman, ha impedito anche a Sagan di vincere una tappa.
Oltre alle gambe, nel ciclismo ci vuole anche e soprattutto la TESTA!
Comunque, auguro una buonissima stagione a CanNibali.

Pontimau.

24 febbraio 2012 15:06 foxmulder
Non arrivo a dire che nel ciclismo professionistico ci vuole più testa che gambe perchè gli esempi del contrario riempiono i libri di storia di questo sport, ma che siano quasi sullo stesso piano direi di sì a meno di non chiamarsi, per l'appunto, Eddy Merckx...

X me.,..
24 febbraio 2012 15:49 Fra74
secondo me mettere in discussione il VALORE SPORTIVO ed AGONISTICO di NIBALI è, alquanto, azzardato...insomma...a parte NIBALI che è ancora giovane, per le corse a tappe chi abbiamo in Italia, per ora?!?

Cmq, per me...il prossimo anno NIBALI cambia squadra...ASTANA....
Francesco Conti.

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