Il Tour raccontato da… Adriano Malori

di , 4 agosto 2010 18:23

Per Adriano Malori, classe 1988 in forza alla Lampre -Farnese Vini partecipare già al primo anno di professionismo al Tour de France è stato sicuramente il coronamento di un sogno e portarlo a termine anche se in ultima posizione ha confermato le ottime doti già evidenziate nelle categorie giovanili. Dopo una bella prestazione nel prologo iniziate, chiuso al 12° posto e primo degli italiani, una caduta sulle pietre del pavè, nella terza tappa, gli hanno creato non poche sofferenze nei giorni successivi, ma il parmense benchè  incerottato ha tenuto duro fino a Parigi dimostrando notevole carattere.


Vediamo cosa ci racconta di questa sua prima esperienza alla Grande Boucle.

Soddisfatto della tua prestazione al Tour? Come giudichi invece quella della tua squadra?

Sono contento di essere arrivato fino al termine visto che era il mio debutto al Tour e nonostante la sofferenza dei primi dieci giorni per i postumi delle cadute. Sicuramente positiva anche la prestazione della squadra con la maglia verde finale e le due tappe conquistate da Petacchi.

Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare? E quello più esaltante?

Il più difficile è stato sicuramente la caduta nella tappa con arrivo ad Arenberg, per una settimana non sono riuscito nemmeno a dormire. Il momento più esaltante  il prologo a Rotterdam.

C’è un corridore che più ti ha sorpreso positivamente o negativamente, non solo per le sue prestazioni sportive?

Senza dubbio Fabian Cancellara  per il grande lavoro che ha svolto in aiuto di Andy Schleck e per come ha dominato il prologo iniziale e la crono finale. Veramente un campione versatile.

Ritieni giusto il podio finale?

Si, è giusto così.

Cosa si diceva in gruppo a proposito del mancato fair play fra Contador e Schleck dopo l’ormai famoso salto di catena?

Che la corsa è corsa e in un frangente così penso che chiunque avrebbe fatto la stessa cosa di Contador.
Ti è capitata qualche situazione particolare o curiosa in queste tre settimane che ci vuoi raccontare?

Sono rimasto impressionato positivamente dalla gente presente sulle strade, sempre numerosa fino all’ultima tappa.  Ne resti sempre sorpreso, non riesci a farci l’abitudine.

Che voto daresti agli organizzatori del Tour che devono coordinare una macchina di così grandi proporzioni?

Sicuramente 10, sulle strade non vola una mosca!

 

28 Adriano Malori

 


Adriano Malori

nato  a Parma il 28 gennaio 1988
Professionista dal 2010
Squadra: Lampre – Farnese Vini

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