Nonostante sia un piccolo fenomeno la giovane Rossella Callovi in arte "Rossi" tiene i piedi ben piantati a terra. Il Campionato del mondo su strada (Mosca 2009), l’argento dell’anno precedente (Cape Town 2008), il bronzo europeo nell’inseguimento a squadre su pista (Polonia 2008) e i 7 titoli italiani (tra pista, strada e cronometro) conquistati non le hanno montato la testa. Sa di dover fare esperienza e impegnarsi a fondo perché “tra le Elite è tutta un’altra storia”. Nell’intervista a cura di Giulia De Maio racconta come ha affrontato il salto di categoria con la maglia del team la Vecchia Fontana e molto altro.
-Innanzitutto come stai? Come sta andando la stagione?
Per il momento sto bene, anche se in questo periodo sono molto impegnata con gli allenamenti e gli studi per via della maturità. Per quanto riguarda la stagione fino adesso non posso lamentarmi ho vinto due corse e ottenuto diversi piazzamenti. Purtroppo una caduta mi ha costretto a star ferma per un po’ di giorni, ma per fortuna ora mi sono ripresa. Il prossimo obiettivo sarà il Giro del trentino (dal 18 al 20 giugno), che passerà proprio vicino a casa mia. Fare risultato sarà difficile però poter correre assieme a tante altre forti atlete Elite per me è già tanto.
-Hai trovato qualche differenza all’esordio tra le Elite/Under 23 rispetto a quando correvi tra le junior?
Il salto di categoria si è sentito, soprattutto in salita (le Elite sembra abbiano due marce in più quando la strada sale). Il livello è più alto, i km sono aumentati e di conseguenza anche il tempo da dedicare agli allenamenti è maggiore. Fino adesso ho dovuto cercare un compromesso perché non volevo trascurare troppo gli studi. Una volta finita la maturità avrò sicuramente più tempo disponibile da dedicare agli allenamenti, nel frattempo cerco di fare più esperienza possibile.
-L’anno scorso hai vinto il campionato mondiale. Che emozioni hai provato? Cosa ti ha dato questa vittoria così importante?
Vincere il mondiale per me è stato un sogno che si è realizzato. Era l’obiettivo più importante della stagione. Se ho raggiunto questo risultato non è stato solo merito mio, ma di tutta la squadra nazionale. C’è stato un grande gioco di squadra che ci ha permesso di vincere, per questo la maglia che ho vinto la devo condividere con tutte le mie compagne. È stata una grande soddisfazione, un premio per tutti i sacrifici, a cui sono seguiti anche tanti festeggiamenti. Come tanti mi hanno detto però questo non deve essere un punto di arrivo, bisogna stare coi piedi per terra e lavorare ancora perché la strada è lunga e c’è tanto da imparare tra le Elite.
-Qual è il tuo idolo nel mondo del ciclismo?
Un mio idolo nel mondo del ciclismo è l’ex campione del mondo Maurizio Fondriest, che abita come me in Val di Non. Per me oltre a esser stato un grande atleta è anche una grande persona, sempre disponibile, che segue la mia attività e che non mi fa mai mancare i suoi preziosi consigli.
-Chi altro ti senti di ringraziare per il supporto che ricevi nel corso della stagione?
Sicuramente devo ringraziare il mio ds Renato Valle che mi segue da 7 anni, la società Vecchia Fontana del presidente Veleda alla quale appartengo da quando sono passata juniores e i miei amici e paesani che mi sostengono sempre e che hanno fondato anche un mio fan club.
-Come atleta, come ti definiresti? Quali pregi e quali difetti ti riconosci?
Sono abbastanza completa, vado bene in salita e mi difendo in volata. Ovviamente questo fino adesso, andando avanti sarà tutto da vedere.
-Oltre ad andare in bici, quali sono le tue passioni?
Oltre al ciclismo le mie passioni sono la musica, fare shopping e stare con i miei amici, ovviamente passare del tempo con loro è possibile solo quando sono a casa e non sono impegnata con la bici.
-Cosa ti auguri per il tuo futuro (agonistico e non)?
Per il mio futuro mi auguro salute e felicità. Spero di poter continuare su questa strada nel ciclismo, uno sport che mi sta insegnando tanto, che mi sta dando tante soddisfazioni e che mi ha permesso di fare nuove amicizie. Finita la maturità, penso di iscrivermi alla facoltà di economia e commercio a Trento, dando comunque precedenza alla bici ma senza abbandonare completamente gli studi.
Giulia De Maio
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