D'Andrea e Ferrara, la Campania cerca gloria

| 05/01/2010 | 09:17
Il primo difende i colori della Meridiana, unica compagine professionistica del Sud; il secondo, dopo un anno passato lontano dall’ attività agonistica, è tornato in gruppo firmando con la Carmiooro NGC: Nicola D’Andrea e Raffaele Ferrara, pur non essendo compagni di squadra, si allenano insieme per prepararsi al meglio in vista della stagione 2010.
Il casertano D’Andrea, al quarto anno tra i prof, si sta allenando duramente con l’ obiettivo di migliorarsi ulteriormente dopo i progressi mostrati nelle scorse stagioni. Il corridore di San Nicola la Strada ha corso in Toscana fin dalla categoria esordienti e tra i dilettanti ha vestito le maglie di importanti team tra i quali la Finauto di Scinto, la Promosport ed il G.S. Ginestra Il Gabbiano. Passa professionista nel 2007 con il Team Miche e due anni più tardi si trasferisce nel profondo salernitano al Team Meridiana.
Raffaele Ferrara, classe ’76, nel 2009 non ha potuto esprimere le sue qualità in quanto nessuna squadra ha puntato su di lui, ritrovandosi senza contratto. Vincitore di un Giro d’ Italia Baby nel 2000, l’anno successivo diventa professionista grazie all’ Alessio, con la quale ha gareggiato fino al 2004. Successivamente si è trasferito prima al Team Androni Giocattoli e poi alla LPR. La sua stagione d’ oro è stata quella del 2006, nella quale giunse secondo al Giro del Veneto e terzo alla Tre Valli Varesine, al Giro di Romagna, al Trofeo Matteotti ed alla Coppa Placci, coronando l’ annata con la partecipazione come riserva ai Mondiali di Salisburgo vinti da Paolo Bettini. Di seguito, i due professionisti campani rispondono ad una nostra intervista.
 
Cosa rappresenta per lei il ciclismo?
D’Andrea: “Tutto, è la mia vita: è una passione che è diventata in seguito una professione”.
Ferrara: “Per me rappresenta tutto e niente: tutto perché vivo per questo sport; niente in quanto nonostante le ottime prestazioni sfoderate nel corso degli anni, la scorsa stagione sono rimasto a piedi, ed ho capito che in questo mondo nessuno ti regala nulla, anzi…”.
 
Quali sono i suoi punti di forza?
D’Andrea: “Mi reputo forte sia in salita che in discesa, ma mi difendo bene anche in pianura”.
Ferrara: “La testa, la gran voglia di mettermi sempre in gioco e mia moglie, che mi è stata sempre vicino, soprattutto nei momenti più duri della mia carriera”.
 
E quelli meno consoni alle sue caratteristiche?
D’Andrea: “Anche se sono un corridore completo, penso di dover migliorare lo spunto in volata”.
Ferrara: “Non riesco a mantenere il massimo della condizione per un lungo periodo: sono bravo a scalare le montagne ma faccio fatica a rimanere in cima”.
 
La prima corsa che le piacerebbe vincere tra i prof?
D’Andrea: “Premettendo che per me il Tour de France rappresenta l’ essenza del ciclismo, la corsa che sogno di vincere è la Milano – Sanremo, la classica più bella del mondo”.
Ferrara: “La mia gioia più grande sarebbe vincere il Giro d’ Italia, anche se penso che sia quasi impossibile riuscirci. La gara adatta alle mie caratteristiche in cui desidero trionfare è il Giro di Lombardia: la classica delle foglie morte ha un fascino irresistibile”.
 
La sua migliore prestazione?
D’Andrea: “Nonostante non sia riuscito a conquistare la vittoria, la mia performance più bella è stata quella sfoderata ai tempi dei dilettanti alla Firenze – Viareggio del 2006, dove giunsi quarto al traguardo correndo da protagonista in un delle gare più importanti del panorama ciclistico giovanile internazionale”.
Ferrara: “La mia migliore prestazione è stata quella alla Tre Valli Varesine del 2006, dove io e Figueras scatenammo l’ inferno distruggendoci a vicenda e dove, dopo aver avuto la forza di scattare in faccia a corridori del calibro di Garzelli e Cunego, chiusi al terzo posto dando tutto me stesso”.
 
Il collega che ammira maggiormente?
D’Andrea: “Sicuramente Alberto Contador, che allo scorso Tour è riuscito a gestire una situazione non facile, battendo tutto e tutti, compresa la propria squadra”.
Ferrara: “Ad inizio carriera ammiravo molto Jalabert e Pantani, ma col passare del tempo sono rimasto deluso da molti colleghi, ed attualmente non riesco ad ammirare nessuno in particolare, anche se rispetto tutti i professionisti di questo pianeta”.
 
Obiettivi del suo team per il 2010?
D’Andrea: “La Meridiana punterà a far bene in tutte le competizioni a cui prenderà parte, cercando di vincerne il maggior numero possibile”.
Ferrara: “Lotteremo duramente per tener alto il nome della Carmiooro NGC, cercando la vittoria in tutte le corse a cui parteciperemo. A livello personale nella stagione che si appresta ad iniziare cercherò di raggiungere a tutti i costi la prima vittoria tra i professionisti per dedicarla a mio padre che mi protegge dall’alto e non ha mai avuto la gioia di vedermi alzare le braccia al cielo tra i grandi del ciclismo. Inoltre vorrei vincere anche per ripagare la fiducia del presidente Natale Bellotti e del team manager Lorenzo Di Silvestro, i quali hanno fatto di tutto per ingaggiarmi”.
 
Come vede il futuro del ciclismo in Campania?
D’Andrea: “Vi sono aspetti positivi e diverse zone d’ ombra: la parte positiva è rappresentata dai ciclisti campani che si impegnano a tenere alto il nome della nostra regione in Italia e all’estero; d’altro canto la federazione non riesce a far niente per migliorare la condizione di uno sport che meriterebbe ben altro trattamento da parte di tutti”.
Ferrara: “In una regione poco legata al ciclismo, spero che vi siano sempre più persone come Nicola D’Andrea, che frequento molto anche al di fuori del mondo delle corse, e che ama fortemente questa disciplina considerandola la propria ragione di vita”.
 
Luca Festa

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