Bennati: pronto per il Giro, voglio almeno una tappa

| 08/05/2008 | 20:52
Dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare tutta la fase iniziale della stagione, Daniele Bennati ha colto la prima vittoria del 2008 aggiudicandosi la tappa conclusiva del Romandia. In terra svizzera il campione aretino ha dimostrato di aver superato i problemi di natura fisica e soprattutto ha ritrovato morale in vista del Giro d’Italia. “Sono contento,” spiega Daniele, “di aver messo alle spalle un periodo sfortunato e averlo fatto con un successo mi dà la carica per affrontare la corsa rosa. Il Giro è il mio primo grande obiettivo stagionale e avevo bisogno di una risposta positiva prima della partenza di Palermo.” Come valuti la tua condizione fisica? “Credo di essere già su buoni livelli, ma non sono al massimo e non potrei esserlo dopo uno stop così lungo. Al Romandia ho provato sensazioni positive e soprattutto ho sentito la gamba migliorare giorno dopo giorno. E’ importante che il dolore sia passato e al Giro sono convinto di poter essere tra i protagonisti.” Qual è il tuo obiettivo? “Vincere almeno una tappa. Dopo i successi al Tour e alla Vuelta sarebbe davvero bello poter ottenere un grande risultato anche al Giro d’Italia. Voglio ringraziare la Liquigas che mi ha dato fiducia e permesso di essere presente. Ho sentito la squadra sempre vicina e questo mi ha dato la necessaria tranquillità per recuperare e presentarmi al Giro.” C’è un arrivo che ti stuzzica in maniera particolare? “Quello di S. Vincenzo, l’unico in terra toscana, ma se la vittoria dovesse arrivare in un’altra città andrebbe benissimo lo stesso.” Al Giro non ci sarà Petacchi. Ti aspetti volate più facili? “Mancherà un grande corridore e uno degli avversari principali, ma non sarà un vantaggio. Sarà più complicato tenere unito il gruppo e cambierà anche la fase di preparazione allo sprint. La Milram lavorerà comunque per Zabel, ma senza Alessandro lo farà in maniera diversa e non è detto che tenga le redini della corsa allo stesso modo.” Qual saranno i tuoi avversari principali? “McEwen sarà sicuramente il più pericoloso assieme a Cavendish, Zabel e Lorenzetto, ma negli sprint non bisogna mai sottovalutare nessuno, perché non c’è nulla di scontato.” Quanti sono secondo te gli arrivi adatti ai velocisti? “Quattro dovrebbero essere sicuri, poi dipenderà da come si evolverà la corsa. Se in volata le cose non dovessero mettersi bene cercherò di adattarmi e cambierò tattica. Non essendo il classico sprinter, infatti, ho più carte a disposizione. Posso far bene nelle tappe ondulate sia in volate ristrette che tentando la fuga come ho fatto l’anno scorso al Tour.” La Liquigas con Nibali e Pellizotti punterà alla classifica, quindi non avrai a disposizione un treno per le volate. Quali saranno i compagni che ti aiuteranno? “Vanotti, Cataldo e Carlstrom. Saranno loro che mi daranno una mano negli sprint e nei chilometri finali per limare posizioni e prendere la ruota giusta. Ho piena fiducia in loro.” Per te si tratta della seconda partecipazione alla corsa rosa. Qual sono le differenze tra il Bennati del 2003 e quello attuale? “Nel 2003 ero gregario di Cipollini e stare al fianco di Mario mi è servito tantissimo per crescere. Oggi ho molta esperienza e maturità in più di allora e mi presento al via con obiettivi differenti. Sicuramente ho anche più responsabilità, ma non sono spaventato perché significa che qualcosa di buono l’ho fatto. Tornare al Giro è una grande emozione e spero di riuscire a coronare il sogno di vincere una tappa..” Daniele Gigli
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