Un anno fa Zdenek Stybar è stato il prima atleta non belga in trent’anni a vincere nello stesso anno la Omloop Het Nieuwsblad e la E3 Harelbeke. Le sue due vittorie nello spazio di poche settimane hanno contribuito a rendere straordinaria la campagna di primavera per la Deceuninck Quick Step.
In 10 anni con la maglia della Quick Step, Stybar è stato un elemento di straordinaria importanza nelle gare di un giorno. E’ passato un anno dal tuo successo alla E3 Prijs, quanto importante è stata quella vittoria per te?
“E’ incredibile di quanto velocemente vola il tempo. Mi sembara ieri, è stata una delle più belle vittorie della mia carriera perchè questa è una delle gare più belle ed importanti del calendario. Una di quelle che sognavo di vincere”.
Sei l’unico non belga ad aver fatto doppietta in 38 anno, hai scritto una pagina di storia delle due ruote?
“E’ un onore riuscire a conquistare questo primato, ne sono orgoglioso. Un risultato che apprezzo ancora di più oggi che non ci sono corse. Chi lo sa, magari un giorno sarò il primo a vincere l’Omloop Het Nieuwsblad e il Giro delle Fiandre nello stesso anno”.
Normalmente oggi avresti dovuto essere sulle pietre del Nord Europa per difendere il tuo primato…
“E’ vero. Ho lavorato duro per questo e per farmi trovare nelle migliori condizioni fisiche in questo periodo, così come hanno fatto gli altri atleti che avevano programmato il loro picco per queste corse. Il mio inverno è stato molto buono, ho vinto subito in Argentina. Avevo fame di corse e di ottenere buoni risultati. Alla Parigi-Nizza ho sentito che la mia condizione era molto buona ed ero ancora in crescita. Questo mi aveva reso molto fiducioso in vista del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix perchè ero in uno dei periodi migliori della mia vita. Adesso purtroppo tutto è andato e tutto quello che spero è di tornare presto alla normalità”.
E’ dura affrontare questo momento sia fisicamente sia mentalmente…
“Stare senza corse è più dura di quello che pensavo. Non tanto fisicamente ma mentalmente non è facile. Stavo aspettando davvero queste settimane e queste classiche di primavera e adesso sarei al mio top ma non c’è nulla da fare. Posso solo provare ad adattarmi. Di certo continuo ad allenarmi anche se non supero i 200 chilometri. Allenarsi senza degli obiettivi è difficile e frustrante. Allo stesso tempo questo mi da delle nuove prospettive e mi aiuta a capire che il ciclismo non è tutto. Questa è la vita vera e ci sono persone che stanno attraversando momenti molto più difficili per quello che sta accadendo”.
Oltre ad allenarti cosa fai nel tempo libero?
“Come dicevo mi sto allenando da solo per non perdere il ritmo. Non voglio fermarmi per questo mi alleno per tenermi il più possibile in forma. A parte questo, passo molto tempo con mio figlio e questo è bellissimo. Di solito avevo sempre le valigie pronte in casa ed è strano restare a casa così tanto tempo. Voglio ringraziare i miei familiari perchè mai come in questo momento mi sono vicini e mi aiutano a non perdere la fiducia nel futuro”.