LA STAGIONE FRANCESE DI MOZZATO: «BUONA LA PRIMA, MA ORA VOGLIO VINCERE»

INTERVISTA | 06/12/2020 | 08:13
di Carlo Malvestio

Subito davanti a lottare per la vittoria e rinnovo fino al 2022 guadagnato: Luca Mozzato ha avuto il merito di far prendere una piega positiva, almeno per lui, a questo anno scriteriato. Con la B&B Hotels (il secondo sponsor Vital Concept non ci sarà più nel 2021) il 22enne di Sarego (Vicenza) è sembrato attutire nel migliore dei modi il mai facile salto da under 23 al professionismo. Sei piazzamenti in Top 10 e un secondo posto di tappa al Tour du Poitou-Charentes che grida ancora vendetta, visto che Mozzato aveva vinto la volata del gruppo, anticipato però di una manciata di secondi dal fuggitivo Sander Armée. Insomma, mica male come primo anno tra i grandi. In mezzo ai transalpini, Mozzato sta tenendo alta la bandiera italiana.


Come esordio tra i professionisti poteva andare decisamente peggio…


«Sicuramente un buon primo anno, ma non ho ancora fatto nulla. Sono riuscito a mettermi in mostra in qualche corsa .1, ma ho visto che mi manca ancora qualcosa nelle corse più importanti. Ovviamente però non è scontato lottare subito per le prime posizioni nell'anno d'esordio tra i professionisti; questo mi dà la conferma del fatto che ho lavorato bene, sia prima che dopo il lockdown, e l'ambientamento con la squadra è stato ottimale».

In più, lo stop forzato ha reso, purtroppo, quest’anno ancora più indimenticabile.

«Sì, è stata una scommessa un po' per tutti. Con quattro mesi di stop non sapevamo a cosa andassimo incontro, ma personalmente penso di aver fatto le cose per bene, visto che tanti piazzamenti sono arrivati ad agosto/settembre».

Il momento in cui hai detto “sono proprio soddisfatto di quello che sto facendo”?

«Al 100% non sono mai stato soddisfatto, ed è normale sia così se vai vicino alla vittoria ma non la ottieni. Mi sarebbe piaciuto vincere subito, lo ammetto, ma per ora posso accontentarmi di quanto sono riuscito a fare. Per 20-30 giorni mi sono sentito davvero efficace e questo mi dà molta fiducia».

In Francia sembrano esserci tante corse adatte a te.

«La scelta che ho fatto l'anno scorso di venire qui non è stata casuale. Il calendario francese offre tante opportunità per un corridore con le mie caratteristiche, quello italiano, invece, molte meno, perché o il livello è troppo alto oppure i percorsi troppo complicati. In Francia ci sono tante corse per velocisti resistenti come me, in cui c'è da limare e conquistarsi lo sprint. Ne ho avuto la conferma e sono sempre più convinto della mia scelta».

È possibile che un giovane italiano abbia meno pressione correndo in Francia piuttosto che in Italia?

«La squadra ha deciso di intraprendere questo percorso con me, di farmi crescere gradualmente, alternando corse prestigiose ad altre minori in cui posso maggiormente mettermi in mostra, con la speranza di essere sempre più competitivo, ma senza mettermi alcun tipo di pressione. La pressione me la metto da solo, perché so che se faccio le cose al massimo della mia potenzialità poi i risultati sono una logica conseguenza. In Italia non so come funziona non avendoci mai corso, ma può essere che se da dilettante sei andato molto forte poi una volta che sei professionista hai qualche attenzione in più rispetto a noi corridori che siamo in Professional straniere. Però non ne ho la certezza, non avendolo provato sulla mia pelle...».

Con la B&B Hotels, comunque, la sintonia sembra esserci.

«Sì, il feeling è cresciuto con il passare delle settimane. Penso che sia necessario mettersi in gioco: sono arrivato che di francese non sapevo praticamente nulla, ma non mi sono fatto spaventare e, con uno strafalcione dietro l'altro, ho cominciato a dialogare un po’ coi miei compagni e riuscivo già a capire quello che si diceva nei vari meeting. Tutt'ora il mio francese non è niente di che, ma riesco ad esprimermi e capire, faccio gruppo e non rimango isolato».

Hai legato con qualcuno in particolare?

«Ho legato soprattutto con il gruppo belga, perché all'inizio mi esprimevo solo in inglese e con loro mi capivo meglio. Mi hanno fatto un po' da chioccia, anche in corsa, visto che le corse del nord le conoscono alla perfezione».

Adesso arriva Nicola Bagioli a rafforzare la pattuglia italiana!

«Esatto, hanno preso un italiano per farmi compagnia. In realtà non lo conosco molto bene, perché quando sono passato under 23 lui era neoprofessionista. Ci siamo sentiti e abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola, ma sicuramente nei prossimi mesi, soprattutto a gennaio con il primo ritiro, avremo tempo per conoscerci meglio».

Hai anche esordito in grandi corse come Gent-Wevelgem e Giro delle Fiandre. Traumatico?

«Abbastanza. Sono gare che corri al limite per 200 km e se commetti qualche errore nel posizionamento, nella gestione dell'energia o altro, come io ho fatto, finisci la benzina prima del tempo. È stato un battesimo complicato con queste corse, ma sinceramente non vedo l'ora di tornarci per provare a migliorarmi».

Se non sbaglio, è proprio lì che vorresti provare ad emergere…

«Esatto, sono le gare dei miei sogni. C'è tanto lavoro da fare, ma sicuramente ho dei margini di miglioramento. Non so se sarò mai competitivo, mi applicherò per scoprirlo».

Nel 2021 cambierà qualcosa per te?

«Il grande obiettivo sarà la prima vittoria da professionista. Nel complesso credo che avrò un ruolo simile a quello avuto quest'anno, con libertà di andare a caccia di un successo nelle corse minori e a disposizione della squadra nelle corse un po' più importanti».

Comincia a fare piuttosto freddo. Com’è il tuo rapporto con le basse temperature?

«Qui a Sarego ha pure nevicato nei giorni scorsi, quindi è inevitabile stare a casa. In un periodo normale sarei probabilmente andato in Spagna, a Calpe, per prepararmi a temperature più miti. Qui se esco il rischio di ammalarsi è alto, oltre al fatto che tra traffico e nebbia non giri mai del tutto tranquillo, quindi meglio farsi due settimane in più lontano da casa ma allenarsi come si deve. Per ora mi accontento dei rulli, non mi piacciono ma mi toccano…».

(foto credit: B&B Hotels)

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una visita al Museo del Ghisallo lascia sempre emozioni e ricordi ma Christian Prudhomme è tornato in Francia con un souvenir molto speciale. Il presidente della fondazione del Museo del Ghisallo Antonio Molteni ha infatti consegnato al direttore del il...


Una maxi-caduta porta all’annullamento della quinta tappa del Delfinato. Il fatto è successo a 21 km dal traguardo su un tratto rettilineo e bagnato dalla pioggia (vi proponiamo il video pubblicato da @lauralozanociclista sui social). Le cadute, lo sanno anche...


Mancano ancora alcune settimane alla Grand Depart del Tour de France ma oggi al Museo del Ciclismo del Ghisallo sembrava proprio di essere alla Grande Boucle. No, non solo per merito della mostra “Ghisallo in Giallo” ma anche perché oggi...


Gioielli andati a ruba. La Colnago Fleur-de-Lys, ultima opera d'arte creata nel laboratorio di Cambiago, è andata sold out nel giro di 10'.  L'ultima limited edition ispirata alla Grand Depart di Firenze è stata presentata nella Sala dei Gigli di...


La quinta tappa del Critérium del Delfinato è stata segnata da un'enorme caduta di gruppo, avvenuta quando mancavano  21 chilometri al traguardo. Al momento della caduta pioveva sul percorso e la strada era molto scivolosa, tanto che la maggior parte...


Vittoria sulle strade di casa per l'olandese Casper van Uden: il portacolori della DSM firmenich PostNL si è impiosto nettamente allo sprint nella seconda tappa dello ZLM Tour che ha portato il gruppo da Middelburg a Wissenkerke per 193, 8...


Una vittoria al fotofinish quella della della campionessa del mondo Lotte Kopecky che si è presa la prima tappa del Tour of Britain Women davanti a Letizia Paternoster. Ennesima prova di forza della fuoriclasse belga che ha raggiunto la quinta...


Colnago, bicicletta ufficiale del Tour de France, presenta la Colnago Fleur-de-Lys, un’opera d’arte prodotta in 111 esemplari numerati come omaggio a Firenze,  la culla del Rinascimento, che ospiterà le Grand Départ della 111ª edizione del prestigioso Tour de France. Al centro...


Più di mezzo gruppo a terra al Delfinato, e quinta tappa da Amplepuis a Saint-Priest di 200, 2 km neutralizzata. Il gruppo sarà scortato dalla polizia fino al traguardo. Una maxi caduta a 21 chilometri dall'arrivo, su un rettilineo completamente...


Il Pedale Chiaravallese Zero24 Cycling Team è in lutto: oggi è venuto a mancare improvvisamente all’età di 62 anni, Gaetano Petta. Tecnico da oltre 30 anni, stimato da giovani ciclisti, da società e famiglie, Nino lascia un segno indelebile nello...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi