BRAMATI. Martinelli il futuro, Tommaso la speranza

PROFESSIONISTI | 21/06/2016 | 13:58

Un gran bel Giro d'Italia con la bellezza di cinque vittorie di tappa per la Etixx-Quick Step la formazione belga diretta dal milanese di Vaprio d'Adda, Davide Bramati, uno dei migliori diesse in circolazione.

L'ex gregario “di lusso” con 16 anni di carriera tra i professionisti è diventato “di lusso” anche in ammiraglia, torna a bocce completamente ferme sulla corsa rosa e va anche oltre
“Penso che abbiamo fatto un grandissimo Giro, già in passato eravamo riusciti a vincere 5 tappe, però quest'anno lo abbiamo fatto con tre corridori diversi e in più abbiamo indossato la maglia rosa sempre con tre corridori diversi. E' stata una grande emozione per il nostro team e in più abbiamo vinto la maglia bianca della classifica dei giovani con Bob Jungels. Tutti dal primo all'ultimo dei corridori meritano un grande applauso perché hanno disputato davvero un ottimo Giro d'Italia. Siamo una squadra che ha un grande spirito. Penso che tutti si ricorderanno di Nibali vincitore, ma spero che resti nella memoria anche il grande gesto fatto da Brambilla che in maglia rosa si è messo a tirare per il compagno di squadra Jungels perché non volevamo perdere la maglia, e ci siamo riusciti in quella tappa. Sono dei ricordi bellissimi, come il lavoro fatto da Trentin per Brambilla e vicersa: è il nostro spirito di gruppo. Uno da solo non può vincere e il gruppo quando è unito aumenta la forza di ognuno. Chiusa la parentesi adesso siamo già concentrati per altri appuntamenti tutti importanti dove speriamo di riuscire ad ottenere altri risultati come al Giro”.

Si parlava di giovani come Bob Jungels, voi avete pescato anche in Italia con il bresciano Davide Martinelli che già a febbraio, dopo pochi mesi tra i professionisti, è andato a bersaglio vincendo la seconda tappa del Tour La Provence in Francia. E' già pronto il “figlio d'arte”?


“Noi abbiamo preso Davide conoscendo le sue qualità messe in mostra tra i dilettanti, ha sicuramente le potenzialità per fare bene anche nei pro', si è ambientato subito e la vittoria ne è la conferma. E' chiaro che essendo alle prime corse deve fare esperienza come è giusto che sia, ma Martinelli è un corridore che può togliersi e regalarci belle soddisfazioni”.

E a proposito di giovani che dici di tuo figlio Tommaso, classe 1998, che ora è negli Juniores e gareggia nella formazione brianzola Us Biassono?


“Tommaso ha voglia di provare a fare il corridore, negli anni ha sempre progredito e quindi questo è un bel segnale. Non gli ho mai imposto di fare il ciclista, lo ha scelto lui e quando finirà gli impegni scolastici, per un paio di anni proverà a dedicarsi completamente al ciclismo e poi vedremo”.

Valerio Zeccato

 

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