Gilberto Simoni: “Anche senza il Crostis la tappa dello Zoncolan è stata spettacolare”

Riportiamo l’intervista che Gilberto Simoni ha rilasciato al programma radiofonico Spazio Ciclismo martedì 24 Maggio 2011.

Gilberto Simoni, abbiamo visto un Giro d’Italia interamente dominato da Alberto Contador. Lei ha corso contro di lui durante il Giro d’Italia del 2008, il primo vinto dallo spagnolo. Secondo lei c’è un modo per batterlo?

Battere Contador è veramente molto difficile. Alberto ha vinto tutte e tre le grandi corse a tappe a soli 28 anni quindi quando si parla di lui è più facile descrivere i punti deboli degli altri piuttosto che i suoi. Sicuramente ci vuole coraggio: io nel 2008 l’ho attaccato da lontano e mi ha fermato una crisi di freddo, però potevo permettermelo perchè di piazzamenti al Giro ne avevo tanti e ho tentato il tutto per tutto, per Nibali e Scarponi il discorso è diverso.

 

Secondo lei sono state giuste le tattiche dei suoi avversari per cercare di metterlo in difficoltà?

Credo che sia stato un bel Giro sotto l’aspetto competitivo. Le cose sono andate un pò come dovevano anche se secondo me la Lampre all’inizio è stata un pò troppo nervosa e cercava a tutti i costi il successo e la maglia rosa, quando invece con Scarponi poteva rimanere più tranquilla e aspettare gli ultimi dieci giorni che erano i più impegnativi. La Liquigas di Nibali ha fatto quello che poteva, quando ha trovato modo di attaccare Contador lo ha fatto e spesso ha fatto anche degli errori, ma è giusto così perchè se non si voleva regalare questo Giro qualche rischio bisognava assumerselo. Di certo non è facile battere lo spagnolo, ha dato una vera e propria dimostrazione di forza.

 

Contador ha ricevuto tantissimi applausi durante tutto il percorso tranne che durante la tappa che arrivava sullo Zoncolan, quella che è la “Cima Simoni” visto che lei ha trionfato su quella salita per due volte. Là lo spagnolo ha ricevuto una bordata di fischi perchè il pubblico pensava fosse colpevole della cancellazione del monte Crostis insieme al suo direttore sportivo. Pensa che con il Crostis ci sarebbero stati più tentativi per un attacco?

Crostis o non Crostis per me è stata una splendida gara, certo se non fosse stato per la tragedia di Weylandt nella terza tappa si sarebbe affrontato. C’era molta paura in gruppo, quindi sull’onda emotiva di ciò che è già successo si è evitata una discesa che per molti era considerata pericolosa. E’ andata così, è stata una circostanza, la tappa per me non sarebbe cambiata: anche se Nibali avesse attaccato in discesa per me avrebbe comunque pagato sullo Zoncolan. Non sarebbe stato il Crostis insomma a cambiare un Giro che Contador ha meritatamente vinto.

 

Questo è stato il suo primo anno senza Giro d’Italia. Ci sarà modo di poterla rivedere nel mondo del ciclismo?

Tutto è possibile, ma adesso ho bisogno di respirare aria nuova, di guardarmi il ciclismo come tifoso e come appassionato.

 

Carlo Gugliotta

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