Team Idea. Alberto Cornelio e un sogno chiamato Balestra

| 11/02/2011 | 11:14
Alberto Cornelio, come va la preparazione sulla Riviera del Tirreno?  
“Bene, ho già 3500 chilometri nelle gambe. Le sensazioni sono ottime”.  
Lei appartiene al Team Idea, squadra giovane tuttavia già quotata. Nel 2010 ha esordito tra gli under 23 correndo nella Zalf, uno squadrone. Perché ha voluto cambiare ?  
“La Zalf è una squadra con tante individualità di spicco. Soprattutto ne aveva molte nel 2010 della leva ‘87 e ’88 su cui puntare. Per me, che sono nato nel 1991, è stato un errore scegliere la Zalf come team per il debutto tra gli under 23. Ho chiuso il 2010 senza successi. Ora sono al secondo anno da under e il Team Idea, già  stimato e temuto, è l’ideale per me. Il 40% dell’organico è composto da ragazzi nati nel ’92. Significa che un nato nel ’91 di spazio strategico ne può avere di più. Qui al Team Idea c’è tantissimo entusiasmo. La squadra è molto organizzata: può aiutarmi a dare il meglio”.  
Sappiamo che lei si è diplomato al liceo scientifico: perché non va all’Università?  
“La conquista della maturità scientifica è importante a prescindere dal prosieguo degli studi. Ho vinto 110 corse in carriera senza trascurare la scuola: merito un voto alto. Ora che ho il diploma e nessuno me lo leva penso esclusivamente al ciclismo. Se andrà male con la bici valuterò l’opportunità di andare all’Università”.  
Lei è figlio d’arte. Il papà che ha corso in bici, seppur limitatamente alla categoria dilettanti, diventa un “ingombro” per un figlio di vocazione sportiva?  
“Tranquilli: ho scelto io di correre in bici, non me l’ha imposto mio papà. Effettivamente mio padre mi ha consigliato di lasciare la Zalf e passare al Team Idea, parlandomi benissimo del team manager Garbelli. Per il resto non è mai stato un padre – impositore”.  
Si sente corridore da classica in linea o da gare a tappe?
“Sicuramente da gara in linea. Posso anche vincere volate davanti a 70 – 80 corridori. Nelle categorie giovanili ci sono riuscito tante volte. Le mie caratteristiche sono da passista veloce. Ho come modello Oscar Freire e spero di imitarlo: chi non lo spererebbe? ”.  
Quali gare sogna di vincere nel 2011?
“Sono un bresciano tosto, per cui prima di tutto penso alla San Geo. Naturalmente augurandomi di essere schierato al via: spetta ai tecnici dell’Idea decidere a quali gare farmi partecipare. Poi penso anche al Trofeo Balestra, che comprende la salita di Gandosso. Da junior appartenevo alla Giorgi e ho vinto il Campionato bergamasco comprendente la scalata al Gandosso. Sarebbe bello trionfare anche nel “Balestra” dopo lo scollinamento al Gandosso, diventerebbe un bel bis. Comunque devo sempre convincere col rendimento atletico lo staff dell’Idea a schierarmi al via delle classiche. Un’altra gara che m’interessa è il Trofeo Città di Brescia. Mi auguro che la maglia del Team Idea diventi per me un trampolino verso la Nazionale e il passaggio al professionismo. E’ inutile nascondersi: corriamo tutti per la maglia azzurra e il passaggio nella
massima categoria”.
Se arriva un procuratore e le mostra un contratto per gareggiare tra i professionisti nel 2012 lei lo firma?   
“Non ho premura: vorrei arrivare al professionismo gradualmente, maturando come corridore e uomo, soprattutto ottenendo dei bei risultati da under 23 da esibire come biglietto da visita. Mi andrebbe bene anche esordire tra i professionisti nel 2013 o 2014”.       
In caso di vittoria in almeno 3 belle classiche nel 2011 cosa si regalerà?  “Prima di pensare ai regali, pensiamo a vincere le gare. La prima cosa a cui può ambire un plurivincitore è una bella auto sportiva. Comunque lo ribadisco: prima si pensa a vincere, poi a premi o regali !”.   

foto Team Rodella 2000
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