| 15/12/2010 | 09:00 Nonostante il 2010 non sia stato il suo anno migliore in termini di
risultati ciclistici, è certamente l’anno che gli ha cambiato la vita.
Mirko Nosotti, ventenne milanese portacolori della Casati Named, lo
scorso 9 ottobre è infatti diventato papà di una splendida bimba di
nome Allyson. Dopo quella che lui stesso definisce “la vittoria”, è
arrivato anche il tanto atteso successo in bici all’89a Coppa
d’Inverno, con annessa dedica speciale.
Com'è stata questa stagione?
«Ho iniziato con qualche chilo di troppo, che mi ha condizionato la
prima parte di stagione; mese dopo mese ho iniziato a perdere peso e ad
allenarmi in modo serio e costante. Cercavo la vittoria a ogni costo,
ma arrivavano solo secondi posti. Con la nascita di mia figlia e
maggiore convinzione nei miei mezzi sono riuscito a vincere proprio in
extremis l’ultima gara dell’anno». Prima della vittoria in extremis, ne è arrivata una molto più
importante. Sei diventato papà. Come gestisci la paternità con la
bicicletta?
«Dici bene: Allyson è la vittoria. La mia compagna Cristina, che non è
mia moglie come hanno scritto in tanti, è molto brava. Riusciamo a
gestire abbastanza bene gli impegni di entrambi, lei il lavoro e io il
ciclocross e un po’ di pista per tenermi in forma e non fare l'errore
dell'anno scorso. Dobbiamo assolutamente ringraziare le nostre famiglie
e gli amici che ci sono sempre vicini, in particolar modo Marco e
Maurizio, che ci danno una grossa mano. Allyson non ci fa disperare
troppo. Ultimamente fatica un po’ ad addormentarsi la notte e a volte
non crolla fino alle quattro di mattina, svegliarsi il giorno dopo e
trovare la voglia di uscire in bici è abbastanza dura, poi ci si mette
pure il tempo a peggiorare le cose. A ogni modo sono davvero felice:
Allyson è una bimba molto solare e vispa, ride sempre con tutti e ogni
giorno ci rende sempre più orgogliosi di lei». Per la prossima stagione, sempre in maglia Casati Named, come ti stai preparando?
«Mi sto cimentando per la prima volta nel ciclocross: le prime gare
sono state davvero faticose soprattutto per il freddo e il tempaccio
che non ci dà tregua neanche una domenica e per la mia mancanza totale
di tecnica, per cui spero di migliorare in fretta. In più sto
frequentando la pista di Montichiari, soprattutto per allenarmi nei
giorni di pioggia». Quali sono i tuoi obiettivi per il 2011?
«Spero di iniziare con una discreta forma fisica e di vincere il più
possibile e il prima possibile, senza aspettare l’ultima occasione come
quest’anno. Mi piacerebbe far bene in qualche gara importante a livello
internazionale». Un sogno?
«Il mio sogno è quello di tutti i ciclisti: passare professionista. Mi
piacerebbe davvero entrare a far parte di una buona squadra, che mi dia
la possibilità di crescere e di dare un futuro sereno a Allyson e
Cristina».
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