"Ho iniziato a correre nel '98
L'anno della doppietta Giro-Tour"

Il primo successo colto in una gara speciale vale una dedica romantica: "Federica se lo merita, non è facile stare accanto a un corridore", ha aggiunto il veronese plurititolato della pista. Fondamentale il lavoro di Dall'Antonia

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CESENATICO, 25 settembre 2010 - Comunque vada la sua carriera, questo giorno se lo ricorderà: il giorno della prima vittoria in Italia da professionista. Elia Viviani ha conquistato allo sprint il 7° Memorial Marco-Pantani: sul traguardo di Cesenatico, nella volata ristretta che ha deciso la corsa, il 21enne veronese della Liquigas-Doimo plurititolato in pista ha preceduto il colombiano Serpa (Androni-Diquigiovanni) e il romagnolo Manuel Belletti (Colnago-Csf) che proprio a Cesenatico aveva vinto quest’anno una tappa del Giro d’Italia. E’ stato proprio Viviani tra l’altro, insieme a Matteo Carrara, a dare il via alla fuga a 26 che dopo 30 km di fatto ha chiuso la corsa: erano rappresentate in pratica tutte le squadre e il grosso del gruppo ha tirato i remi in barca al punto di essere fermato dalla giuria a circa 50 km dalla fine quando aveva più di 7' di ritardo. Decisione inevitabile, visto che il circuito cittadino finale avrebbe potuto causare doppiaggi.

La dedica per la fidanzata al traguardo. Bettini
La dedica per la fidanzata al traguardo. Bettini

"non potevo sbagliare!" — Viviani, sta chiudendo davvero forte questa prima stagione tra i pro’, visto che al Manservisi di sabato scorso era arrivato terzo dopo aver tirato la volata al suo compagno Chicchi. "E’ vero, comincio a prendere le misure e il ritmo. Ora mi sento a mio agio. Il percorso l’avevo provato ieri, avevo buone intenzioni anche se la salita di Montevecchio da fare tre volte era dura. Però sono riuscito a portare via l’azione giusta e ho avuto la fortuna di avere con me un compagno come Dall’Antonia, che ha tirato praticamente da solo dagli ultimi due chilometri ai 300 metri... non potevo sbagliare la volata".

A proposito, ce la racconta?
"Io ho aspettato che partisse Belletti, l’ho affiancato negli ultimi 150 metri e sono riuscito a rimontarlo (il romagnolo ha detto di avere avuto i crampi nel momento decisivo, ndr)".

Dopo la vittoria ha mimato un cuore con le mani, perché?
"Per la mia fidanzata Federica, che fa l’agente immobiliare. Non è facile stare vicino a un corridore...".

Per lei il 3° successo in stagione, per la Liquigas-Doimo l’ennesimo. E adesso?
"Vero, avevo vinto a Cuba e in Turchia, e la squadra sta facendo un’annata eccezionale. Non potrei avere un ambiente migliore in cui crescere".

Ha vinto la corsa dedicata a Pantani, che significato ha?
"Basti dire che il primo anno di ciclismo l’ho fatto nel 1998. L’anno della sua doppietta Giro-Tour...".

dal nostro inviato Ciro Scognamilgio© RIPRODUZIONE RISERVATA

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