Commesso: a 35 anni ho ancora voglia di ciclismo

| 26/01/2010 | 08:29
In Campania è considerato una leggenda: Salvatore Commesso, detto “Totò”, è uno dei ciclisti più rappresentativi del Meridione. Classe ’75, il corridore partenopeo vestirà per il secondo anno consecutivo la maglia del Team Meridiana, prima squadra professionistica del Sud. Ottimo finisseur, è passato tra i prof nel 1998 con la Saeco Macchine Per Caffè, squadra in cui militava anche il grande Mario Cipollini, dove è rimasto per sette stagioni. Oltre che per la compagine bolognese, Totò ha gareggiato per altri importanti team, come la Lampre, l’italo-russa Tinkoff e la Preti Mangimi. Nel 2009 il passaggio all’équipe salernitana dove lo scorso anno, seppur non vincendo, ha raggiunto diversi risultati di prestigio come un terzo ed un quarto posto in due tappe del Giro di Serbia, competizione che ha chiuso all’ ottava posizione in classifica generale, e due quinti: uno in un classica estone, l’altro in Polonia in una tappa della Course de la Solidarité Olympique. I suoi trionfi più celebri sono senza dubbio le due tappe al Tour de France ed i Campionati Italiani del 1999 e del 2002, successi che lo hanno consacrato nell’ Olimpo del ciclismo nazionale.
Lo abbiamo incontrato alla vigilia di un’altra stagione in sella.
 
Cosa rappresenta per lei il ciclismo?
“È una parte importante della mia vita: è dall’ età di dieci anni che vado in bici, e continuo a farlo con grande amore e sacrificio”.
Chi l’ ha avvicinata a questo sport?
“Mi sono innamorato di questa disciplina grazie a mio zio Carlo, che da giovane è stato un buon ciclista nelle categorie giovanili, e che mi ha trasmesso questa passione”.
La vittoria alla quale è maggiormente legato?
“Anche se indossare per due volte la maglia di campione italiano mi ha gratificato enormemente, le due tappe al Tour per me rappresentano il massimo: vincere alla corsa transalpina è il sogno di molti miei colleghi, ed io ci sono riuscito”.
Il ricordo più brutto della sua carriera?
“Sicuramente la tappa al Tour del 2006 dove giunsi secondo dietro Fédrigo: un’esperienza che mi ha segnato profondamente, e che ancora brucia”.
Perché si è legato al team di Polla?
“Perché è una compagine campana, ambiziosa, che punta molto sui giovani e che può rilanciare uno sport che in una regione come la mia ha poca tradizione”.
Obiettivi per il 2010?
“Cercherò di trasferire tutta la mia esperienza al gruppo ed aiutare i più giovani, come Nicola D’Andrea, che desidererei veder vincere nella stagione che si appresta
ad iniziare”.
A 35 anni, il suo sogno?
“Nonostante l’età non si smette mai di sognare. Una nuova vittoria rappresenterebbe un’ lteriore soddisfazione di una carriera ricca di successi”.
 
Luca Festa
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COMMENTI
27 gennaio 2010 19:04 ciceinge
Caro Totò, grazie per la splendida carriera e le belle imprese che ci hai regalato, mi auguro di vederti ancora primeggiare.

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